Doppio Movimento. L'artista e' un reporter di verita' individuali, le sole che contano; fugge l'imitazione. Possiede un retaggio, uno stile e un gusto estetico autonomi
a cura di Fabio Ivan Pigola
Un'opera riuscita, piccola o grande che sia, comunica. Una canzone, un quadro, una scultura, un romanzo, una composizione floreale, un collage,un film, hanno tutti una precisa funzione: dire tutto ciò che l'autore non sa fare a parole. Perché ci sono concetti impossibili da trasmettere con il linguaggio di ogni giorno, il quale ha a sua volta il limite della rigidità strumentale, ossia quello è, e quello resta. L'arte, per contro, assomma al messaggio sprigionato dall'opera l'interpretazione di chi la osserva e di chi la sfiora, l'ascolta, la vive. E la vita è scambio, è un'osmosi prima fra i sensi che fra i corpi. Senza andare a scomodare grandi firme, si può spiegare come un disegno o un insieme di linee sia armonioso e corretto non quando rappresenta un oggetto, un uomo, la natura, gli animali, la flora, o un paesaggio globale in maniera precisa, speculare all'immagine oggettiva, ma quando testimonia l'astrazione interiore dell'autore, la visione personale stilizzata, e dunque più lirica. Più vera.
L'artista infatti è un reporter di verità individuali, le sole che contano; fugge l'imitazione. Possiede un retaggio, uno stile e un gusto estetico autonomi, ma è disgustato dall'aderenza esatta ai fatti, in quanto capace di spegnere la fantasia. È riportando le cose come gli appaiono che riesce a iniettare linfa artistica a un'opera, dandole quindi un'anima, un sostrato spirituale che la distingue dalla meccanica riproduzione seriale di sagome, canoni e principi magari d'impatto, ma sterili sul piano emotivo.
Fabio Ivan Pigola
Inaugurazione sabato 25 aprile ore 11.30
Palazzo Fazio
via Seminario Capua
su appuntamento
ingresso libero