Con i 'Depositi di storie' Luca Rendina riconosce la storia del legno, la accosta a quella dell'uomo e costruisce la sua. Un processo infinito, fissato temporaneamente in microcosmi poetici e musicali. E' evidente che in questo caso scolpire non e' piu' l'atto di ricavare un forma da un volume, ma al contrario quello di costruire una struttura attraverso il vuoto. Questo procedimento permette di creare delle pause, dei momenti di riflessione tra le pieghe del discorso poetico.
_luca rendina
a cura di valeria vaccari
Lavorare con il legno significa riconoscere come primo artefice il Tempo, che
plasma la materia viva e lascia permanente traccia nelle venature, nella spinta
interna ai nodi, nelle spaccature multiformi. L'uomo si imbatte in queste
"sculture viventi" e se ne appropria per costruire lo scheletro delle case,
utensili, oggetti. Ne modifica l'identità per ricondurle a una forma geometrica
maneggevole, le ammutolisce con una patina sintetica di colore. Così come non è
permesso all'albero dimenticare, il legno assorbe anche la storia dell'uomo e il
suo piacere nel fare.
I "Depositi di storie" di Luca Rendina nascono dal disvelamento di queste tacite
avventure parallele. L'artista assembla i frammenti di legno perché compongano
una immagine tattile della realtà interiore. Se ne serve per rappresentare la
memoria, infinito casellario mobile e continuamente espanso. I ricordi hanno
tutti colore e sapore diverso, emergono dall'oscurità e si impongono allo
spettatore su piani di visione sempre diversi.
Con i "Depositi di storie" Luca Rendina riconosce la storia del legno, la
accosta a quella dell'uomo e costruisce la sua. Un processo infinito, fissato
temporaneamente in microcosmi poetici e musicali. È evidente che in questo caso
scolpire non è più l'atto di ricavare un forma da un volume, ma al contrario
quello di costruire una struttura attraverso il vuoto. Questo procedimento
permette di creare delle pause, dei momenti di riflessione tra le pieghe del
discorso poetico.
In queste pause lo spettatore può aggiungere i suoi ricordi, completare la
biografia dell'anima o riconoscere quella dell'artista. Per questo motivo i
"Depositi di storie" sono da considerarsi frammenti di un racconto incompiuto,
al quale ognuno è chiamato a dare voce.
Valeria Vaccari
_inaugurazione sabato 3 aprile 2004
18.30 - 21.00
_gli altri giorni solo su appuntamento 02.2610360
Casa di Tolleranza
via ingegnoli 17 - milano
mm2 lambrate
cit. surico - del basso
palazzina cortile interno
primo piano
tel/fax 02.2610360