Fondazione Plart
Napoli
via G. Martucci, 48
081 19565703 FAX 081 19565726
WEB
Festival internazionale del Design
dal 17/3/2015 al 15/5/2015
mar - ven 10-13 e 15-18, sab 10-13, chiuso 21 marzo e dal 3 al 7 aprile
WEB
Segnalato da

Raffaela Tramontano



approfondimenti

Marco Galofaro



 
calendario eventi  :: 




17/3/2015

Festival internazionale del Design

Fondazione Plart, Napoli

Tradizione/innovazione/sviluppo. Un'iniziativa che vuol essere un momento di sintesi e confronto sui vari livelli di azione culturale. Contemporaneamente "Be the poem", architettura plastica di Marco Galofaro.


comunicato stampa

Il I Festival Internazionale del Design – tradizione/innovazione/sviluppo sostenibile vuole essere un momento di sintesi e confronto sui vari livelli di azione culturale che quotidianamente vedono impegnata la Fondazione Plart.
Il Festival si svolge nel tentativo di connettere e delineare nuove prospettive di relazione tra tradizione e innovazione in una dimensione attenta alla sostenibilità ambientale (green economy) attuando un piano di potenziali ricadute turistiche sul territorio campano.

Il programma si dispiega attraverso la creazione di una piattaforma operativa coordinata da Fondazione Plart con il coinvolgimento attivo di numerosi partner e luoghi.
Il desiderio è quello di avviare nuove narrazioni del territorio attraverso sguardi condivisi e di varia provenienza sia geografica che disciplinare.
Uno dei temi che hanno ispirato l’elaborazione del progetto è quello di moltitudine, espressione di una molteplicità culturale in un contesto globale segnato da pervasività della comunicazione, da un sistema produttivo largamente basato sul linguaggio e sul sapere.
La moltitudine contemporanea è un risultato storico (tradizioni) che manifesta una pluralità culturale che va indagata e connessa. Il Festival intende porsi come crocevia di riflessione, come snodo di una rete composta da forti singolarità.

I molti esistono perché sono in rete, perché cooperano, con tutto ciò che di cognitivo, comunicativo, affettivo li rende dei singoli.
Nel 1973, Ettore Sottsass propone il progetto “pianeta come festival” un invito al coraggio e alla voglia di sognare, ad una generazione consapevole su come “anche sulla palla del pianeta, il tempo oramai è compresso come un foglio di laminato plastico, o è dilatato come un’eternità…. Occorre un design che permetta concentrazioni decondizionanti, meditazioni rivelatrici, identificazioni globali, o permetta esperienze pulsanti o ricerche liberatorie, o movimenti disintegranti e può venire in mente di usare le macchine e adattarle a questa idea, può anche venire in mente di usare il consumismo e adattarlo…così che il consumo diventi liberatorio invece che condizionante… questo è molto difficile si sa che è molto difficile, ma non è detto che non si possa provare, tanto finora, che la prova funzioni, non è ancora dimostrato.” Un invito che ci sentiamo di cogliere e promuovere in tutta la sua complessità e molteplicità.

Tradizione/innovazione/sviluppo
Tradizione/innovazione/sviluppo sostenibile sono gli elementi fondanti per la costruzione di un ecosistema integrato capace di declinare la trasmissione e la conservazione attraverso il tempo di un patrimonio di valori, modelli culturali,usi e costumi integrati con i bisogni del nostro tempo nel rispetto delle condizioni ambientali e umane. Non è possibile discernere questi tre elementi l’innovazione presuppone una tradizione, un’attenzione alla natura e ai suoi fragili equilibri. Non vi può essere innovazione senza tradizione. La struttura identitaria di una comunità si alimenta nella tensione dialettica della propria memoria storica proiettata nel presente e nell’ambiente in cui vive. Porre l’attenzione su questi temi vuole essere un invito a partecipare alla definizione di nuovi scenari del vivere comune.

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Be the poem. Architettura plastica di Marco Galofaro

Nell’ambito del Festival internazionale del Design, progetto – POR FESR 2007-2013, la Fondazione Plart di Napoli presenta, mercoledì 18 marzo 2015, la mostra Be the poem. Architettura plastica di Marco Galofaro, a cura di Domitilla Dardi.
Si tratta di una variegata rassegna di modelli architettonici realizzati da Marco Galofaro con il suo studio Modelab che si compone e sviluppa come un percorso organico capace di restituire la complessità della visione architettonica contemporanea in una stretta prossimità con altre discipline come il design e l’arte contemporanea.
Il titolo della mostra si riferisce a una citazione di David Carradine che chiude una celebre sequenza del primo Kill Bill di Quentin Tarantino: “If you cannot be the poet, be the poem”. La storia vince sull’individualismo indicando possibilità di collaborazione tra i protagonisti. Una chiave interpretativa che si adatta al modo corale di concepire l’architettura che Marco Galofaro ha portato nel suo lavoro: quello del costruire modelli plastici, attraverso un processo fatto di molti passaggi, materie, procedure, per andare dall’idea di spazio alla sua realizzazione fisica.
Galofaro fonda nel 2002 lo studio-laboratorio Modelab e, con Ilaria Benassi a cui si aggiungono nel tempo altri collaboratori, traduce la visione spaziale di architetti e artisti di fama internazionale (Peter Eisenmann, Massimiliano Fuksas, Jean Nouvel, Odile Decq, IaN+, Alfredo Jaar), a questa attività traduttiva si affianca la sua personale immaginazione spaziale, quella di una serie di architetture fantastiche che egli stesso progetta. Modelli come ipotesi, visioni legate alla piccola scala della maquette che restituiscono un interesse alla complessità processuale del progetto architettonico. La mostra presenta un’ampia varietà di modelli architettonici – sia realizzati su commissione che di architetture fantastiche di Galofaro un’occasione per conoscere il lavoro di uno dei più noti modellisti del panorama nazionale e internazionale.
Il catalogo in italiano e in inglese edito da Edizioni Plart contiene i testi di: Maria Pia Incutti, Marco Petroni e un’ampia intervista della curatrice Domitilla Dardi a Marco Galofaro

Ufficio stampa:
Raffaela Tramontano press@festivalinternazionaledesign.it

Inaugurazione 18 marzo ore 18

Fondazione Plart
via Giuseppe Martucci 48 Napoli
orari:
dal martedì al venerdì ore 10.00 - 13.00 e 15.00 - 18.00
sabato ore 10.00 - 13.00
chiuso: 21 marzo e dal 3 al 7 aprile
Biglietto di ingresso alla collezione storica e alla sezione multimediale: € 8,00
Riduzione per gli studenti titolari de "La Carta dello Studente": € 4,00
Riduzione soci Fai: € 4,00
Riduzione soci "Touring Club": € 7,00
Gruppi scolastici e per gruppi di 15 persone: € 7,00

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