'Cultura Domestica' e' un progetto di Las Mitocondria in cui le due artiste, attraverso il racconto della loro quotidianita' indagano l'essere donna. 'Speculum: la materia e il suo doppio' presenta 20 opere di Marco Angelini che dialogano idealmente tra loro a coppie di due.
Las Mitocondria
Cultura Domestica
Il Museo Carlo Bilotti presenta Cultura Domestica, un progetto di Las Mitocondria (Maria Ángeles Vila e Alicia Herrero) in cui le due artiste, attraverso il racconto della loro quotidianità, indagano, con sottile ironia, l’essere donna e le complicazioni legate al dover conciliare lavoro e vita privata. L’iniziativa, con il contributo dell’ Ambasciata di Spagna a Roma, é promossa dall’Assessorato alla Cultura e allo Sport di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
Dopo la tappa romana, la mostra inaugurerà a dicembre presso l’Istituto Cervantes di Sofia (Bulgaria).
Il percorso, aperto e circolare, si sviluppa nella project room e nella sala de Chirico attraverso quattro lavori che s’intersecano e si completano a vicenda: un video, una serie d’incisioni a parete, una performance e un libro d’artista.
Nella project room viene presentata un’installazione realizzata da Maria Ángeles Vila e composta da una serie di incisioni, applicate su ovali, che rappresentano alcuni dettagli del video. Questo lavoro, omaggio contemporaneo all’uso decorativo dei ritratti degli anni Trenta, accoglie e introduce il visitatore al tema della mostra.
Il video Cultura Domestica (2013) accompagna l’installazione. In una casa della Valencia anni ’30, Las Mitocondria mette in scena piccoli momenti di vita quotidiana, il doversi occupare dei grandi e dei piccoli e le difficoltà di conciliare lavoro e vita domestica. Nel finale le protagoniste del video esplodono in una gioiosa danza sfrenata, in una liberazione di energia positiva che rappresenta la soluzione delle loro preoccupazioni e impegni quotidiani.
Conclusione di questa parte è un libro d’artista in cui sono presenti i testi di alcune curatrici e storiche dell’arte che raccontano la ricerca di Las Mitocondria, partendo comunque dalla propria esperienza personale di donne divise tra lavoro e vita privata.
La sala de Chirico è invece il palcoscenico di una performance prodotta da Alicia Herrero con Maria Ángeles Vila che andrà in scena in occasione dell’opening della mostra. Le artiste, su un pavimento realizzato ad hoc, svolgono un’azione che si ricollega al video e ne richiama la sensazione di oppressione e successiva liberazione. Dopo la performance, gli elementi utilizzati rimangono esposti e aprono al contempo un dialogo con le opere di De Chirico presenti in sala.
LAS MITOCONDRIA
Las Mitocondria è un gruppo formato da due artiste spagnole che sviluppano la propria ricerca attraverso discipline diverse: le arti visive e la danza. Alicia si forma come ballerina e coreografa a Londra mentre María Ángeles finisce gli studi di Belle Arti e realizza le prime mostre in Italia. Dal 2008 collaborano in spettacoli di danza, performance, mostre ed eventi. Nel 2009 realizzano il progetto Midriasis/Cajas Habitadas basato su uno studio della memoria e delle emozioni. Las cajas habitadas sono dei grandi contenitori di emozioni con un’ estetica esterna di trasporto industriale. Il progetto unisce la performance di Herrero e il lavoro di collage e incisione di Maria Angeles Vila; ha inoltre sviluppato un aspetto didattico, prevedendo corsi formativi per professionisti della danza, del teatro o delle arti plastiche.
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Marco Angelini
Speculum: la materia e il suo doppio
La “Materia allo Specchio” di Marco Angelini approda al Museo Bilotti di Roma. La mostra “Speculum” dell’artista-sociologo romano attivo tra Varsavia, Londra e New York apre la stagione del Museo all’Aranciera di Villa Borghese. Mercoledì 28 ottobre prossimo, alle ore 18:00, presso le sale del 1° piano del Museo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese a Roma, si inaugura la personale di Marco Angelini dal titolo “Speculum: la materia e il suo doppio”, promossa dall’Assessorato alla Cultura e allo Sport di Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e curata da Raffaella Salato: un compendio di 20 opere, realizzate in vari momenti della parabola dell’artista, che dialogano idealmente tra loro a coppie di due, tracciando al contempo una sintesi del percorso già battuto e l’avvio di un nuovo ciclo di sperimentazione espressiva (3, infatti, sono gli inediti - senza titolo - realizzati nell’anno in corso).
L’esposizione segue il fil rouge del tema del “doppio” secondo criteri che variano ogni volta, nascondendosi o svelandosi ora nei materiali utilizzati (veri protagonisti dell’opera di Angelini, spesso di riciclo come per l’artista americana Louise Nevelson), ora nella forma espressiva, ora nei colori, ora persino nella cornice. Così, accanto ai dipinti accomunati dal tema del dripping (“sgocciolamento”) di Pollock, o a quelli simili soltanto per armonia cromatica, o ancora aventi soggetto eguale ma collocato diversamente nello spazio, troviamo quadri che nascono accoppiati in quanto interpretazioni di uno specifico tema ed altri che lo diventano per ragioni che sfuggono all’intelletto ma risiedono nell’esperienza sensoriale. Il tutto, ispirato al principio della specularità, che richiama senza replicare pedissequamente (lo specchio, infatti, ci restituisce la nostra immagine “al contrario”) ed innesca la dialettica senza dare nulla per assunto. Marco Angelini nasce a Roma nel 1971, e fin dal principio innesta la propria creatività artistica nell’interpretazione sociologica della realtà, che costituisce il suo retroterra culturale e formativo di riferimento. Egli, infatti, è fermamente convinto che l’arte debba svolgere un decisivo ruolo sociale: quello di ridonare visibilità alle cose, generare attenzione e creare così inedite possibilità di comunicazione e nuovi interrogativi. Tra le opere in mostra, sono da ricordare: due dipinti della corposa serie intitolata “Anatomical Hearts” (Varsavia, giugno 2013), un terzo della quale fa parte della Collezione Permanente della prestigiosa Fondazione Roma; “Illuminarium”, già esposto alla Biennale di Venezia del 2011 e all’Istituto di cultura a Varsavia nello stesso anno; la coppia “Intimità” e “Distacco”, esposti sempre a Varsavia nel 2009; “Items of Background” ed “Emotional Diversion” della mostra londinese “Restful Turmoil” del 2009.
Conferenza stampa 28 ottobre ore 11
Inaugurazione 28 ottobre ore 18
Museo Carlo Bilotti
viale Fiorello la Guardia (Arancera di Villa Borghese) Roma
Da martedì a venerdì ore 10-16 (ingresso consentito fino alle 15.30), sabato e domenica ore 10-19 (ingresso consentito fino alle 18.30)
ingresso libero