La giovane artista ha trasformato un luogo istituzionale in uno studio d'arte. La memoria della funzione dell'edificio gioca con le sue opere site-specific: carte di riso ad acrilico e olio, cementi...
La sala conferenze dell’Archivio di Stato di Rovigo diventa il luogo prescelto da I.C.A.Ro per inscenare il dialogo tra classico e contemporaneo, che in questa sede si incontrano e si fondono. La memoria della funzione dell’edificio gioca con le opere site-specific di Chiara Guidotto per sottolineare l’importanza della documentazione e delle fonti.
Per questa mostra personale, la giovane artista Chiara Guidotto ha trasformato un luogo istituzionale ed inalterato in uno studio d’arte, cambiandone completamente la natura e la fruizione. Vi è una sottile connessione tra l’Archivio di Stato, luogo deputato alla conservazione, alla documentazione, alla trasmissione della memoria scritta ed orale, e lo studio, intimo e autobiografico, di Chiara Guidotto: entrambi rappresentano l’accumulo di idee e progettualità. Come spiega l’artista: “lo studio è il luogo in cui l’idea si concretizza”.
Per appropriarsi dello spazio, ha scelto opere più o meno compiute come a simulare una studio visit, esito naturale e molto efficace di un periodo di preparazione e lavoro. Fra le altre cose ritroviamo le carte di riso ad acrilico e olio, dipinti di piccolo formato e i cementi, che rimandano alla sua attuale ricerca spaziale.
Lo studio d’artista così allestito rimane visitabile dal pubblico fino al 15 aprile, a metà strada tra una mostra non completamente finita e un laboratorio di creatività, dove tutto è ancora in fermento, dove le idee stanno maturando e niente è definitivo. La mostra trova forza e unicità nell’idea di accessibilità che implica: lo studio d’artista si trova fisicamente in uno spazio autoreferenziale e pubblico, aperto ai visitatori in determinati orari. Questo, che da una parte dovrebbe sfatare il mito della creazione artistica, paradossalmente lo rafforza: il pubblico si trova, spesso per la prima volta, a partecipare ad un privilegio normalmente esclusivo dei critici e dei curatori: quello di vedere l’artista al lavoro. Per renderlo evidente, Chiara Guidotto realizzerà una performance durante l’inaugurazione, sottolineando la propria processualità in una visione tuttavia originale, in cui il pubblico sarà invitato a collaborare attivamente per la creazione di un’opera collettiva, testimonianza tangibile del passaggio della creatività in un luogo dove tutto è.
Il progetto I.C.A.Ro. nasce da un’analisi del contesto urbano di Rovigo con l’obiettivo di rendere alcune peculiarità terreno fertile per il dialogo con l’arte contemporanea e con la creatività under 35. Alcuni luoghi d’arte e architettura parzialmente dimenticati o trascurati possono venire rivitalizzati mediante l’arte contemporanea e attraverso scelte curatoriali attente e strategiche, diventando punti di comunicazione attiva per la città.
Progetto ideato e curato da Melania Ruggini con la collaborazione di Gaia Lionello
Associazione Capofila: Arci, Circolo Cavazzini
Inaugurazione venerdì 6 marzo ore 18.
Archivio di Stato – Sala conferenze
via Giacomo Sichirollo 11, Rovigo
Orari
dal lunedì al venerdì 9.00-12.00;
martedì e giovedì 9.00-12 e 15.00 – 17.15;
sabato 9.30-13.30
Ingresso gratuito