Choi Jeong-Hwa trasforma installazioni artistiche in manifestazioni provocatorie a sostegno dei "buoni valori", Pedro Reyes fa si' che l'interazione sociale possa intraprendere nuovi percorsi, Martino Gamper adotta la cultura della collaborazione nota come DIY (Do-It-Yourself), Didier Faustino mette alla prova la percezione comune dello spazio e le convenzioni. L'opera La citta' perfetta di Olivo Barbieri entra a far parte della collezione permanente del museo.
a cura di Hou Hanru e Anne Palopoli
Attraversare una foresta sospesa e scoprire che è fatta di 3000 scolapasta in plastica, sedersi su una sedia che con interventi in vetro e tessuto ha cambiato la sua forma originale, ascoltare la melodia prodotta da un’orchestra fatta di armi, immaginarsi soli in mezzo al mare, aggrappati a una boa gigantesca.
Sono alcuni dei progetti di Choi Jeong-hwa (Seoul, Corea 1961), Didier Fiuza Faustino (Chennevières-sur-Marne, Francia 1968), Martino Gamper (Merano, Italia 1971) e Pedro Reyes (Mexico City, Messico 1972). Provenienti dai quattro angoli del mondo, sono al contempo artisti, designer e attivisti sociali, veri e propri Transformers. Insieme al pubblico, daranno vita a una mostra visionaria e stimolante a cura di Hou Hanru, con Anne Palopoli, al MAXXI dall’11 novembre 2015 al 28 marzo 2016.
Attraverso le opere dei quattro creatori, la realtà si trasforma in un’altra realtà, che accende la fantasia, stimola la riflessione, invita alla condivisione e all’esperienza, a vedere oltre.
“I creatori – afferma Hou Hanru, Direttore Artistico del MAXXI e curatore della mostra – sono sognatori straordinari. I loro atti creativi sono ispirati da un forte impegno sociale e ambientale nei diversi contesti geopolitici odierni. Sono capaci di trasformare il quotidiano in fantastico e viceversa; trasformano il basso in alto, il vecchio in nuovo, il banale in arguto, il triste in gioioso e il vizio in virtù. Creano così nuove realtà più aperte, incoraggiandoci a vivere pienamente l’esperienza di esseri umani”.
LA MOSTRA
Ad accogliere il visitatore, nella piazza del museo, l’installazione Golden Lotus di Choi Jeong-hwa, un gigantesco fiore di plastica dai petali dorati di 10 metri di diametro che, gonfiandosi e sgonfiandosi, riproduce la sensazione del respiro. Nelle gallerie interne ancora tre dei suoi spettacolari lavori: Cosmos, una cascata di perle colorate che suggerisce l’immersione tra miriadi di costellazioni; Hubble Bubble, una foresta verde sospesa in cui il pubblico può entrare, esplorare, perdersi; l’installazione Life Life, fatta di lunghi palloncini colorati che ogni giorno si rinnova grazie al loro progressivo cadere, sgonfiarsi e scoppiare e grazie all’intervento dei visitatori che possono gonfiarne e aggiungerne altri.
“La mia arte è il tuo cuore” è il motto dell’artista, che lavora con materiali e oggetti comuni e li trasforma, scoprendo il valore nascosto sotto la superficie degli oggetti, traendo ispirazione dall’armonia e il caos dell’ambiente urbano.
Proseguendo il percorso di mostra, si incontra Post Forma, una particolare collezione di sedie che, con interventi di tessuto filato a mano e vetro soffiato, cambiano, si modificano, si trasformano, E’ il progetto che Martino Gamper, il cui lavoro si pone al confine tra arte e design enfatizzando il work-in-progress e la partecipazione sociale, ha pensato per il MAXXI. La sedia implica riposo, socialità, dialogo, scambio. Il pubblico del MAXXI potrà utilizzare le sedie di Gamper e attivare così quelle relazioni connesse al sedersi.
Sono l’emblema della violenza e dell’aggressività. Ma possono diventare musica e veicolare un messaggio di pace. Così Pedro Reyes, formazione da architetto, che ama esplorare gli spazi e sfidare le convenzioni, trasforma pistole e fucili in un’orchestra meccanica, l’installazione Disarm, realizzata con i resti delle armi raccolte e distrutte dall’esercito messicano. In mostra anche Disarm Instruments: cinque sculture realizzate anch’esse con armi, che riproducono strumenti musicali come violino, basso, xilofono, flauto di pan e bastone della pioggia. A completare il lavoro e stimolare ulteriormente la riflessione, Reyes realizzerà un giornale con dati, numeri, informazioni sconcertanti sulla produzione e il traffico d’armi.
Si intitola Lampedusa ed è l’installazione site specific di Didier Fiuza Faustino, artista e architetto che esplora la relazione intima e intensa tra le condizioni sociali del corpo e la produzione dello spazio, che chiude il percorso di mostra: una gigantesca boa in polistirolo cui aggrapparsi per salvarsi la vita, collocata di fronte a una grande riproduzione de La Zattera della Medusa di Géricault. Altrettanto forte e inquietante l’opera Body in Transit, una cassa progettata per poter essere appesa al carrello di un aereo, uno spazio minimo pensato per il trasporto degli emigranti clandestini, un lavoro di “design” di denuncia presentato alla Biennale di Venezia nel 2000 e presente nelle collezioni del Centre Pompidou. Ultimo lavoro esposto è Exploring Dead Buildings 2.0 , una installazione che l’artista ha realizzato a L’Avana, nell’edificio utopistico progettato nel 1961 - 65 dall’architetto italiano Vittorio Garatti destinato a una scuola di danza mai entrata in funzione. Grazie all’intervento di Faustino l’edificio, in disfacimento, torna a nuova vita.
POTENZIALI DI TRASFORMAZIONE
A cura di doppiozero, è un ciclo di tre incontri che accompagnano la mostra e ne approfondiscono i temi. Con l’aiuto di autori e critici, verranno esplorate nuove forme di scrittura capaci di rigenerare e trasformare lo sguardo sul mondo contemporaneo. Primo appuntamento, venerdì 20 novembre 2015, alle 18: Stefano Chiodi e Marco Belpoliti discuteranno con Gabriella Caramore, Edoardo Camurri, Andrea Cortellessa e Fabrizio Gifuni sulle possibilità di produrre cultura in modo indipendente.
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UNA NUOVA OPERA ENTRA NELLA COLLEZIONE DEL MAXXI
LA CITTÀ PERFETTA DI OLIVO BARBIERI:
migliaia di immagini in movimento per raccontare la costa Adriatica
Una nuova opera entra a far parte della collezione del MAXXI. Si tratta di LA CITTA’ PERFETTA di Olivo Barbieri: migliaia di immagini in movimento che raccontano dall’alto 400 km di costa Adriatica da Vasto a Ravenna, attraversando Abruzzi, Marche e Emilia Romagna.
L’opera, commissionata dal MAXXI Architettura e realizzata con il sostegno di Eni, sarà esposta al museo dall’11 novembre 2015 al 3 gennaio 2016, nell’ambito della mostra Olivo Barbieri. Immagini 1978-2014, l’antologica che attraverso fotografie, film e altri materiali racconta il percorso artistico del maestro della fotografia, dalla fine degli anni Settanta a oggi.
Dice Barbieri “LA CITTÀ PERFETTA è un film urticante di 7942 immagini fisse riprese dall’alto, intercalate da partiture cromatiche rosse nella parte estiva, rosse verdi e blu, RGB (colore bianco) nella parte autunnale, e 22 sequenze filmate da terra. Il film racconta un’area definita, senza applicarsi a un approccio documentario o descrittivo”.
Piena di storia, geografia, economia, turismo, bellezza e orrore, la città adriatica – considerata perfetta per il suo mix esemplare di qualità della vita e spreco ecologico - mostra in modo più chiaro che altrove le complessità e contraddizioni dell’urbanesimo contemporaneo, dove le distanze fisiche non sono importanti, dominano le strade e le ferrovie “a bordo spiaggia”, l’avanzare della nuove tecnologie industriali confligge con la sopravvivenza del paesaggio, tutti vogliono abitare in una casa monofamiliare ed è impossibile capire se l’edificio che osserviamo è un’abitazione urbana, rurale, turistica o magari un piccolo nucleo produttivo. O tutto questo insieme. Per raccontare un territorio così specifico e allo stesso tempo così ricorrente nel mondo, il MAXXI ha chiesto a Olivo Barbieri di salire ancora una volta su un elicottero e di filtrare attraverso la sua visione le immagini delle spiagge e dei monumenti, delle autostrade e delle istallazioni industriali, delle eccellenze e delle ferite profonde che caratterizzano questi luoghi, dalle spiagge popolosissime di Rimini al Palazzo Ducale di Urbino, dal Lazzaretto di Vanvitelli alle valli dei fiumi invase da case, casette, fabbriche e capannoni, non di rado d’autore.
L’Adriatico e l’area del Mediterraneo inoltre, attraverso i flussi contradditori dell’emigrazione clandestina - illegale e tragica - e dell’industria del divertimento - estremamente organizzata - è percepita come iperproduttiva e a tratti aggressiva. Quando la realtà viene percepita come aggressiva, anche le immagini lo diventano. La città perfetta è un dispositivo che produce stimoli visivi, dal fondo irritato dell’iride entra nell’immaginario del ricordo dei luoghi. Crea traiettorie impreviste e ridefinisce temporalmente e spazialmente ciò che credevamo consolidato.
La CITTA’ PERFETTA, a cura di Pippo Ciorra (Senior Curator MAXXI Architettura) con Francesca Fabiani e Cristiana Colli, è parte della serie site specific_, cui è dedicata una sezione della mostra al MAXXI, tra i più noti progetti di Olivo Barbieri, avviato nel 2003 e dedicato all’indagine sulla forma della città. L’artista ha sorvolato su un elicottero oltre 40 città in tutto il mondo, da Roma a Shanghai, da Las Vegas a Siviglia, da Torino a Montreal, da Beijing a Los Angeles, da Amman a New York, da Brasilia a Tel Aviv. Osservate dall’alto, esse appaiono come modelli in scala, ribadendo l’ambiguità esistente tra la realtà, la sua rappresentazione e il modo in cui la percepiamo.
L’opera è stata realizzata con il sostegno di Eni e grazie alla collaborazione del Corpo Forestale dello Stato e Associazione Demanio Marittino KM - 278
Uno speciale ringraziamento al Comando Regionale del Corpo Forestale dello Stato delle Marche e al Centro Operativo Aeromobili del Corpo Forestale dello Stato.
Immagine: Choi Jeong-hwa
Ufficio Stampa MAXXI
Beatrice Fabbretti 06.3225178 press@fondazionemaxxi.it
Martedì 10 novembre ore 12.30 PRESENTAZIONE E VISITA IN ANTEPRIMA PER LA STAMPA
intervengono
Giovanna Melandri Presidente Fondazione MAXXI
Hou Hanru Direttore Artistico MAXXI
Durante l’incontro sarà presentata anche l’opera LA CITTA’ PERFETTA di Olivo Barbieri, realizzata con il sostegno di Eni
saranno presenti
Choi Jeong-hwa, Didier Fiuza Faustino, Martino Gamper, Pedro Reyes
Olivo Barbieri
Margherita Guccione, Direttore MAXXI Architettura; Pippo Ciorra, senior curatore MAXXI Architettura; Anne Palopoli, curatrice MAXXI
Ore 19.30 inaugurazione della mostra
Museo nazionale delle arti del XXI secolo - MAXXI
via Guido Reni, 4a Roma
Dal Martedì al Venerdì 11.00 - 19.00
sabato 11.00 - 22.00
Domenica 11.00 - 19.00
Giorno di chiusura: Tutti i Lunedì, 25 Dicembre
La biglietteria chiude un’ora prima del museo
Intero € 10
Ridotto € 8
Ridotto € 4 a studente (oltre i 14 anni)
Gratuito minori di 14 anni, disabili