Tra i ricordi e le parole della poetessa sono esposte opere che riflettono in modo altrettanto forte e tagliente sul femminicidio, la violenza di genere e la complessita' dei sentimenti.
In occasione della Giornata della Donna, la Casa delle Artiste presenta PRIVATA, una mostra collettiva itinerante contro la violenza di genere e il femminicidio: ospite presso lo Spazio Alda Merini fino al 22 marzo, aperta dal giovedì al lunedì.
Saranno le parole, gli oggetti, i ricordi, forti e taglienti di Alda Merini a ospitare le opere di questa nuova tappa della mostra d’arte contemporanea PRIVATA: non potrebbero esserci parole migliori, in questo giorno dedicato alla donna ad accompagnare delle opere capaci di riflettere in maniera altrettanto forte e tagliente sul femminicidio, la violenza di genere e la complessità dei sentimenti.
PRIVATA è una mostra che, nata l’8 marzo scorso dalla Mole Vanvitelliana di Ancona, è migrata in diverse regioni in Italia, giocando sui molteplici significati delle parole, sui paradossi e sulle tante sfaccettature che assume il fenomeno nella società. Una donna che subisce violenza è privata di dignità e libertà, così come una donna che è uccisa viene privata della sua vita.
Le mura domestiche soffocano il problema e non bastano le manifestazioni di piazza per sottolineare il concetto che “la violenza sulle donne non è una questione privata”, non appartiene soltanto alla sfera individuale, intima e personale di chi la subisce, ma riguarda tutta la società civile.
Affrontare l’argomento con diverse prospettive ribaltandone l’approccio originario è il senso del progetto PRIVATA che, interrogandosi sulla violenza di genere e il femminicidio, pone il pubblico di fronte ad installazioni, video e fotografie create espressamente per questa mostra.
In questa nuova tappa saranno sette donne le protagoniste: Federica Amichetti, Attinia, Alessandra Baldoni, Ilaria Margutti, Rita Soccio, le giornaliste Nikla Cingolani e Tamara Ferrari a mostrarci e farci riflettere quanto ancora c’è molto da fare.
Accanto a loro, la visione e la testimonianza del fotoreporter Marco Garofalo con il suo Superladies, un reportage dall’Uganda dove si racconta come uno sport maschile come il wrestling abbia invece restituito un motivo per vivere e reinserirsi nella società a diverse ex-prostitute, ragazze madri e donne che hanno subito violenza.
Inaugurazione domenica 8 marzo 2015 ore 18.30
Casa Merini
via Magolfa, 32 (ex tabaccheria) Milano
orario: gio - lun 18-22.30
ingresso libero