Marcello Dudovich
Leopoldo Metlicovitz
Achille Luciano Mauzan
Duilio Cambellotti
Dario Cimorelli
Anna Villari
A Napoli i diversi linguaggi visivi e verbali di quegli anni. In mostra manifesti, musiche e un focus sul cinema
Articolandosi nelle Gallerie d'Italia, sedi museali di Intesa Sanpaolo a Milano, Napoli e Vicenza, la mostra racconta, attraverso gli occhi degli artisti, come l'Italia precipiti nella guerra, viva il conflitto e vi reagisca. A Napoli, la mostra racconta il ruolo della propaganda e la risposta sociale ad essa, proiettando lo spettatore nel clima martellante, nel ritmo frenetico e nei diversi linguaggi visivi e verbali di quegli anni. Protagonisti sono quindi non la successione degli eventi bellici o politici, che rimangono come scenario ineludibile, ma quello che si vuole far percepire, le emozioni e le azioni che si vogliono suscitare lontano dal fronte: la pieta', l'orrore, la rabbia, l'orgoglio, il riscatto, soprattutto dopo la sconfitta di Caporetto, e una nuova presa di coscienza da parte dell'intero Paese. In mostra, i manifesti dell'epoca, realizzati da artisti come Marcello Dudovich, Leopoldo Metlicovitz, Achille Luciano Mauzan, Duilio Cambellotti, in quanto strumento privilegiato che puo', nei paesi dove la coscrizione non e' obbligatoria, richiamare volontari alle armi, e ovunque coinvolgere la popolazione, farla sentire coesa e partecipe, responsabilizzarla, avvertirla dei pericoli imminenti, convincerla ad adottare particolari precauzioni o a fornire supporto economico e aiuti di vario genere. Inoltre un allestimento multimediale, con sonoro e proiezioni grafiche tratte da riviste e giornali d'epoca, affianca l'evolversi del conflitto. Ad accompagnare il visitatore tra i differenti approcci psicologici e sociali alla guerra, anche un continuo confronto con i manifesti stranieri, il ricorso a musiche che testimoniano l'enorme diffusione del tema della guerra in tutti i campi della musica e della canzone di quegli anni - dalle composizioni d'autore, ai brani popolari, ai canti di guerra - e un focus sullo straordinario, nuovo linguaggio del 900, che ha allora nella Grande Guerra uno dei temi di maggior successo: il cinema. Mostra a cura di Dario Cimorelli e Anna Villari.