Carla Accardi
Alighiero Boetti
Nunzio
Luigi Ontani
Jorge Peris
Giuseppe Salvatori
Riccardo Caporossi
Claudio Abate
Rodolfo Fiorenza
Little is left to tell. Materiali, testimonianze fotografiche e installazioni provenienti dagli spettacoli messi in scena da Vita Accardi, in collaborazione con Carla Accardi, Alighiero Boetti, Nunzio, Luigi Ontani, Jorge Peris, Giuseppe Salvatori, Riccardo Caporossi.
Martedì 7 aprile, a Roma, nella Sala Crociera del Museo di Archeologia e Storia dell'Arte, alle ore 19, Vita Accardi debutta con il nuovo lavoro teatrale, da lei diretto e interpretato, che si articola in due momenti di spettacolo accompagnati dalle installazioni visive di Nunzio e Giuseppe Salvatori, e dalle musiche originali di Alvin Curran.
Lo stesso giorno si inaugura l'esposizione "In scena con gli artisti" realizzata con materiali ed installazioni provenienti dagli spettacoli messi in scena da Vita Accardi tra il 1979 e il 2015, in collaborazione con Carla Accardi, Alighiero Boetti, Nunzio, Luigi Ontani, Jorge Peris, Giuseppe Salvatori, Riccardo Caporossi, corredata da diverse testimonianze fotografiche tra cui quelle di Claudio Abate e Rodolfo Fiorenza.
"Little is left to tell" è tratto da "Ohio Impromptu" di Samuel Beckett, del 1980. Le figure di un Lettore e un Ascoltatore, che nella pièce originale sono visivamente uguali e sembrano suggerire una sorta di sdoppiamento, in questa versione vengono rappresentate in un contrappunto linguistico dei testi, inglese e italiano. L'interprete in scena, con un alter ego di sola voce, racconta la storia di un mistero notturno e lo smarrimento per la mancanza di un altro essere umano, compagno di un lungo tempo trascorso insieme.
Nel teatro della mente, identità e linguaggio sono implicati in una dinamica interiore diretta a raggiungere una meta 'inesprimibile'. Per Claudio Damiani, quello di Endimione è un rapporto a distanza, sorta di amore via radio, scoperta e ascolto di una presenza dietro le presenze, di un respiro segreto nel cuore del silenzio. E' ricerca, desiderio reciproco tra umano e divino, come se la caducità riguardasse entrambi, e così l'eternità. E questo amore ipnotico e senza corpi, forte però e capace di scardinare tempo e spazio, come nell'Entanglement quantistico, si articola nel rincorrersi di un canto a due voci, vive nella forma dell'arte, è l'arte.
Inaugurazione Martedì 7 aprile dalle 19
Biblioteca d'Archeologia e Storia dell'Arte
via del Collegio Romano, 27 Roma
lun 14-18, mer 9.30-17, gio 9.30-13
ingresso libero