IBC Irma Bianchi Communication
Archetipi del sogno: la danza. L'esposizione presenta un corpus di 40 opere, realizzate dal 1970 ad oggi, fra cui sculture, installazioni, opere su carta, su tela, video e numerosi inediti.
Un percorso tra reale e onirico, raccontato da sagome umanizzate - figure
emblematiche dell'espressione artistica di Sandro Cabrini - è la mostra antologica
"Archetipi del sogno: la danza", aperta al pubblico dall'8 ottobre all'8 novembre al
"Museo Marcello Tommasi già Atelier di Benvenuto Cellini".
L'esposizione, che si snoda nelle sale interne e nel giardino antistante il Museo,
presenta un corpus di 40 opere, realizzate dal 1970 ad oggi, fra cui sculture,
installazioni, opere su carta, su tela, video e numerosi inediti.
Il file rouge che lega questi lavori è la rappresentazione stilizzata dell'uomo, dai
tratti semplici e lineari, una presenza costante resa con l'utilizzo di diverse
tecniche e materiali: da sculture in ferro o legno, a opere in carta o su tela.
Le sculture Dance e Dance in the ballroom del 2013 realizzate in ferro arrugginito,
sottolineano il tema della mostra legato alla danza, attraverso figure che evocano
un movimento armonico in uno spazio indefinito. Scenari analoghi vengono riproposti
nei collage su carta di cotone indiana Moon e Garden del 2012, dove le numerose
sagome ondeggianti e dalle tinte primarie, si stagliano sul foglio, creando un forte
impatto visivo e riconducendo ad una dimensione ovattata, legata al sogno.
Di estrema delicatezza e forza sono le opere realizzate nel 2015, bassorilievi in
carta, Masquerade, Chorus, Backstage, che nuovamente vedono protagonisti soggetti
stilizzati che danno vita a dinamiche coreografie.
L'originalità del lavoro di Sandro Cabrini emerge nel trasmettere una molteplicità
di significati e di riflessioni, partendo dalla ripetizione di una forma - sola o in
gruppo, statica o danzante -, che assume un aspetto poetico, misterioso,
rassicurante e ironico.
Un'espressione di estrema semplicità, che racchiude al contempo, riflessioni
sull'uomo, sul rapporto con il mondo circostante, sulla società umana e sugli stati
d'animo.
La poetica dell'artista è chiaramente sintetizzata nel testo critico di Maurizio
Vanni che afferma: "Cabrini non si preoccupa di interpretare le proprie lucide
visioni surreali, ma cerca nella totale libertà espressiva quei flussi di energia
cerebrale che, unite alla fantasia e a un personale humour, coinvolgono lo
spettatore in un processo consapevole di conoscenza e auto-conoscenza. Di fronte
alle sue strutture in bassorilievo e alle sue istallazioni, è possibile perdere il
senso del quotidiano ritrovandosi a fantasticare in mondi assurdamente possibili".
Accompagna la mostra un catalogo con testi critici e opere che ripercorrono la
carriera artistica di Sandro Cabrini.
Cenni Biografici
Sandro Cabrini nasce a Milano nel 1948, si diploma al Liceo Artistico di Brera e nel
1975 si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Dal 1968 si dedica alla
pittura e alla creazione di una particolare forma di espressione simbolica. Tra il
1995 e il 2000 compie diversi viaggi di studio negli Stati Uniti e in Inghilterra, e
nello stesso periodo è invitato a svolgere un'attività didattica presso l'Università
IULM di Milano, in cui approfondisce i temi della scrittura alfabetica e dei
simboli. Nel 2009 viene invitato a San Pietroburgo a svolgere un Master Class sulla
sua attività pittorica. Nel corso della sua carriera artistica espone con mostre
personali e collettive in Italia (Milano, Torino, Orvieto, Lucca, Genova, Grosseto,
Pordenone) e all'estero (Chicago, Houston, San Pietroburgo, Ginevra, New York,
Miami, Seoul, Hong Kong, Shanghai).
Alcune sue opere sono esposte in permanenza presso: la Civica Raccolta del disegno
di Salò, Ospedale di Circolo Macchi di Varese, il Parco delle Sculture
dell'Idroscalo di Milano con una scultura realizzata per Expo, il Yeoung Museum of
Contemporary Art - Gwang-Ju di Seoul - Sud Corea e il Chang Lian a Shanghai - Cina.
www.sandrocabrini.com
Museo Marcello Tommasi
Il Museo Marcello Tommasi già Atelier di Benvenuto Cellini è uno spazio che affonda
le proprie radici nelle vicende artistiche di Firenze di cinque secoli fa. Era
infatti il luogo dove Benvenuto Cellini (1500-1571) fuse l'aitante Perseo che
mostrava orgoglioso la testa di Medusa dalla Loggia dei Lanzi, in Piazza della
Signoria. Nei primi anni settanta il laboratorio, che durante il corso dei secoli
vide l'alternarsi di artisti e artigiani, fu acquistato dallo scultore e pittore
Marcello Tommasi, che ne fece il suo studio per quasi quarant'anni, lasciando una
ricca collezione di marmi, gessi, bronzi, disegni, bozzetti, dipinti e incisioni.
Lo studio è stato di recente recuperato, grazie a un lavoro di restauro conservativo
e di archiviazione delle opere custodite al suo interno, lasciando il più possibile
integri architetture, suddivisione degli ambienti, disposizione degli arredi.
Oggi lo spazio, gestito dalla nipote di Marcello Tommasi, Francesca Sacchi Tommasi,
offre una ricca programmazione mostre ed eventi culturali.
Immagine: Dance, 2013, ferro arrugginito, cm 51x10x23
Ufficio stampa mostra
IBC Irma Bianchi Communication Tel. +39 02 8940 4694 - info@irmabianchi.it
Inaugurazione giovedì 8 ottobre, ore 18
Museo Marcello Tommasi già Atelier di Benvenuto Cellini
via della Pergola 57 - 50151 Firenze
Orari martedì - sabato dalle 15 alle 19