'Plastica e Cemento 2003 - 2015' di Leandro Lottici presenta immagini nelle quali l'armonia della simmetria viene smorzata da scorci che disorientano la percezione. Il progetto di Davide Foschi nella mostra 'Verso Expo 2015. Dall'arte alla cucina metateista'. Avventurarsi nel dedalo dei colori espone i dipinti di Maria Casalanguida.
Le prospettive, i grattacieli, le sospensioni visti dagli occhi di Leandro sbarcano per la prima volta a Milano, in una personale intitolata Leandro Lottici – Plastica e Cemento 2003 - 2015, che propone una selezione esaustiva delle opere di Lottici che ripercorrono i primi 12 anni di carriera dell'artista. All'interno di un percorso espositivo che esplora l'evoluzione del concetto di spazio e della sua verticalità, l'opera di Lottici si colloca in un humus fortemente industriale: pannelli di alluminio, plastiche e cellotex abbandonano le fabbriche per accogliere immagini nelle quali l'armonia della simmetria, dettata dalle forme regolari degli edifici, viene smorzata da scorci e altezze che disorientano la percezione, dove la figura umana non trova mai spazio o viene ridotta a una sagoma nera a rievocare il simbolismo della segnaletica cantieristica.
“Leandro Lottici è un’artista del paesaggio contemporaneo, quello delle città, delle metropoli. Luoghi con volumi architettonici sempre in evoluzione rappresentati più come spazi del costruire che del vivere. Nelle sue opere è sempre presente un gioco di geometrie che rimodula la visione del paesaggio. Viene rappresentato spesso come abbozzato sulla tavola di un architetto o di un urbanista. Nulla è più naturale se non nella normale operosità del fare, del pensare, dell’edificare tipico dell’essere umano. Si osservano moltiplicazioni infinite di strutture che si allontanano sempre più dalle forme della natura, ma, come organismi viventi in metamorfosi, si avvolgono in bozzoli di cellophane prima di schiudersi all’osservatore. Un occhio sempre rivolto verso l’alto quello di Lottici, pronto a cogliere il chiudersi della visione del cielo. Colossi di decine e decine di piani, gru, tralicci che impediscono all’abitante delle città di aprire lo sguardo, di guardare orizzonti, di cercare prospettive. Tuttavia nulla sa di chiuso, di prigione, ma piuttosto di esaltazione dell’operosità dell’uomo che, da lavoratore della terra, grazie all’ingegnosità e alle tecnologie, è riuscito a convogliare le sue energie nell’edificazione di strutture maestose che possono diventare nuove icone del vivere e dell’abitare. Messaggeri di cultura e civiltà per le generazioni a venire come Piramidi senza deserto” Melina Scalise
In questa mostra, si respira l'odore di smog e dell'asfalto tipico delle grandi Metropoli ivi raffigurate (Milano e i suoi edifici, testimonianze di una rivoluzione culturale e industriale in primis, Toronto, Roma, Hang Zhou, Londra a seguire), si ascolta il frastuono dei cantieri e delle ferrovie, evocati in maniera magistrale dalla mano e dallo spirito di Lottici.
L'esposizione è a cura di Lea Ficca e Matteo Di Marco e di Melina Scalise e Francesco Tadini, fondatori di Spazio Tadini, casa museo milanese luogo di eventi culturali e artistici. Questa mostra avvierà un gemellaggio con LM Gallery di Latina, la galleria di Latina che sta curando l’artista. LM Gallery e Spazio Tadini hanno come denominatore la qualità del lavoro e l'attenzione alle nuove tendenze nel mondo dell'Arte Contemporanea.
BREVE BIOGRAFIA
Leandro Lottici, scultore e pittore
E' nato a Roma nel 1979. Ha studiato scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Roma. Lavora prevalentemente l'acciaio e altri metalli. Attivo anche nella grafica usa la xilografia su legno per tradurre in segno immagini di Grattacieli e palazzi, filo conduttore della sua ricerca artistica. In pittura lavora i suoi paesaggi urbani con materiali edili quali cemento e plastica. Partecipa a numerose mostre collettive (tra cui si ricordano gli spazi museali della Galleria d'Arte del Teatro dell'Opera de Il Cairo – Egitto, il Museo Venanzo Crocetti - Roma, Palazzo Valentini – Roma; China International Exhibition Center - Pechino - Cina, MACRO – La Pelanda – Roma, Peace Exhibition Center - Hangzhou - Cina) e diverse le sue personali (tra cui Sinfonia urbana - echi dalla città, Galleria Il Narciso – Roma; Una tartaruga in città - sorpasso alla moviola, Rocca dei Terzi - Sissa – Parma, presentazione critica di Lorenzo Canova; Di corsa sul filo, Galleria Polid’Arte – Spoleto, presentazione critica di Ennio Calabria; Fiume Tevere, Art 6 Gallery - Hangzhou - Cina a cura di Paola Di Giammaria con presentazione critica di Lorenzo Canova e Cheng NanYan; Room 191, ArtRooms Art Fair – Londra con Le Dame Gallery). Sue opere sono state acquistate da diversi enti pubblici (tra cui il NAMOC - National Art Museum of China di Pechino – Cina, "Agenzia delle Dogane - Ministero delle Finanze", "Fondazione Catel" e Archivio dell' “Ufficio Filatelico e Numismatico” Vaticano). Autore di monumenti ad Arrone (TR), Fontenuova (Rm), Sissa (PR) e Stato Città del Vaticano. Vive e lavora a Roma.
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Davide Foschi
Verso Expo 2015
Dall’arte alla cucina metateista
Il ristorante vegano Cibò presenta una degustazione nello spirito dell’evoluzione espressa dal Manifesto del Metateismo e in particolar modo ispirandosi al manifesto della cucina Metateista. Presentano Marcello Mattucci e Anna Laura Rossini Davide Foschi presenta alla casa museo Spazio Tadini dal 20 marzo 2015 un’anteprima della mostra che sta organizzando per Expo 2015 con cinque opere importanti del suo percorso artistico e rilancia non solo la corrente artistica da lui fondata, il Metateismo, ma anche la sua nuova idea di cucina.
Così, a Spazio Tadini, dal 20 marzo al 3 aprile saranno due le mostre che invitano gli spettatori ad un percorso di riflessione sul rapporto arte e cibo: da una parte Laura Zeni, con l’esposizione inaugurata l’ 11 marzo “Mangia con la testa” presieduta dalla cantina Lusenti e dal cibo della Cascina Nibai con il pane fatto dai detenuti del carcere minorile Beccaria e dall’altra, Davide Foschi con la mostra Davide Foschi Verso Expo 2015 e la cucina metateista rappresentata dal ristorante vegano Cibò che il giorno dell’inaugurazione presenta uno dei piatti realizzati secondo i dettami del manifesto della cucina metateista. “Riscoprire la linea dell’evoluzione dell’arte prima delle recenti cadute negli ultimi decenni, congelata da una mera e inutile provocazione, e riprenderne il senso intrinseco: il risveglio della coscienza” è la missione di Davide Foschi, un artista che si è spinto a creare un movimento, con tanto di manifesto: il Metateismo.
A questa idea di arte si è aggiunta la cucina metateista: “Oggi come oggi la chimica e la tecnologia in ambito culinario, esattamente come agognato dai Futuristi, trova grande spazio, spesso a discapito della ricerca delle radici, dei sapori autentici, della memoria e del relativo senso dell’evoluzione. Da queste istanze nel 2015 nasce da Foschi l’idea di un Manifesto della Cucina Metateista, una sorta di nuovo codice deontologico e qualitativo, con principi fondamentali ispirati dal Manifesto nel campo alimentare”. Il critico e storico dell’arte Giammarco Puntelli ne parla così: “Davide Foschi, un nome ormai simbolo di evoluzione nell’arte.
La cultura e le letture che ha fatto hanno alimentato il naturale talento di un Foschi che stupisce con la leggerezza pittorica e lo spessore filosofico con il quale affronta figure e soggetti entrati nelle tradizioni di una riflessione internazionale sull’esistenza e la ricerca spirituale dell’uomo di ogni tempo (…)”. L’’Ultima Cena” e “Madonna con Bambino” sono le opere di Davide Foschi scelte per partecipare con alcuni dei più grandi maestri italiani a “L’Arte e il Tempo” – da un’idea di Giulia Sillato, direzione artistica di Giulia Sillato e di Giammarco Puntelli – evento di Expo in Città in Expo 2015.
EXPO IN CITTÀ è la piattaforma culturale che il Comune e la Camera di Commercio di Milano hanno voluto affiancare al Padiglione Italia destinato all’alimentazione. L’Arte e il Tempo è l’official event che accoglierà le opere di Foschi dal 10 al 30 giugno 2015 presso il Palazzo dei Giureconsulti, in via dei Mercanti, angolo Piazza Duomo. Davide Foschi – artista dotato di un dinamismo che lo spinge ad andare ben oltre la mera promozione del proprio lavoro – ha aperto quest’anno, con la collaborazione di Rosella Maspero e un nutrito gruppo di artisti il CENTRO LEONARDO DA VINCI Arte, Scienza e Cultura verso un Nuovo Rinascimento in via A. Binda 56, Milano.
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Maria Casalanguida
Avventurarsi nel dedalo dei colori
a cura di Miroslava Hajek
I dipinti di Maria Casalanguida invitano gli occhi dello spettatore a penetrare all'interno della loro superficie, attirati ed affascinati da uno spazio costruito dal ritmo essenziale di campi colorati che creano illusioni di movimento e profondità insospettabili. Questa specie di magnetismo distingue le sue opere dalle diverse pitture della astrazione geometrica più razionale e controllata. L'interazione ed il possibile coinvolgimento emotivo del fruitore sono degli strumenti usati dalla artista per poter raggiungere l'obiettivo di visualizzare una realtà che va oltre la capacità della percezione sensoriale umana. Questa azione implica uno scivolamento delle forme dipinte oltre la loro oggettività tangibile in uno spazio virtuale dell'universo, le sembianze del quale sono riprodotte in strutture geometriche, rompendo la bidimensionalità della tela. Allo stesso tempo la funzione dinamica multidimensionale impostata dai motivi geometrici della sua solida disposizione compositiva costituisce l’alfabeto necessario per decifrare un preciso messaggio dell'artista. Se da una parte l'opera di Maria Casalanguida appare proiettata verso il futuro collegandosi alle esperienze della grafica digitale, dall'altra risveglia antiche reminiscenze che richiamano alla memoria esempi di pavimenti musivi con geometrie raggiate particolarmente complesse dell'epoca romana o le decorazioni sui muri delle chiese medioevali.
Questa sua capacità di connettere e rievocare nella sua arte essenze sia del passato che del futuro ci fa capire che non esiste niente di indispensabile e, poiché media la conoscenza dell'universo tramite l'esperienza sensoriale, ogni volta sposta il mistero oltre la soglia di cognizione. L'artista ricerca nel suo lavoro un'anima geometrica coerente, capace di modellare un ampliamento della rilevanza mentale, rendere esplicita la nozione di pensiero visivo come struttura pluridimensionale e cerca di tradurre l'accadimento in forme a-logiche e a-finalistiche, rifuggendo dalla violenza di punti di vista assoluti rispetto alla disposizione dell'evento dell'umano e alle costitutive relazioni che lo caratterizzano. Potremmo enunciare, che nella sua ricerca estetica affiora una nuova configurazione dello spazio spirituale profano e della sua materia colorata, plurale ed in continuo sviluppo. Breve Biografia Nata a Bracciano, vissuta tra Roma e Venezia, Maria Casalanguida approda a Nettuno dove attualmente vive e lavora. Studia disegno pittura scultura e incisione all'Accademia delle Belle Arti di Venezia. Trasferitasi a Roma negli anni 90 partecipa a mostre qualificate in suggestive località d'Italia quali Castello Ruspoli di Nemi, con il patrocinio del Comune, il Chiostro di San Pietro a Perugia,la Biblioteca comunale di Morlupo (Roma), presso Spazio visivo 2000 a Riano (Roma), presso la Galleria “Il Logogramma” a Roma, con il patrocinio del Comune e della Regione. Dopo 16 anni di silenzio espositivo ma di fervida ricerca, torna ad esporre nel 2010 al Forte Sangallo di Nettuno e Villa Sarsina, ad Anzio, con il patrocinio dei relativi comuni.
Per informazioni
Melina Scalise
0226829749
ms@spaziotadini.it
Inaugurazione 20 marzo ore 18.30
Spazio Tadini
via Niccolo’ Jommelli, 24 - Milano www.spaziotadini.com
mar-sab 15:30-19. In occasione di eventi serali fino alle 22:30 e su appuntamento
ingresso libero