Ufficio stampa Fondazione Alinari
Pour l'amour de Paris. L'esposizione, dedicata all'opera di uno dei piu' grandi fotografi del '900, racconta la storia di una passione, quella che ha unito per piu' di cinquant'anni il fotografo agli angoli e ai piu' nascosti recessi della capitale francese.
a cura di Agnès de Gouvion Saint Cyr
Nell’ambito di EXPO IN CITTÀ, Comune di Milano | Cultura, Polo Musei Storici e Musei Archeologici, la Fratelli
Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia e l’Estate Brassaï, con il patrocinio dell’Ambasciata di Francia in
Italia e in collaborazione con Comune di Parigi, Dipartimento Mostre; Institut français Milano e Camera di
Commercio e Industria francese in Italia presentano a Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, in anteprima
in Italia, la mostra a cura di Agnès de Gouvion Saint Cyr: “Brassaï. Pour l’amour de Paris”, dal 20 marzo al 28 giugno
2015 con conferenza stampa e inaugurazione giovedì 19 marzo, ore 12 e ore 18.
La mostra, una selezione di circa 260 fotografie originali, è stata ideata per il Comune di Parigi da Philippe
Ribeyrolles, nipote di Brassaï e gestore dell’omonimo Archivio (Estate Brassaï), ed esposta all’Hotel de Ville dall’8
novembre 2013 al 29 marzo 2014. A corredo della rassegna milanese sono previsti seminari a Palazzo Morando e
una retrospettiva cinematografica, proposta dall’Institut français Milano presso la propria sala cinema nella sede di
Corso Magenta 63, con proiezioni a ingresso libero il 31 marzo e il 14 e 21 aprile 2015, sempre di martedì alle ore
20.00.
“Brassaï. Pour l’amour de Paris”, dedicata all’opera intensa e luminosa di uno dei più grandi fotografi del Novecento,
racconta la storia eccezionale di una passione, quella che ha unito per più di cinquant’anni il fotografo agli angoli e ai
più nascosti recessi della capitale francese, ma anche a tutti quegli intellettuali, artisti, grandi famiglie, prostitute e
mascalzoni, che hanno contribuito alla leggenda di Parigi. Sarà così l’occasione di una vera e propria scoperta,
l’opportunità di conoscere l’intensa attività di questo straordinario autore che approda a Parigi ancora bambino e
che per tutta la vita vivrà la capitale francese come fonte delle sue riflessioni e fil rouge del suo lavoro.
Nato nel 1899 a Brasso (l’attuale Braşov) in Transilvania, Gyula Halász (prende il nome di Brassaï quando inizia a
fotografare nel 1929) ha solo quattro anni quando suo padre lo porta con sé a Parigi, dove è stato invitato, in qualità
di professore di letteratura, a trascorrere un anno sabbatico. Questo periodo affascina il giovane e resta impresso
nella sua memoria.
Il fascino per Parigi porta infatti Brassaï a raggiungere la “Ville des lumières” nel 1924, dopo i suoi studi d’arte a
Berlino. Ben presto incontra Robert Desnos e Jacques Prévert, i quali lo inseriscono nell’ambiente degli artisti e degli
intellettuali che hanno contribuito a rinominare gli Anni Folli di Montparnasse e lo introducono al surrealismo.
Brassaï in quegli anni ricerca gli oggetti più ordinari e ne trasforma il significato, osa giustapposizioni insolite e
defamiliarizza la percezione, togliendo il reale dal suo contesto. Il suo pensiero si concentra nel trasformare il reale in
decoro irreale. Ecco come nascerà la sua ostinata ricerca dei graffiti a partire dal 1929.
Allo stesso tempo Brassaï inizia a inseguire, nella luce notturna della città, una Parigi insolita, sconosciuta e finora
non degna di attenzione. Durante le sue lunghe passeggiate che lo portano solo o in compagnia di Henry Miller,
Blaise Cendrars e Jacques Prévert, complici nell’alimentare le sue curiosità, rende visibili le umili prostitute dei
quartieri “caldi” o i lavoratori della notte alle Halles, trasforma il rigore classico dell’architettura parigina in scene
particolari e fissa l’insolita bellezza delle silhouettes fuggitive, delle illuminazioni accecanti o delle nebbie della
Senna. Questo flaneur impenitente descrive la città seguendo i punti di vista che gli sono propri e che la luce
cittadina gli offre, come la visione panoramica di Parigi dall’alto della torre di Notre Dame, il riflesso ripetuto
all’infinito degli archi del ponte sulla Senna, la pavimentazione dei Jardins des Tuileries disegnata dall’ombra dei
cancelli, i fiori del castagno che emergono dalla notte come un bouquet nuziale o le apparizioni delle “belle di notte”
nei portici oscuri.
AMICIZIE SURREALISTE
Nel 1932 Picasso, impressionato dal lavoro di Brassaï, gli affida il compito di fotografare la sua opera scultorea, fino
ad allora sconosciuta e che deve essere pubblicata nel primo numero di una nuova rivista d’arte: “Le Minotaure”. I
due artisti scoprono di avere gusti e affascinazioni in comune che hanno segnato il loro lavoro: le atmosfere sensuali
delle Folies Bergères, e non è sorprendente per questi innamorati delle forme femminili o di quelle, sempre
misteriose, delle feste alle fiere in cui regnano cartomanti e indovini. Tra tanti spettacoli, quello che attira
maggiormente la loro attenzione è certamente il circo. Qui vi ritrovano la bellezza dei corpi umani e la virtuosità
degli sforzi fisici, il dialogo tra la bestia e l’uomo, il senso dell’equilibrio e il gusto per il mistero.
PARIGI, BELLA DI GIORNO
Scopritore infaticabile della Parigi notturna, Brassaï non è insensibile al fascino della capitale alla luce del giorno. Egli
ci propone così una visione del tutto personale dei giardini del Luxembourg, una sedia abbandonata, un leone
minaccioso sotto la neve, piccoli artigiani - il gelataio, il venditore di palloncini, un fotografo ambulante, il giardiniere
che raccoglie le foglie o le statue svestite.
Prova la stessa naturale empatia per gli argini della Senna che egli percorre per incontrare gli innamorati, i pescatori,
i senza tetto e persino i cani. Passa da un quartiere all’altro – il Quartiere Latino, Bercy, Auteuil – e analizza le
specificità di ciascuno. Mentre documenta la vita reale di questi spazi, sa anche catturare "lo spirito di ogni quartiere
di Parigi: la folla elegante di rue de Rivoli, i passanti davanti ai negozi dei Grands Boulevards, i carbonai lungo la
Senna a Bercy, ma anche l’imponenza dei monumenti, la torre Eiffel, l’Arco di Trionfo e soprattutto Notre-Dame e i
suoi doccioni zoomorfi che rappresenta di giorno, come di notte. Così, da qualsiasi lato si guardi il suo lavoro, vi si
ritrova Parigi, sempre Parigi”.
Ufficio Stampa Comune di Milano
Elena Conenna
T. +39 02 884 53314
elenamaria.conenna@comune.milano.it
Servizio Musei Storici
Ufficio Comunicazione
Barbara Romano
T. +39 02 884 62330 - 45924|
c.palazzomorando@comune.milano.it
Fratelli Alinari - Fondazione per la storia della fotografia
Valeria Cossu
Coordinamento progetti espositivi
T. +39 055 2395211
cossu@alinari.it - press@alinari.it
Institut Francais Milano
Federica Corsi
Chargée des Partenariats et Relations avec la
Presse
T +39 02 48 59 19 26
federica.corsi@institutfrancais.it
Conferenza stampa 19 marzo ore 12
Inaugurazione 19 marzo ore 18 (su invito)
Palazzo Morando | Costume Moda Immagine
via Sant’Andrea 6, piano terra, spazi espositivi
mart. – dom., ore 10 - 19
Biglietteria:
€ 10,00 intero
€ 8,50 ridotto per gruppi di almeno 15 persone, visitatori oltre i 65 anni, minori da 6 a 18 anni, studenti fino a 25
anni, titolari di apposite convenzioni e coupon
€ 5,00 ridotto speciale per le scuole
Ingresso gratuito per minori di 6 anni, portatori di handicap e accompagnatori, giornalisti, guide turistiche, un
accompagnatore per gruppo, due insegnanti accompagnatori per classe.
Biglietto famiglia: uno o due adulti 8,50 Euro cad. con figlio/i dai 6 ai 14 anni: 5 Euro cad.