Istituto Italiano di Cultura
Buenos Aires
Avda. Marcelo T. de Alvear 1119 (Cap. Fed.)
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Luiso Sturla
dal 9/3/2015 al 26/3/2015
lun-gio 10-13 e 14-16.30. Ven 10-13

Segnalato da

Serena Mormino


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Luiso Sturla
Serena Mormino



 
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9/3/2015

Luiso Sturla

Istituto Italiano di Cultura, Buenos Aires

Poesia di Vita a Colori. Colori che si mescolano e contrappongono con eleganza, armonia, a tratti forza e determinazione, con un ritmo melodico dolce e raffinato, sapiente e coraggioso.


comunicato stampa

a cura di Serena Mormino

Il grande Maestro italiano Luiso Sturla torna ad esporre a Buenos Aires negli spazi dell’Istituto Italiano di Cultura, visto il successo della mostra dei mesi scorsi al Museo delle Arti Plastiche – Edoardo Sivori, con la mostra antologica a cura di Serena Mormino, intitolata “Poesia di Vita a Colori”, dopo l’importante esposizione nella capitale argentina del 1972.
L’Istituto Italiano di Cultura aprirà i suoi spazi istituzionali alla mostra personale del Maestro, Martedì 10 Marzo 2015 alle ore 12.00, con il Patrocinio dell’Ambasciata e del Consolato Generale d’Italia in Buenos Aires, dell’Associazione Culturale AMARTE, dell’Istituto Italiano di Cultura, del Museo del Parco – Centro Internazionale di Scultura all’Aperto di Portofino e la collaborazione di Ciaccio Broker come partner tecnico.

La mostra allestita nella Sala Roma dell’Istituto Italiano di Cultura Marcelo T. di Alvear 1119, dopo una visita privata di una importante delegazione del Senato italiano nel corso della scorsa settimana,
rimarrà aperta al pubblico sino al 27 Marzo 2015.

L’Arte di Sturla è poesia pura: colori che si mescolano e contrappongono con eleganza, armonia, a tratti forza e determinazione, con un ritmo melodico dolce e raffinato, sapiente e coraggioso. I suoi colori vivono di una luce che viene generata dalla sua stessa pittura; il tratto dell’artista crea luce e diventa protagonista, energia, fonte di vita.
I colori della Natura si mescolano ai ricordi di una vita dedicata all’Arte, ricordi di viaggi in Europa e Sud America, ricordi di popolazioni e culture che, ai suoi occhi e grazie alla sua poesia, si plasmano senza evidenziare confini e diversità.
Sperimenta la pittura astratta, vive l’esperienza americana dell’Espressionismo degli anni Cinquanta, diventa protagonista della Scuola Informale italiana ed europea.

Il ritmo della sua vita è dettato dalla sua stessa Arte… travolge coloro che hanno il dono e l’onore di fruirne, scandisce le giornate, le emozioni, i desideri degli umani che osservano i suoi lavori con la stessa intimità con cui travolge quei pochi che hanno avuto il grande regalo di far parte della sua vita.

Pitture, oli, materia, ricordi, parole e poesie per raccontare l’iride, per raccontare speranza, vita, natura; pitture che assumono una dimensione smisurata, infinita, scultorea di una leggerezza eterea per sconfinare dalla tela; monumenti celebrativi dell’antichità, tratti come geroglifici, singole lettere appena accennate, ma che con forza dominano la tela… segni e confini di oggetti e presenze prendono forma e raccontano, con le sue pennellate, momenti trascorsi e desideri ancora da esternare e suscitare.

Raramente compaiono croci, simbolo di spiritualità, di dolore, di violenza del destino, ma che talvolta si sfumano con inclinazioni diverse, quasi a voler cancellare, con un gesto istintivo, le atrocità, le avversità… il poeta ha una consapevolezza sì forte da poter scegliere il suo destino e ricondurre attimi di cedimento al mutare della natura capace di rinascere ogni istante… ecco che tali tratti diventano coralli, ecco che i neri ed i verdi scuri e profondi, respirano e mutano, fioriscono e generano nuova luce… la dolcezza della poesia di vita di Sturla torna a dominare le tele e i suoi occhi.

I suoi inconfondibili blu, sanno declinarsi in pantone diversi per celebrare il mare, l’acqua, la natura che governa. Pace interiore di vita e artistica, si contrappone improvvisamente ad attimi, lunghi un secondo, talvolta mesi, di inquietudine, manifestata prima con la violenza della materia e dei colori improvvisamente accesi, rosso vermiglio, arancio pieno di vita ed energia, combustioni, scogliere, fughe dall’ossido… momenti di turbamento, timori, ricordi di una vita tanto intensa da irrigidire lo stesso attore che, scorrendo le pagine dei suoi ottant’anni, come un infante, ha l’entusiasmo e la voglia di sperimentare nuove emozioni, nuove avventure, nuove tele, pagine di una nuova vita ancora da percorrere…

Ed ecco che le paure gettate d’istinto su carte e tele, urlate con i colori e la violenza delle pennellate, pacatamente si evolvono in nuova poesia dolce come i colori della primavera, piena di luce delle prime ore del mattino piene di speranza e di amore e passione del sole che si confonde con il blu del mare sul far della sera… tornano presenze di frutti, di popolazioni pacate dipinte di rosa, il desiderio riprende i glicini ed i coralli… l’amato fiume scorre nuovamente nelle vene del poeta, dando vita a nuovi giochi di colore per sconfiggere quella paura di non saper più scrivere in rima, di non saper più emozionare i suoi stessi occhi, critici e pieni di aspettative più di qualsiasi altro spettatore… quell’ultimo sole che scende con la naturalezza di ogni giorno verso il mare ma che si tinge di istanti neri e rossi, quasi adirati, per il timore di essere meno forti e sicuri della luce del giorno successivo… ma che invece la natura, unica vera sovrana, fa splendere ancora all’infinito.

Colui capace di tali emozioni e immagini non potrebbe avere uno sguardo ed una presenza fisica diversa da quella che con orgoglio ed eleganza mi ha aperto tante volte le porte del suo studio… sguardo lieto ed emozionato per una nuova visita, ma che ad occhi esperti e sensibili di chi ormai lo conosce bene, cela sempre un velo di timore… come le sue opere piene di luce e di enigmi, anche l’uomo poeta-pittore nasconde sempre una domanda inaspettata, il desiderio di approvazione o, meglio, di creare nuovo stupore… ed ecco che ad ogni visita, nel riconoscere i profumi acri dei colori, in quella penombra che esalta ancor più la luce delle sue tele, scopro con passione qualcosa di nuovo negli oli di cui è più fiero esposti da tempo, nelle opere già osservate attentamente emergono sfumature mai percepite prima, come se le poesie vivessero e mutassero nel tempo, come se assorbissero emozioni, luci, temperature e sensazioni di colui che le ha create e di chi, con cura, le osserva… come se fossero parte fisica e spirituale dell’artista e in quanto tali capaci di captare le energie esterne e di scrutarti e domandarti i pensieri più nascosti… ed ecco che leggendole più profondamente e interpretandone nuove sfumature, prende forma una nuova consapevolezza della sua Arte, leggo con più chiarezza tutto il suo percorso e attendo una nuova opera frutto del vissuto degli ultimi mesi dell’amico artista… giro lo sguardo… ed eccola lì ancora fresca ed in attesa di un nuovo piccolo gesto, pronta per essere ammirata, osservata, studiata e capace di attrarre a sé le energie di quel momento per poi essere completata non appena il Maestro mi avrà congedato al prossimo incontro…

Serena Mormino
Curatrice e Critica d’Arte

Inaugurazione 10 marzo ore 19

Istituto Italiano di Cultura
Avda. Marcelo T. de Alvear 1119 (Cap. Fed.) Buenos Aires
lun-gio 10-13 e 14-16.30. Ven 10-13
ingresso libero

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Sergio Ceccotti
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