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Como
piazza Alessandro Volta, 48
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Matteo Emery - Blito B.
dal 8/5/2015 al 19/6/2015
lun-ven 15.30-19 o su appuntamento

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Matteo Emery
Blito B.



 
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8/5/2015

Matteo Emery - Blito B.

Spazio Pedraglio, Como

Tecnologica. Se nelle fotografie l'aspetto organico e' piu' chiaramente evocato dal colore rosso sangue, e da un che' di ambiguamente ospedaliero, nelle sculture viene invece suggerito dalla pulsazione luminosa.


comunicato stampa

L’associazione culturale Spazio Pedraglio è lieta di presentare “Tecnologica” la mostra che vede come protagonisti l’artista svizzero Matteo Emery e l’artista colombiano Blito B. “Può darsi che, a furia di estenderla a qualsiasi ambito della condizione umana, la tecnologia stia ormai smarrendo pericolosamente i suoi confini. Non a caso il significato dell’aggettivo tecnologico sta diventando sempre più ampio e, nello stesso tempo, sempre più indefinibile, sino al punto che risulta meno arduo stabilire ciò che non è tecnologico di ciò che lo è. Mi sembra però che le opere di Matteo Emery e quelle di Blito si situino in due Colonne d’Ercole dell’universo tecnologico, due estremi che ne costituiscono sia gli apici, sia i limiti che sarebbe bene non valicare.

La colonna che scorgo nel lavoro di Emery è rappresentata dall’anatomia. È come se sullo sfondo delle fotografie, dei light-box, degli assemblaggi scultorei creati da questo artista si stagliasse costantemente un’idea di organismo, di forma vivente tanto più complessa quanto più delicata. I tubi, di diverse materie e consistenze, che abbondano in queste opere appaiono anzitutto dei conduttori di fluidi vitali, dei canali di emanazioni che nelle sculture possono acquisire le sembianze di ipotetici condotti energetici, ma che pur sempre vitali restano. Se nelle fotografie l’aspetto organico è più chiaramente evocato dal colore rosso sangue, e da un ché di ambiguamente ospedaliero, nelle sculture viene invece suggerito dalla pulsazione luminosa, da qualche straniante allusione antropomorfa, dai presunti feromoni generati da queste insolite macchine, improbabili armi, ingegnose e giocose astronavi, la cui iconografia di riferimento sta forse in una visione ironica, e volutamente un po’ sgangherata, dell’immaginario fantascientifico. Ma per quanto l’ironia, la sublimazione e l’apologia del materiale di scarto, il senso di elegante precarietà attraversino le opere di Matteo Emery, la percezione di qualcosa di sottilmente minaccioso, di implicitamente grave, serpeggia comunque, e traspare soprattutto da una tecnologia (qualsiasi cosa significhi) che può agire sull’anatomia dell’organismo, che può scomporne e ricomporne le parti, che può contaminarla con una dimensione artificiale. Una tecnologia che si manifesta magari anche in modo umoristico, parodistico e apparentemente innocuo, e che però non si astiene dal riconfigurare, e in qualche modo dominare, ciò a cui si applica.

L’altra metaforica colonna è invece rappresentata dalla cosmologia. Per quanto divertenti, gioiose e casinare possano sembrare, le televisioni di Blito sono una faccenda terribilmente seria. Il segnale che i loro obsoleti tubi catodici non cessano di trasmettere evoca un'energia primigenia, una vibrazione di natura cosmica. Omaggi postmoderni al Manifesto del movimento spaziale per la televisione, firmato da Lucio Fontana nel 1952, anche queste opere si ripromettono, attraverso la loro vetusta tecnologia, di "sondare spazi ancora ignorati del cosmo", da affrontare come "dati di intuizione e mistero, dati tipici dell'arte come divinazione".

Con questo accenno al potenziale in termini sensitivi dello strumento tecnologico, siamo davvero giunti a una Colonna d'Ercole. Più in là dell'allusione cosmica infatti si apre il territorio della metafisica, così come oltre la simulazione di un organismo si prospetta una frankensteiniana pretesa di ricostituzione della persona. Le opere di Matteo Emery e di Blito B. permangono ovviamente al di qua di tali confini e in qualche modo li individuano, li denotano: ironicamente, poeticamente ma anche, per nostra fortuna, efficacemente”.

Roberto Borghi, “Anatomia e cosmologia, Colonne d’Ercole della tecnologia”

Inaugurazione 9 maggio ore 18.30

Spazio Pedraglio
piazza Alessandro Volta, 48 Como
lun-ven 15.30-19 o su appuntamento
ingresso libero

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