Ketaki Sheth
Philip Kwame Apagya
Yang Fudong
Sebastian Szyd
Laura Glusman
Daniel Naude'
Nikhil Chopra
Marika Asatiani
Cao Fei
Raghubir Singh
Pieter Hugo
Ma Liuming
Rosangela Renno'
Marco Pando
Mauro Restiffe
David Goldblatt
Guy Tillim
Goddy Leye
Jodi Bieber
George Osodi
Yto Barrada
Ahlam Shibli
Anastasia Khoroshilova
Amar Kanwar
David Zink Yi
Claudia Andujar
Filippo Maggia
Opere dalla collezione. Il percorso comprende circa 70 opere, tra fotografie, video e installazioni, di 26 artisti internazionali. Il tema declinato dalla mostra e' il racconto di altri mondi, vicini e lontani.
Fondazione Fotografia
è liet
a di
annunci
are l’apertura
al pubblico
del Foro
Boario di Modena per tutta la stagione estiva: d
al
9
luglio
al
6 settembre
2015
gli
spazi
espositivi
ospiteranno
infatti
Strange Worlds
, una nuova
mostra
tratta dalle collezioni
permanenti della Fondazione Cassa di risparmio di Modena e organizzata in collaborazione
con il Comune di Modena nell’ambito del
programma di
iniziative
estive collegate ad Expo
2015, in partnership con UniCredit.
Il percorso, a cura del direttore di Fondazione Fotografia Filippo Maggia, comprende
circa
70 opere
, tra fotografie, video e installazioni,
di 26
artisti
prov
enienti da
ogni parte del
mondo:
Claudia Andujar
(Svizzera/Brasile)
, Phili
p Kwame Apagya
(Ghana)
, Marika Asatiani
(Georgia)
, Yto Barra
da
(Francia)
, Jodi Bieber
(Sudafrica)
,
Nikhil Ch
opra
(India)
, Cao Fei
(Cina)
,
Yang Fudong
(Cina)
,
Laura G
l
usman
(Argentina)
,
David
Goldblatt
(Sudafrica)
, Pieter Hugo
(Sudafrica)
, Amar Kanwar
(India)
, Anastasia Khoroshilova
(Russia)
, Goddy Leye
(Camerun)
,
Ma Liuming
(Cina)
,
Daniel Naudè
(Sudafrica)
, George Osodi
(Nigeria)
,
Marco
Pando
(Perù)
, Rosangela Renno
(Brasile)
, Mauro Restiffe
(
Brasile)
,
Ketaki Sheth (India),
Ahlam Shibli
(Palestina)
, Raghubir Singh
(India)
,
Sebast
ian Szyd
(Argentina)
, Guy Tillim
(Sudafri
ca)
, David Zynk Yi
(Perù).
Tema declinato dalla mostra
è il racconto di altri mondi,
vicini e lontani, dove
le
dinamiche
sociali, culturali, religiose
in atto
si
intrecciano dando vita a storie
inedite: “
un susseguirsi
emozionante di volti e
costumi”, “un
mosaico interattivo
”, come spiega il curatore Maggia,
in grado di comporre una
“
fotografia reale e tangibile della nostra
contemporaneità”.
La mostra invita il pubblico a soffermarsi su immagini, talvolta scioccanti, che spesso
scorrono veloci davanti ai nostri occhi
nei telegiornali senza percepirne a fondo
il dramma:
i
soldati di origine palestinese di Ahlam Shibli
,
che p
restano servizio nell’esercito israeliano; i
ritratti delle madonne sudamericane di Sebastian Szyd, vedove tristi e rassegnate d
i
minatori boliviani; i
cani di Daniel Naudé, un tempo guardiani fidati delle fattorie degli
afrikaner e oggi randagi
,
dopo che
queste sono state abbandonate e i proprietari
sono
tornati in Europa.
E ancora: le campagne sudafricane di David Goldblatt, vere e proprie pagine di storia
dell’apartheid, e la So
weto di oggi di Jodie Bieber, dove
bianchi e neri
convivono
nella
povertà e n
ell’incertezza
; il piccolo villaggio georg
iano di confine, un tempo
baluardo
dell’impero sovietico
,
oggi soggetto ai venti di cambiamento che spirano dalla Turchia, nei
ritratti femminili di Marika Asatiani; l’installazione onirica di Nikil Chopra
,
che combina
ricordi e icone del post colonialismo inglese in India.
In altri casi, i mondi descritti dalle immagini hanno a che
fare
con sogni, o illusioni, come
nel caso delle ambientazioni organizzate da Philip Kwame Apagya;
sono
momenti di
liberazione
e di gratificazione di sé, come
per i
ballerini
improvvisati
di Cao Fei o
per Goddy
Leye che, sdraiato a
terra, canta ironicamente “We Are The World”
e s’ingozza di frutti
tropicali o
, ancora, Ma Liuming
,
che cammina nudo sulla Grande Muraglia
,
sfidando
l
’avversione culturale cinese nei confronti della diversità di genere.
Alludono ad
icone e metafore di tradizioni millenarie
le figure posizionate
su diversi p
iani
prospettici di Raghubir Singh,
le sapienti dita che scorrono l’arpa incantatrice in un puebl
o
andino riprese
da David Zink Yi,
la terra battuta che sembra uscire da un racconto di Paul
Bowles e l’aria che sa di spezie nei tondi marocchini di Yto Barrada; il cantante resuscitato
nel film di Marco Pando, idolo degli indios andini.
La
natura non è
m
ai
solo sfondo, ambientazione, ma parte integrante della vita quotidiana,
con la q
uale è necessario
confrontarsi, come fa Laura Glusman
,
nuotando e lottando contro
la corrente impetuosa del rio color terra, o Mauro Restiffe, che inserisce come in un quadr
o
i componenti di un gruppo di famiglia,
pr
otetti dalla foresta brasiliana.
Si muovono sicuri
nella n
atura
anche
i
due soggetti a cavallo
di Anastasia Khoroshilova, da differenti, eppure
entrambi
sovietici, quasi a
ricordarci
quanto
sia sconfi
nata la sua terra.
Appaiono invece incerti e insicuri, sulla cima di un altopiano della
Cina
,
gli attori
di Yang
Fudong. È una
n
atura
sfigurata e violentata dall’uomo
, infine,
quella d
elle fotografie di
George Osodi, in una delle quali un ragazzino guarda
preoccupato il cielo grigio e fumoso
domandandosi se un pozzo petrol
ifero valga tanta devastazione.
Emblema della stranezza, infine, sono i mondi
evocati dai gemelli di Ketaki Seth
,
che
disegnano l’India e le sue gerarchie sociali; i ritratti ritoccati manualmente
-
secondo la
tradizione sudamericana
-
dei campesinos di Rosangela Renno; l’uomo con la iena al
guinzaglio di Pieter Hugo, emblema di un’Africa dura e feroce.
Avviata nel
2007, la collezione di fotografia contemporanea della Fondazione Cassa di
risparmio di Modena si è progressivamente arricchita nel corso degli anni attraverso una
serie di campagne di acquisizioni riferite a diverse aree geografiche: dall’Africa all’Estre
mo
Oriente, dagli Stati Uniti al Sud America, all’India e all’Europa dell’Est. Attualmente
comprende oltre milleduecento opere di quasi duecento artisti: un patrimonio culturale che
Fondazione Fotografia, in qualità di società strumentale, ha il compito di
esporre e
valorizzare attraverso un’accurata opera di catalogazione, conservazione e divulgazione.
La mostra
Strange Wo
r
l
ds
è
promossa
da Fondazione Fotografia Modena e Fondazione
Cassa di Rispa
rmio di Modena
in collaborazione con il Comune di Modena e
in partnership
con
UniCredit,
da sempre impegnata
in favore dell’arte e delle iniziative culturali dei territori
in cui è presente.
“
Siamo convinti
-
sottolinea Giuseppe Zanardi, Area Manager Modena di
UniCredit
–
che cultura e sviluppo vadano di pari
passo. Il sostegno all’arte è un impegno
che ci assumiamo nei confronti del patrimonio artistico e, più in generale, del territorio in
cui operiamo, consapevoli che questo supporto deve passare anche attraverso la
promozione di iniziative culturali capaci
di alimentare una crescita sociale ed economica
sostenibile e duratura nel tempo".
promosse da
Fondazione Fotografia Modena
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
in collaborazione con Comune di Modena
Immagine: Pieter Hugo, Jatto with Maina sara, Ogere-Remo, Nigeria, 2007 dalla serie “Gadawan Kura – The Hyena Men Series II”. Courtesy l’artista
Ufficio stampa
Cecilia Lazzeretti T +39 059 239888 F +39 059 4270357 press@fondazionefotografia.org
press preview mercoledì 8 luglio ore 10.45
inaugurazione giovedì 9 luglio 2015 ore 18
Foro Boario
via Bono da Nonantola, 2 Modena
orari di apertura:
giovedì e venerdì 16-19
sabato e domenica 11-19
ingresso libero