Prosegue la tradizione di proporre figure di artisti storicizzati insieme a rappresentanti piu' giovani del panorama internazionale. Il trait d'union che lega le opere esposte e' l'utilizzo comune del mezzo scultoreo.
La Galleria Vistamare inaugura il 7 marzo 2015 una mostra di Giuseppe Uncini, a cura di Bruno Corà e dell’Archivio Uncini, e Isabelle Cornaro, proseguendo nella tradizione, avviata da alcuni anni, di curare mostre che vedano affiancate figure importanti di artisti storicizzati a rappresentanti più giovani del panorama internazionale.
Ancora una volta è sottile ma significativo il trait d’union che lega le opere di Uncini a quelle di Cornaro e che si manifesta nell’utilizzo comune del mezzo scultoreo così come nell’importanza riferita alle sue zone d’ombra, che in alcuni dei lavori in mostra diviene protagonista, oggetto a sé stante del prodotto artistico.
Giuseppe Uncini (Fabriano 1929 –Trevi 2008)
A partire dalla pionieristica fase dei Cementarmati realizzati dall’artista alla fine degli anni Cinquanta, e coi successivi cicli delle Struttureambiente, delle Dimore e delle Ombre, fino agli ultimi progetti e disegni per le Colline artificiali, Giuseppe Uncini, scultore originario di Fabriano, attivo a Roma insieme a Lo Savio, Schifano, Festa e Angeli, e successivamente col Gruppo Uno, ha rivestito un ruolo di primissimo ordine nel rinnovamento delle nozioni plastiche in Italia e in Europa. Uncini, infatti, con la creazione di una struttura che si rendeva capace di esibire la propria entità linguistica autorappresentativa compiva insieme a pochi artisti, come Enrico Castellani, Piero Manzoni, Francesco Lo Savio, Agostino Bonalumi e in seguito Nicola Carrino, una vera e propria svolta nella dimensione tradizionale pittorico-plastica italiana ed europea, contribuendo ad affermare un’arte dal valore semiotico-costruttivo di diversa concezione rispetto al successivo sviluppo del movimento minimalista americano.
Nella mostra pescarese saranno presenti alcuni lavori emblematici del percorso di Uncini, provenienti dall’Archivio stesso dell’artista e da altre importanti raccolte e fondazioni che ne tutelano l’opera.
E’ prevista una pubblicazione che comprenderà, oltre alle immagini delle opere esposte, un testo di Bruno Corà.
Giuseppe Uncini ha la prima personale importante nel 1961 alla Galleria l’Attico di Roma. Segue la partecipazione a diverse Biennali (nel 1984 è presente a Venezia con una sala personale) e Quadriennali. Gli incontri con la Galleria Christian Stein a Torino (personali nel 1968, 1971 e 1975) e con lo Studio Marconi a Milano (personali nel 1973, 1976, 1980 e 1995) segnano una tappa importante nella carriera dell’Artista. Nel 1999 espone al PS1 di New York in Minimalia. Nel 2001 un’importante retrospettiva sul lavoro di Uncini si tiene alla Stadtische Kunsthalle di Mannheim. Nel settembre 2002 sono allestite due importanti personali a Milano, alla Galleria Christian Stein e alla Galleria Giò Marconi. Nel 2008, in occasione della Fiera di Bologna, viene presentato al pubblico il “Catalogo Ragionato dell’Opera di Giuseppe Uncini”, a cura di Bruno Corà.
Isabelle Cornaro (Francia, 1974) appartiene alla generazione dei giovani artisti francesi. Forte di una formazione in storia dell’arte, specializzata nei secoli XVI e XVII, Cornaro dà vita a un linguaggio visivo fortemente influenzato dai richiami del passato, nella scelta delle forme e delle composizioni, con chiari riferimenti al periodo del barocco, così come del classicismo, senza disdegnare, in particolar modo nella produzione filmica, le avant-guarde moderniste.
Attraverso un dispiegato utilizzo dei mezzi, cinema e scultura, disegno e pittura, l’artista francese rivaluta oggetti di uso comune, inserendoli in un nuovo contesto, finendo così per regalare all’osservatore esterno un senso di disorientamento estetico. Molte delle sue sculture riflettono uno schema compositivo di gusto classico, attraverso uno studio preciso della prospettiva e soprattutto del contrastato effetto luce-ombra, fondamentale per la percezione di questi lavori. L’impiego decontestualizzato di utensili di uso quotidiano altera la loro identità originale, generando una sorta di discrepanza tra valore estetico e culturale, mettendo in discussione la loro funzione sociale grazie alla quale è possibile accogliere una nuova riflessione sula relazione tra spazio e oggetto.
Le opere in mostra, dalle grandi sculture lignee ricche di oggetti, come God Box No. 2 del 2013 e le Orgon Door 2014, ai film e le ampie tavole in velluto, testimoniano la grande versatilità tecnica e l’originale percorso creativo e stilistico dell’artista francese.
Isabelle Cornaro vive e lavora a Parigi. Recenti mostre personali includono, Le Magasin, 2012, FRAC (Fondo Regionale per l’Arte Contemporanea) Aquitania, Francia (2012), Le Collège des Bernardins, Parigi (2011), 1m3, Losanna (2011), Centre d’Art Contemporain de Troyes, Troyes (2010), Kunstverein Düsseldorf (2009). Mostre collettive recenti includono Intense Proximité / y, Paris Triennale, Palais de Tokyo (2012), Un’Espressione geografica, Fondazione Sandretto, Torino (2011), Vide-Poche, Sculpture Center, New-York (2011), Proiezione, Centre Pompidou, Parigi (2011), Biennale di Sharjah, Emirati Arabi Uniti (2011), Raven Row, Londra (2010), Tate Modern, Londra (2010).
Inaugurazione 7 marzo ore 18
Galleria Vistamare
Largo dei Frentani, 13 Pescara
mar - ven 10-13 e 14.30-19.30, sab 16.30-19.30