In quello che fu lo studio di Harald Szeemann, esposizione di oggetti dell'archivio il cui statuto incerto conferisce una sorta di misterioso stato di ubiquita'. Con il contributo di Gianni Motti e performance musicale dei King Tongue.
Per circa trent'anni la Fabbrica Rosa di Maggia è stata la sede dello studio di Harald Szeemann, un luogo di creazione,
archiviazione e riflessione in cui si sono formate le idee che hanno definito alcune tra le mostre d’arte più importanti
degli ultimi decenni. Oggi, con la Fabbrica Rosa in procinto di vivere una nuova fase della sua permanenza, un comune
sentimento ci spinge a voler celebrare una partenza e un nuovo inizio, facendo coincidere due immagini e due tempi che
solo nell’iperbole di un’astrazione possono tornare a sovrapporsi.
“Pretenzione Intenzione” è un’esposizione che comprende una selezione di oggetti dall’archivio il cui statuto incerto e
la difficile collocazione conferisce una sorta di misterioso stato di ubiquità, un tentativo di far collimare gli strati
ossidati di una memoria divenuta collettiva, in un momento in cui questa memoria sta sostanzialmente scomparendo.
Con la recente partenza fisica dell’Archivio Szeemann si è infatti spezzato uno degli ultimi rizomi capaci di tenere in
vita – per altro artificialmente – l’idea di una comunità spirituale in cui molti si sono riconosciuti senza poterne
autenticamente far parte.
La “Pretenzione” non è certo quella di riportare in vita lo spirito visionario del personaggio, né tanto meno ricostituire
una narrazione lineare. Così come il titolo dell’evento è preso in prestito da un foglietto sul quale Szeemann aveva
scarabocchiato un esotico disegnino a cornice di queste due enigmatiche parole, ci è parso giusto ripartire dal principio
di un'assenza evocatrice, lavorando su delle rimanenze per ricostruire con spontaneità e perizia archeologica le sottili
maglie invisibili ma ancora esistenti che costituiscono i contorni di un territorio indefinito e probabilmente inesplorato.
Forse un territorio più intimo e liminale, non invalidato dalla stretta osservanza della storia dell’arte, ma che
probabilmente ha un’importanza per noi perché ci restituisce l’immagine di un’isola deserta che ognuno a modo suo
conosce intimamente, senza saperla descrivere. Le due parole formano un sistema diacronico e, anche se non è chiaro
dove questo sistema ci porti, ci piace l’idea che ogni utopia sia generata in egual misura da una pretesa e da un principio
intenzionale.
La mostra sarà arricchita dalla presenza dell’artista Gianni Motti, che intitolerà una via a Harald Szeemann, dando così
una sede appropriata e permanente a un’opera originariamente presentata alla 51esima Biennale di Venezia nel 2005, e
da una performance musicale dei King Tongue.
“Pretenzione Intenzione” è un evento ideato e prodotto da Riccardo Lisi, Michele Robecchi, Bohdan Stehlik, Noah
Stolz e Una Szeemann in collaborazione con Stella Maris Archive & la rada, Locarno, e sarà accompagnato da un
catalogo di prossima pubblicazione.
Stella Maris è un progetto realizzato nell’ambito di “Viavai – Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia”, un
programma di scambi binazionali promosso dalla Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia e realizzato in
partenariato con i cantoni Ticino e Vallese, la città di Zurigo, la Fondazione Ernst Göhner e con il patrocinio degli
Assessorati alla Cultura della Regione Lombardia e del Comune di Milano. www.viavai-cultura.net
Sono disponibili fotografie ad alta definizione per la pubblicazione; per richiederle e per altre informazioni, invitiamo a
scrivere ad info@larada.ch o a contattare il numero +41 76 3322072.
Inaugurazione Giovedì 30 luglio ore 18
La Fabbrica Rosa di Szeemann
via Cantonale Vecchia, Maggia (TI)
L'esposizione sarà visibile dalle ore 14 alle 19, con ingresso libero.