Roma, l'ipnotico cromatico. Negli ultimi lavori proposti, suggestioni letterarie reinterpretano il concetto di stratificazione, ricordando come ogni accumulo e sovrapposizione non abbia solo un carattere materico e cromatico.
La Galleria della Tartaruga presenta per la prima volta la mostra personale dell’artista Germano Paolini. In questa mostra Paolini presenta circa ventiquattro dipinti ad olio su tela tutti dedicati a Roma, città dalla quale è particolarmente affascinato. Scrive infatti così Marta Paolini nella presentazione in catalogo: “Roma ha suscitato in Paolini un’attrazione tanto istintiva quanto orientata alla riflessione, conservando un fascino che negli anni è stato declinato all’interno di quella incessante ricerca di una semplificazione formale e di un alfabeto che universalmente potesse raccontare i paesaggi, anche simbolici, della sua vita.
Nella descrizione dell’elemento urbano l’interesse indugia sui volumi e sulla matericità della luce (Alba romana, Villa Medici), sul significato dei vuoti e dei pieni (Notturno all’Esquilino), sulle geometrie umane frutto di secolare stratificazione (Prenestina); ma anche, di rimando, sull’apertura repentina di un ritaglio di cielo dietro una facciata monumentale (Capriccio romano), o sul cadenzato allontanarsi e riavvicinarsi dell’occhio che, come su un’altalena, si dondola sulle cupole dorate (Dal Pincio, Luci del tramonto) per poi scendere fra le imprevedibili prospettive della città (Sotto Colle Oppio).
A tutto questo, negli ultimi lavori proposti, si affiancano alcune suggestioni letterarie che, entrando anche “fisicamente” nell’opera (brani di Valentino Zeichen nei light box Foro Romano e Piazza Navona) reinterpretano il concetto stesso di stratificazione, ricordando come ogni accumulo e sovrapposizione non abbia solo un carattere materico e cromatico (S.Pietro tra le case, Palatino) ma anche e soprattutto culturale. Nella tagliente luce del crepuscolo (Attraversando il Tevere, Ultime luci ai Mercati di Traiano), appoggiata per un attimo la macchina fotografica - strumento che ha spesso accompagnato il processo creativo di Paolini – gli scorci, i tagli romani abbandonano il filtro dell’obiettivo che registra e narra per diventare compagni di passeggio, in una sintonia di caratteri che tratteggia una consumata relazione (Lungo via Labicana, Verso via Panisperna, Colosseo).”
Inaugurazione 11 novembre ore 18
Galleria della Tartaruga
via Sistina, 85/A Roma
10-13 e 16.30-19.30. Chiuso festivi e lun mattina
ingresso libero