Messa a nudo. Anima su tela. Volti e nudi femminili invertono la dialettica dello sguardo e paiono osservarci prima di concederci di essere guardati.
a cura di Cristina Muccioli
In piena epoca Selfie di proliferazione bulimica di visi, Gianfranco Cresciani fa un “bell’azzardo”: ritrae su tela. Volti e nudi femminili invertono la dialettica dello sguardo e paiono osservarci prima di concederci di essere guardati. Non sono banalmente nudi, sono messi a nudo, rivelati. Chi si fa ritrarre scopre un altro sé, incontra un’identità più profonda, autentica e svelativa di quella che lo specchio o mille scatti dilettanteschi possono fuggevolmente restituire. Forse perché, come insegnavano già i filosofi antichi e la psicanalisi moderna, per dire il vero su di sé c’è bisogno dell’altro.
Non c’è imitazione di tratti nel lavoro di Cresciani, ma ascolto retinico: uno zigomo, le nocche delle mani, il rilievo delicato di un seno, il taglio degli occhi, l’ansa di un fianco si fanno sortilegi di sensualità e indizio di tensione esistenziale, narrazione, paesaggio: quello che non ha abbandonato davvero mai sin dai suoi esordi di timbro astrattista geometrico. C’è mira, messa a fuoco, e spoliazione gentile ma radicale di ogni superfluità, di ogni maschera indossata per affrontare i nostri ruoli sul palcoscenico del mondo. Davanti al pittore un volto ritorna a sé, diventa quello che è, corpo e anima.
Inaugurazione 20 maggio 2015 dalle 18.30 alle 21
Galleria d’Arte Contemporanea Statuto13
Via Statuto, 13 (corte int.) – Milano
Apertura al pubblico: dalle 11 alle h 19 dal martedì al sabato
ingresso libero