La pietà vaticana.Un miracolo da un sasso senza forma. La perfezione e la bellezza che tutto il mondo ci invidia.
Nell'autunno del 1497 Michelangelo aveva appena terminato a Roma il Bacco con satiro, prima scultura moderna dedicata a Dioniso: dio di forma umana, morto e risorto secondo i miti dei greci e dei romani. Fu allora che il cardinale Jean Bilheres de Lagraulas chiese a Michelangelo di scolpire 'una Vergine Maria vestita con Cristo morto, nudo in braccio' per abbellire l'antica rotonda di Santa Petronilla. Un salto di tema vertiginoso dalla mitologia pagana all'iconografia cristiana. In un anno appena, tra il 1498 e il 1499, Michelangelo vinse 'la natura' e si avvicino' a Dio, cavando dal marmo la Pieta'. Come scrisse Giorgio Vasari nel 1568: 'certo e' un miracolo che un sasso, da principio senza forma nessuna, si sia mai ridotto a quella perfezione, che la natura a fatica suol formar nella carne'. Gli studi sull'arte di Michelangelo hanno poco affrontato i rapporti tra l'artista e i suoi committenti, per mettere in primo piano il fulgore geniale del maestro fiorentino. Sergio Risaliti e Francesco Vossilla affrontano invece la Pieta' vaticana - opera tra le piu' ammirate di Michelangelo, gia' considerata nel Cinquecento uno dei vertici della statuaria di ogni tempo - concentrandosi in particolar modo sulla figura di Jean Bilheres de Lagraulas. L'indagine permette, inoltre, di approfondire alcuni degli aspetti piu' originali della raffigurazione: la 'sospensione della morte', la sublimazione degli aspetti piu' drammatici dell'evento attraverso la bellezza del nudo di Gesu' e la grazia del volto di Maria, la studiata anatomia e l'arduo tema dell'incarnazione. Venerdi' 27 marzo, ore 18.