Tra parole che infuocano. Un nuovo ciclo di dipinti recenti
Franco Bonetti ha realizzato opere di particolare suggestione, adottando una pluralita' di soluzioni. Ecco, da un lato, colate di colore che scorrono sinuose sulla superficie dell'opera, con segni misteriosi (lettere di un ignoto alfabeto, forse orientale) che baluginano sotto le loro coltri o si dipanano silenti sopra la loro pelle. Questa sorta di tranquilla navigazione lascia talvolta il campo a un vero e proprio combattimento di segni, di lettere, mentre in altre occasioni la superficie dell'opera e' segmentata da linee verticali, orizzontali, diagonali, con la larvale emersione di qualche allusione figurativa (una coppa). Altre volte, ancora, Bonetti fa ricorso, come spesso e' avvenuto nel passato, a grumi e macchie di colore in rilievo, rappresi in "cretti" riarsi che paiono un esplicito omaggio a Burri. Tuttavia, l'artista non si e' solo cimentato, in questo ciclo, con la tecnica tradizionale del dipinto su tela: ci sono collage con frammenti di materiali diversi, e dischi e sculture con forme quadrangolari issate su uno stelo metallico - segnali che incombono e inquietano. Cio' che comunque affascina, al di la' della varieta' delle soluzioni adattate, e' l'estrema padronanza - e cio' non costituisce una novita' per chi conosca l'opera dell'artista - degli accostamenti e dei rapporti tonali, qui giocati non solo tra le singole stesure di colore ma nella loro relazione con le lettere colorate, qui felicemente assunte a puro fatto pittorico. Il titolo dato a questo ciclo dall'artista stesso, "Le parole infuocano", intende probabilmente alludere ad alcune delle tragiche vicende del nostro tempo: i fuochi e i roghi che qui si vedono ardere, i bagliori che s'accendono, sono spesso attizzati dalle parole dell'uomo, micce che scatenano la violenza ed esaltano le divisioni e le incomprensioni tra le persone.