Troppe Cose. Personale
La capacita' artistica di Giuseppe Palermo, in arte Pepe, risiede nella consapevolezza con cui ha individuato una personale poetica dell'oggetto, considerando come oggetto anche l'opera d'arte nella sua forma piu' sublime. Non c'e' alcuna differenza tra un piatto decorato e il piatto capolavoro da museo, gli ingredienti sono gli stessi, i procedimenti di cottura anche, le forme e i risultati sono simili se non identici. Allora cosa cambia? Negli oggetti niente, siamo noi che siamo portati a stabilire a priori se un oggetto e' un oggetto o un'opera. Pepe con il suo lavoro ci offre l'opportunita' di scegliere, di determinare il destino di un oggetto. Possiamo usarlo, sfruttarlo, trarne beneficio materiale oppure collocarlo a 'parete' per essere contemplato. Eppure nessuna delle due scelte potra' mai escludere l'altra. Finalmente assumiamo un ruolo attivo nelle scelte, ma attenzione a non sbagliarsi. Il passaggio tra il silenzio e il suono, tra il caldo e il freddo, tra il dolce e l'amaro, tra un profumo ed un odore non e' generalmente visibile (Claudio Andreoli). Inaugurazione mercoledi' 13 maggio dalle 19.