Nelle opere proposte, l'artista compie una frammentazione spaziale della realta', un'analisi che tra materia, segno e gesto, scandaglia il fenomeno al di la' della forma stessa. In mostra anche le opere dei figli Leonardo e Michelangelo.
a cura di Massimo Pasqualone
Il 29 Marzo 2015 alle ore 18.00 saranno inaugurate le mostre del Maestro Bruno Paglialonga e dei figli Leonardo e Michelangelo, visitabili tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.30 e i festivi dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30. Curatore delle mostre è il Prof. Massimo Pasqualone. Nelle brochures individuali appositamente realizzate, il critico d’arte espone di ciascun autore i tratti salienti, e delle rispettive creazioni le chiavi di lettura evidenti e le plausibili interpretazioni, persino d’ordine sociologico. “Nelle opere proposte, il Maestro Bruno Paglialonga compie una frammentazione spaziale della realtà, un’analisi che tra materia, segno e gesto, scandaglia il fenomeno al di là della forma stessa, in un avvincente percorso cromo-materico, omaggio sovente al tanto amato Klimt, da cui mutua la predilezione per il simbolo, l’evocazione misteriosa della realtà, piuttosto che la sua rappresentazione, e poi la linea elegante, morbida e sinuosa, la bidimensionalità delle forme, l’accostamento sapiente dei colori, il preziosismo, l’immersione nel magma psichico ...”.
“Astrattismi cromatici” è il titolo che il Prof. Pasqualone dedica a Leonardo: “Il dinamismo del colore ..., il colore è la dominante della sua produzione, il colore è il centro emozionale della sua ricerca, ... dove l’artista manifesta le sue ansie, le sue preoccupazioni, la sua visione del mondo. Le opere riflettono anche, e non solo nei titoli, sul senso del tempo, su una visione circolare della storia che, spesso, ci ricorda l’accidentalità del vivere umano, i corsi e i ricorsi, sempre e comunque nella consapevolezza che tempus fugit ...”. Il critico d’arte curatore riconosce che “Michelangelo Paglialonga vive il tempo dell’arte attraverso uno straordinario sguardo introspettivo che lo porta a cogliere il frammento innanzitutto con una visione al limite dell’astratto, perché l’artista rende visibili le cose invisibili, ma soprattutto condensa sull’opera d’arte la possibilità di carpire il mistero della vita con visioni e previsioni che spesso si fanno esegetiche... Malinconia, pessimismo, sguardo onirico, il tutto con un sano pizzico di attenzione alla natura che diventa protagonista di questo percorso, con una calibrata euritmia dei cromatismi che si fa ermeneutica di quella physis che in definitiva è specchio delle realtà più intime dell’animo umano”.
Inaugurazione 29 Marzo 2015 ore 18
Palazzo Colella Santoro
Via IV Novembre - Pratola Peligna (AQ)
Apertura al pubblico: tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.30; festivi dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30
Ingresso libero