Renata Fabbri arte contemporanea
Milano
via Stoppani, 15/C
02 91477463
WEB
Sophie Ko Chkheidze
dal 10/5/2015 al 9/7/2015
11-13. e 15.30-19.30, chiuso lunedi

Segnalato da

Renata Fabbri arte contemporanea




 
calendario eventi  :: 




10/5/2015

Sophie Ko Chkheidze

Renata Fabbri arte contemporanea, Milano

Silva Imaginum. L'artista georgiana presenta una serie di lavori eterogenei nei materiali e nei supporti che fanno parte di un unico percorso teso ad indagare l'enigma dell'immagine: la sua genesi, la sua morte e la sua resurrezione metamorfica.


comunicato stampa

a cura di Federico Ferrari

Renata Fabbri è lieta di annunciare la mostra Silva imaginum di Sophie Ko Chkheidze (Tiblisi, Georgia - 1981). L’artista georgiana, già da alcuni anni trasferitasi stabilmente in Italia, presenta una serie di lavori eterogenei nei materiali e nei supporti ma facenti parte di un unico percorso simbolico e allegorico teso ad indagare l’enigma dell’immagine: la sua genesi, la sua fragile esistenza, la sua morte e la sua resurrezione metamorfica.

Nella prima sala, ad alcuni grandi pannelli neri, che si ergono come vetrate gotiche contenenti cenere di immagini, risponde un piccolo quadro azzurro di pigmento puro (delle dimensioni esatte della Annunziata di Palermo di Antonello da Messina), posto all’altezza degli occhi. Poco più in là, quasi invisibile e a margine, un “affresco” fatto di terra ridà un equilibrio e una ra dice a questo dialogo e duello metafisico tra la cenere e il colore. Segue una seconda sala nella quale, posti sui quattro punti cardinali, si stagliano piccoli frammenti di resti incombusti: frammenti di immagini che, del tutto incomprensibilmente e impre vedibilmente, sono stati salvati dalla furia del fuoco. Metafore di “quel che resta” all’interno di una società spettacolare nella quale le immagini vengono bruciate a velocità impressionante, rendendo obsoleta ogni forma ed ogni “immaginazione” nel giro d i pochi anni, se non mesi.

Al piano inferiore della galleria, un’altra serie di resti incombusti, dal titolo Waldgaenger (omaggio e richiamo all’opera di Ernst Jünger e alla sua figura del “ribelle” che si dà alla macchia per resistere alla furia distrutt rice della civiltà nichilista), sembra indicare una possibilità di salvezza o, quanto meno, di resistenza, punteggiando la via verso un grande pannello di pigmento rosa, in cui crolli e movimenti del colore sembrano mostrare come le forme, ben al di là di ogni volontà e intenzione (comprese quelle dell’artista), non smettano di apparire anche quando tutto sembra perduto.

Nell’ultima stanza, l’apparizione, del tutto imprevista, di un “grande vetro” nel quale la vita è conservata (piccoli rami di nido d’ucce llo, farfalle, ecc.), si fa segno, indice e simbolo di un mondo presente, in cui a tutto l’esistente è resa la grazia della sua presenza. Un mondo - in cui si possono anche sentire silenziosi omaggi all’opera di Claudio Parmiggiani - che si pone forse al d i là persino dell’immagine e di quel che dell’immagine resiste nella devastazione dell’iconosfera, come o ggi viene chiamata, in analogia all ’ atmosfera, la temperie culturale che quotidianamente respiriamo nel nostro, divertito e alienato, abitare internet, social network, mondi virtuali, ecc.

La sensazione finale, uscendo dalla mostra, è quella di aver percorso una selva di immagini ( Silva imaginum ) quasi come un percorso iniziatico, le cui coordinate e chiavi interpretative restano aperte ed affidate ad ogni spettatore, a quel singolo che solo può darsi la forza e la legge per liberarsi e liberare il proprio sguardo per una nuova visione.

La most ra Silva imaginum di Sophie Ko Chkheidze sar à accompagnata dal secondo dei quaderni di Renata Fabbri arte contemporanea, un libro d ’ artista a tiratura limitata contenente uno scritto di Federico Ferrari ed un ’ opera originale dell ’ artista. Questo libro, com e l’intera mostra, è il frutto di una collaborazione intensa e profonda tra l’artista e il filosofo che si riverbera in un gioco di risonanze e corrispondenze, di sapore baudeleriano, tra immagini, pensieri e sentimenti.

Inaugurazione lunedì 11 maggio, dalle ore 18.00

Fabbri arte contemporanea
via Stoppani, 15/C - 20129 Milano
Orari:
tutti i giorni dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30;
domenica e lunedì chiuso

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