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Stefano Cacciatore
dal 9/5/2015 al 14/5/2015
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Scaramuzza Arte Contemporanea



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Stefano Cacciatore



 
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9/5/2015

Stefano Cacciatore

Spazio H24, Foggia

Who is Who. Quello di Cacciatore e' un profondo sguardo critico sul 'volto' di-svelato di una societa' che ci vuole simili a 'macchine inutili', dominata secondo l'artista da un vuoto culturale.


comunicato stampa

Così scrive il critico e curatore d'arte Rosanna Gesualdo nella sua presentazione: La dialettica iconografica in cui Cacciatore struttura l'identità oggetto-soggetto denuncia l'assoluto annientamento della coscienza dell'individuo destinato ad un silenzio interiore voluto dalla brutalità socio-economico-politica contemporanea; da questa predestinato ad un fallimento di Kafkiana memoria. In questo contesto persino incapace di comprendere l'evidente radicalismo eretico della propria condizione umana manipolata per errore o intenzionalmente da informazioni, notizie e governi sino al punto di asservire io, coscienza e identità, in un paradigma esistenziale che ci vede testimoni assenti dal duplice volto di osservatori costantemente osservati, per dirla con un ossimoro attenti osservatori ciechi.

I soggetti recano una ferita talmente profonda da dover essere celata da bende dalle quali talvolta traspare ciò che resta dell'identità, semplice “carne” il cui bianco marmoreo si confonde con il colore delle garze che lo ricoprono, metafora di una manipolazione costrittiva e di un indottrinamento omologante.

Quello di Cacciatore è un profondo sguardo critico sul “volto” di-svelato di una società che ci vuole simili a “macchine inutili”, dominata secondo l'artista da un vuoto culturale mirato all'appiattimento delle coscienze attraverso la creazione di abitudini che hanno come fine quello appunto di renderci simile a “macchine” incapaci di autodeterrminarsi.

Who is Who è un gioco di ruolo in cui ognuno è l'altro. L'invito di Cacciatore è quello a varcare la soglia, quello di andare oltre i limiti imposti, un invito struggente al recupero della propria identità ed è per questo che non sfugge un particolare: Le mani dei soggetti fermati negli scatti dell'artista restano libere da costrizioni, quasi a non voler rendere vani i tentativi ad entrare in comunicazione con se stessi, una sorta di speranza etica nell'assunzione di responsabilità verso il proprio impegno esistenziale.

Stefano Cacciatore classe 1978 ha iniziato a fotografare con una vecchia reflex a pellicola, acquistata di seconda mano da un amico fotografo."Lei", andava sempre con lui, seguendolo ovunque, ovunque pronta a fermare paesaggi e volti. Da allora sono passati circa 10 anni, la sua “macchina” è cambiata ma l'abitudine di portarla sempre con se, quella no, Stefano non l'ha persa. Fondamentale nel suo percorso la scelta di vivere l'arte all'insegna di passione e confronto a tal proposito è importante citare il rapporto di amicizia e lavoro con un genio creativo della fotografia tra i più fecondi come Bruno Barillari con il quale è imprenscindibile il connubio tra impegno e furore creativo.Con l’umiltà che non l’ha mai abbandonato dunque Cacciatore resta fotografo dalle straordinarie abilità tecniche non disgiunte da corpo, anima e cuore che lo rendono a pieno titolo un esponente della fotografia tra i più interessanti. Come sosteneva Bresson “È un’illusione che le foto si facciano con la macchina…. si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa”.

Inaugurazione 10 maggio ore 20.30

Spazio H24
Piazza Mercato Foggia
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