Moireph. Appoggiandosi alla necessita' di concentrarsi sul momento presente ci si immerge nel cuore dell'opera in una poetica che e' allo stesso tempo fisica e mentale.
a cura di Massimo Scaringella
L'artista Rafael Parra Toro (PARRATORO) presenta con il titolo di "Moiréph" una serie di lavori recenti, nell’ambito del ciclo di mostre presentate nel CCBorges dalla Fondazione Tres Pinos. Con queste opere – anche se dovremmo parlare di ricerca - l’artista ispeziona, aiutato da un sapiente uso della programmazione computerizzata e delle discipline matematiche le varie possibilità che gli offre il “manejo del moiré” (Con effetto moiré si indica una figura di interferenza, creata ad esempio da due griglie uguali sovrapposte con diversa angolatura, o anche da griglie parallele con maglie distanziate in modo leggermente diverso) e da sempre caratterizzato dalla creazione di opere che sappiano portare lo spettatore in un mondo diverso, nel quale possa essere protagonista e perdersi come in un sogno irreale.
Non a caso questi lavori sono basati sul conto di Borges "El Aleph". che qui è reinterpretato in una chiave artistica innovativa. I sogni di questa notte digitale prendono corpo nelle sue opere che tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie, coinvolgono attivamente lo spettatore e lo portano a sorprendersi di fronte alla tangibile irrealtà dell’arte cinetica. E’ un gioco sui sensi e la loro perdita ma anche sulla nostra percezione della realtà. Il visitatore, interfacciandosi con l’impossibilità di focalizzarsi sul convenzionale dettaglio di un’opera da uno specifico punto di vista, scoprirà la frustrazione della memoria visiva e dovrà lasciare la stanza mentre le immagini saranno ancora impresse sulla sua retina. Questi caratteri rappresentano il passionale e oscuro romanticismo che caratterizza l’opera di Rafael Parra Torre che agisce sulla fragilità e sulle incertezze della nostra memoria visiva, sull’ambivalenza e la materialità delle immagini. Appoggiandosi alla necessità di concentrarsi sul momento presente e facendo appello alla sensibilità e alle risorse intuitive, lo spettatore potrà immergersi nel cuore dell’opera in una poetica che è allo stesso tempo fisica e mentale.
Inaugurazione 18 giugno ore 19
Centro Cultural Borges
Viamonte 525 Buenos Aires
ingresso libero