Mount Vesuvius. Una rappresentazione oleografica tesa sino allo straniamento e alla perdita del significato originario.
La mostra “MOUNT VESUVIUS” di Italo Mustone si inaugura il 20 giugno 2015 alle ore 18.30 presso la galleria Nuvole Arte Contemporanea di Montesarchio e chiude la stagione espositiva, prima della pausa estiva.
Si tratta di un nuovo significativo appuntamento che completa un ciclo ricco di proposte: consolidatasi nel panorama espositivo campano, Nuvole Arte rappresenta ormai un punto di riferimento imprescindibile per la conoscenza della scena artistica, in particolare del sud.
Pur non dedicandosi esclusivamente ad artisti del sud, Nuvole arte, negli ultimi anni è diventata un crocevia frequentato da diverse generazioni di artisti che provengono da Campania e Puglia, in particolare.
Italo Mustone è parte di questa scena che riserva spesso notevoli sorprese, perché artisti come Italo pur continuando a lavorare nel proprio territorio hanno saputo confrontarsi con ricerche e artisti internazionali, conservando sempre una propria specificità originaria.
Il lavoro recente di Italo Mustone merita oggi perciò ancor più attenta considerazione: indica infatti, una possibilità di sviluppo originale, un modo per connettere radicamento e visione ampia, come simboleggiano esplicitamente alcune sue figure.
Se, infatti, in altre ricerche si è teso alla scoperta e al recupero delle matrici più arcaiche e primitive, cercandovi una fonte di ispirazione, nel caso di Mustone, anche quando rimane il richiamo alle figure archetipiche, lo sguardo è sicuramente più disincantato, forse, distaccato, ma sicuramente meno indulgente.
La biografia di Mustone evidenzia come si sia accostato ai temi dell’antropologia e della cultura popolare, soprattutto attraverso il lavoro di Roberto De Simone, ma come il ricorso ai topos, come quello per esempio del vulcano, pur avvicinabile alle esperienze di altri, a cominciare da Warhol fino a Tatafiore, solo per citare due estremi, si proponga nel suo lavoro come un modo per trattare una figura retorica fondamentale.
Il Vesuvio è infatti immagine che si compone di molte immagini in una rappresentazione oleografica tesa sino allo straniamento e alla perdita del significato originario. È questa l’elaborazione tipica di una narrazione ripetuta fino a dimenticare il suo autore originario, divenendo narrazione antica e insieme sempre variante.
Tipologia replicata spersonalizzante è anche il senso delle figure umane che si ripetono in apparenza simili, nei lavori di Mustone, ma che variano in intensità per la quantità e qualità di colore, nel rapporto tra figura e sfondo, fino a diventare presenze fantasmatiche. L’artista ci avverte, così, che una maggiore autenticità non è da cercare nell’intensità della visione. Non perché una frase è ripetuta e che è ripetuta con maggior forza che acquista in verità, infatti.
Luogo dei luoghi comuni, eppure sempre magmaticamente inafferrabile è Napoli, il termine di un tributo di riconoscenza dell’artista, celebrato con la mostra da Nuvole Arte, che però non nasconde come il fondo ribollente della città sia in grado di accogliere e insieme espellere ogni cosa, compresi i suoi figli.
Avvicinamento e allontanamento rimangono così i movimenti propri di chi si radica, ma al tempo stesso vuole distaccarsi per guardare con maggiore oggettività. Questo fa l’antropologo, e questo fa l’artista.
Domenico Maria Papa
Inaugurazione 20 giugno 2015 alle ore 18.30
Nuvole Arte Contemporanea
via IV Novembre (1 traversa) Montesarchio
lun-sab 9-13 e 17-20
ingresso libero