Tracce di mascara. Nei suoi nuovi lavori Vigano' torna alla figurazione, collegando il surrealismo al fumetto, ai graffiti e ai temi sociali delle metropoli urbane.
Parlare di Pop-surrealismo – corrente nata in California sul finire degli anni ’70 - è come alzare il sipario sulla contaminazione fra linguaggi visivi differenti che incrociano il cinema, il fumetto, la musica, i graffiti, i tatoo e l’intera cultura underground.
Il pop-surrealismo è un mix di ispirazioni, suggerimenti aggraziati, a volte da fiaba, altre noir sino ai margini dell’horror. Ma soprattutto è uno dei tanti specchi della contemporaneità che l’artista lombarda Silvia Viganò ha deciso di attraversare sviluppandola con il progetto espositivo itinerante a cura di Mariella Casile “Tracce di mascara” che – dopo essere stato presentato a marzo alla Galleria Virgilio Guidi di San Donato - si potrà ammirare dal 21 aprile al 4 maggio allo Spazio Seicentro in via Savona 99 a Milano.
Nella nuova proposta artistica di Silvia Viganò c’è il desiderio di ritornare alla figurazione, collegando il surrealismo al fumetto, ai graffiti, al mito e ai temi sociali delle metropoli urbane; e i suoi nomi di riferimento sono Mark Ryden, Camille Rose Garcia, Ana Bagayan, ma anche le figure magiche di Nicoletta Ceccoli.
Due gli elementi assolutamente nuovi nell’opera di Silvia Viganò.
Al centro dei suoi racconti c’è sempre l’universo femminile, affascinante e irrazionale, a volte tanto compulsivo quanto magico, che l’artista rende tramite una pittura accesa e corposa, capace di rendere ogni immagine trasognante. Ma questa volta le sue ragazze si spogliano di tutto, paillettes gioielli accessori, per rimanere solo con la delicata forza dei loro sguardi, e si accompagnano a una serie di animali fortemente allegorici come civette, scoiattoli, puzzole o cervi.
Altro aspetto di grande rilievo è dato dall’utilizzo di un nuovo supporto pittorico a sostituzione della tela, ovvero tronchetti d’albero levigati che danno forma e diventano parti integranti di racconti visivi in cui paesaggi, corpi, animali e natura si vestono di fascino e poesia (a Milano vengono presentate 20 opere fra tele e tronchetti).
Il tutto è filtrato dall’inesauribile immaginazione creatrice della mente di Silvia Viganò, che immerge le sue storie in atmosfere stravaganti, fiabesche, oniriche, a volte inquietanti, che rimandano all’Alice nel Paese delle meraviglie di Lewis Carrol.
Scrive Mariella Casile nel suo testo in catalogo: «La pittura di Silvia fuoriesce dal nostro immaginario collettivo, traboccante di nuove immagini, visioni poetiche e scene sospese da sfrenata immaginazione. Una nuova visione estetica contaminata da figure oniriche, miste a citazioni pittoriche che vengono dal suo inconscio, creando una linea continuativa con tutta la produzione artistica che l'ha preceduta, il tutto mantenendo il suo personalissimo lessico atto a comporre una nuova sintassi artistica».
All’interno della mostra verranno presentati due libri.
Giovedì 23 aprile alle ore 18.00 il giornalista Mario Molinari presenta il libro "Mai più troppa luce" di Vittoria Guglielmi (Youcanprint, 188 pagine), mentre mercoledì 29 alle ore 18.00 il giornalista Leonardo Merlini modera l’incontro fra Silvia Viganò e Giulia Jurinich, autrice del volume “Alice e il Paese del Pop Surrealis” (I libri di Emil, 183 pagine)
La mostra di Milano è stata organizzata in collaborazione con l'Associazione Culturale Timanifesta, nata nel 2007 e riconosciuta da Regione Lombardia come A.P.S. Associazione di Promozione Sociale che ha come scopo statutario promuovere il territorio attraverso attività culturali in tutte le sue forme espressive.
Inaugurazione 21 aprile ore 18.30
Spazio Seicentro
via Savona, 99 Milano
lun-ven 9-18, sab e dom 10-19
ingresso libero