Ada Patrizia Fiorillo
Caterina Arcuri
Emmanuele De Ruvo
Emanuela Fiorelli
Vincenzo Frattini
Maria Cristina Galli
Michelangelo Galliani
Anna Utopia Giordano
Federico Lanaro
Rinedda
Gennaro Sorrentino
Ada Patrizia Fiorillo
Idolatria e Iconoclastia. Una molteplicita' di espressioni poste al confine tra il culturale ed il naturale. Opere di Emanuela Fiorelli, Vincenzo Frattini, Maria Cristina Galli, Michelangelo Galliani...
a cura di Ada Patrizia Fiorillo
La mostra curata da Ada Patrizia Fiorillo, propone le opere di nove artisti: Caterina Arcuri, Emmanuele De Ruvo, Emanuela Fiorelli, Vincenzo Frattini, Maria Cristina Galli, Michelangelo Galliani, Anna Utopia Giordano, Federico Lanaro, Rinedda (Gennaro Sorrentino).
Si tratta di una selezionata scelta di nomi attraverso la quale la curatrice si interroga sul linguaggio della scultura, sulle ragioni che, almeno dagli ultimi trent’anni del Novecento ne hanno minato lo statuto. «È in tal senso – precisa Fiorillo – una campionatura senza dubbio angolata, con la quale si intende offrire un contributo al dibattito sulla scultura, ambito di ricerca che, nella sua evidente modificazione così come nella sua estensione, appare oggi tra le espressioni privilegiate delle vicende artistiche contemporanee. Dare del resto alla sua sintassi una definizione appare alquanto difficile. Più agevole, anche più utile, è leggere, seppur in sintesi per tale sede, i suoi cambiamenti, in particolare nei processi che l’hanno attraversata. Ciò che infatti del suo linguaggio si offre quotidianamente alla nostra esperienza è il frutto di pratiche ereditate dal passato, prossimo o, talora, remoto. Quale dunque il senso di questa eredità? Ed anche, fin dove bisogna spingersi nel tempo e che cosa è intervenuto a determinare una svolta, di gran lunga significativa, per tale linguaggio?». Sulle tracce di un breve excursus storiografico che richiama l’attenzione sul confine tra la cultura della modernità e della postmodernità, l’evidenza per la scultura è – come ancora sostiene – che ci si trovi davanti a un “campo allargato”, ad una molteplicità di espressioni poste al confine tra il culturale ed il naturale. Da qui anche la scelta di focalizzarsi sulla centralità dell’immagine, posta in quella dialettica che ne riscrive valori in termini di esaltazione o di denigrazione».
Inaugurazione 30 maggio ore 18.30
Convento Francescano della SS. Trinita' - F.R.A.C.
via Convento Baronissi
lun-gio 9-12.30 e 16-18.30, mar-mer 9-12.30; ven, sab, dom e festivi 10-13 e 17-20
ingresso libero