Marginalia. La mostra si sviluppa come una sceneggiatura dal carattere frammentario, una collezione di testi, immagini e filmati concepiti come fitti marginalia di testi, immagini e filmati preesistenti.
VAN DER e Ritmo, spazio culturale indipendente, rinnovano la loro collaborazione e presentano
MARGINALIA, mostra personale di Federico Lupo che aprirà domenica 7 giugno durante la settima edizione
di LOV – Vanchiglia open lab.
Marginalia è un progetto di Federico Lupo disegnato per gli spazi di Van Der Gallery e promosso da
Ritmo. Marginalia sono le annotazione redatte dai lettori a margine di un libro, così come le decorazioni
dei codici miniati che contornano le pagine. Alcuni marginalia famosi erano vere e proprie opere, o i
relativi progetti, scritti a margine a causa della poca carta a disposizione. I marginalia suggeriscono in
alcuni casi la chiave di lettura di un testo attraverso la percezione di altri lettori. La mostra si sviluppa
come una sceneggiatura dal carattere frammentario, una collezione di testi, immagini e filmati concepiti
come fitti marginalia di testi, immagini e filmati preesistenti, persino di seconda o terza mano.
La voce di una speaker affronta la lettura di un breve testo, in bilico tra narrativa di genere e falso
documentario, sviluppato intorno l’espediente narrativo della pratica dei fosfeni*. Contraltare visivo è
l’inedito volumetto autoprodotto ‘Marginalia’ (2015), sorta di sceneggiatura per immagini sezionate da
saggi, manuali, fotoromanzi e riviste erotiche.
Su un piano parallelo il volume antecedente ‘Sintesi dei metodi tradizionali di conoscenza dell’universo’
(2014) un omaggio ai testi di divulgazione parascientifica sui misteri dell’universo editi tra gli anni ’70
ed ’80. Pensati come sezioni temporali liquide i due brevi found‐footage che completano la mostra: Il
ritratto di una bimba dormiente (Portrait, 2014) ed i pochi secondi ‐ dilatati idealmente per un tempo
infinito ‐ in cui la parola FINE su fondo blu annuncia la fine del nastro (Fine, 2015).
*I fosfeni sono tutte le sensazioni luminose soggettive. Essi corrispondono a ciò che glioculisti chiamano immagini di persistenza
retinica, immagini di rimanenza o post--‐immagini. La pratica del fosfenismo (ad esempio fissando il sole per alcuni secondi) è da
alcuni studiosi considerata come ‘l’origine dellereligioni’.
Federico Lupo nasce nel 1984 a Palermo, dove attualmente vive e lavora. Diplomato in scenografia all’Accademia
di Belle Arti della stessa città, nel 2005 partecipa al programma di residenze del Kunstlerhaus Bethanien (Berlino).
In seguito prende parte a diversi festival legati alla videoarte e i nuovi media, in India,Spagna e Italia. Collabora con
diverse realtà istituzionali e indipendenti, tra cui: Fondazione Brodbeck (Catania), Riso Museo d’Arte Contemporanea
della Sicilia (Palermo), Museum Kunstpalast (Dusseldorf), Salon für Kunstbuch 21 er Haus (Vienna), Museo Civico di
Castelbuono (Castelbuono), Ritmo (Catania), Abadir Accademia di Design e Arti visive (Catania). Prende parte ad
alcuni festival italiani come Helicotrema ‐ Festival dell’audio registrato (Milano), Fahrenheit 39 (Ravenna) ed il
Festival Internazionale dell’Archivio e del Patrimonio (Paternò). Negli ultimi anni pubblica alcuni volumi di immagini
e testi frutto di una ricerca su immagini fotografiche non‐autoriali ‘Antologia Minima’ (Balloon Publishing, 2013),
‘Sintesi deimetodi di conoscenza dell’universo’ (2014), ‘Topics, scenes, or situations’ (2014), ‘Marginalia’ (2015).
Dal 2005 ad oggi, ha promossoworkshop di microeditoria e serigrafia con artisti ed editori del panorama
internazionale, focus sul cinema d’animazione e sulla musica sperimentale, progetti espositivi in gallerie d’arte e
spazi alternativi. Dal 2005 al 2013 è il direttore di Zelle Arte Contemporanea, un artist--‐run space situato nel cuore
del centro storico di Palermo,nella stessa sede nasce nel 2013 Von Holden Studio, spazio culturale tuttora attivo.
Ritmo è uno spazio culturale indipendente, nato a Catania nel Gennaio 2013, situato nel quartiere storico della
‘Fera o Luni’, il principale mercato della città. Lo spazio propone una programmazione alternata che evita contesti
circoscritti, presentando il lavoro di artisti che operano in diversi ambiti del contemporaneo, attraverso
esposizioni, progetti editoriali, live set, workshop e laboratori. Una particolare attenzione è rivolta all’arte urbana,
quale processo di riappropriazione visiva, sociale e culturale dello spazio pubblico.
Inaugurazione: Domenica 7 giugno dalle ore 12 alle 20
Van Der
via Giulia di Barolo 13/c Torino
martedi – sabato 15.30 – 19.30