I protagonisti della mitologia greca e romana giungono nel mondo contemporaneo bendati, mutili, acefali e frammentari, una frammentarieta' che e' pero' ben lontana dall'apparente idea di incompiutezza.
La Galleria d’arte Contini ha il piacere di presentare, presso la sua sede di Calle Larga XXII marzo a Venezia, la mostra “Omaggio a Igor Mitoraj”. Igor Mitoraj è l’artista che ha fatto rivivere, attraverso la poetica del frammento, il fascino dell’arte classica con i suoi grandi miti ed eroi. I protagonisti della mitologia greca e romana giungono nel mondo contemporaneo bendati, mutili, acefali e frammentari, una frammentarietà che è però ben lontana dall’apparente idea di incompiutezza. I suoi Ikaro, Ikaria, Eros e Osiride sono infatti intrisi da una profonda identità il cui fascino è senza tempo. Una sapiente modellazione del marmo, del bronzo e della pietra traspare in tutta la sua produzione scultorea sin dalla scoperta del marmo avvenuta a Pietrasanta, in Toscana, nel 1979.
La lettura della tradizione classica non costituisce un banale “ritorno al classico” dal quale egli stesso ha affermato di discostarsi essendo, con la sua arte, pienamente partecipe di una modernità che avverte la lontananza irrimediabile rispetto al passato. Egli infatti coniuga l’estetica del frammento con i turbamenti formali del surrealismo più visionario ed illustrativo. Da sempre influenzato da culture lontane e diverse, dal fascino dell’arte azteca in Messico al sublime del mondo classico in Grecia, l’artista ha creato degli eroi moderni con i loro frammenti indecifrabili, i visi bendati, i torsi corazzati, gli occhi dalle orbite vuote e le teste tagliate o addormentate.
La presenza di finestre all’interno dei busti statuari sembra quasi voglia sottolineare l’esistenza di un legame, un filo conduttore indissolubile, tra il passato ed il presente. L’eroe del mondo antico giunto mutilo sino ai nostri giorni rappresenta l’archetipo dell’antichità ed è testimone dell’inesorabile scorrere del tempo e di quella decadenza dei costumi e della moralità che lo porta ad essere spesso un eroe bendato. In tutta la sua produzione scultorea si evince una sottile malinconia, sottesa alle forme e alle patine, che lo spettatore sensibile non può non percepire, egli stesso è coinvolto in questo spettacolo al quale l’artista non cerca di dare delle risposte ma al contrario suscitare continui interrogativi. Con la seguente mostra, in occasione della quale saranno esposte anche pregiate produzioni storiche oltre a produzioni contemporanee in bronzo e marmo impreziosite da patine colorate, si vuole rendere omaggio ad un artista che ha segnato la nostra storia coniugando l’idea della compostezza e degli equilibri classici con un profondo senso di interiorità e di serenità spirituale.
Inaugurazione 16 maggio
Contini Galleria d'Arte
San Marco, Calle Larga XXII Marzo, 2288 - Venezia
Orario: lun-dom 10.30-13 e 14-19.30
Ingresso libero