Spazi di luce. La mostra ripercorre le fasi salienti della produzione dell'artista che ha fatto della sperimentazione plastica e luminosa il suo segno distintivo.
a cura di Eleonora De Filippis e Raffaella Bozzini
Il 12 novembre 2015 presso CORSO440 aprirà al pubblico: “Spazi di luce. Alessandra Porfidia, tra arte e architettura”. La mostra ripercorre le fasi salienti della produzione dell’artista romana che ha fatto della sperimentazione plastica e luminosa il suo segno distintivo.
A cura di Eleonora De Filippis e Raffaella Bozzini, la mostra nasce dalla collaborazione tra CORSO440, il nuovo spazio dedicato al design e alla creatività, e la storica galleria romana Edieuropa.
Pensata come un progetto globale, la retrospettiva fornisce nei due spazi due visioni diverse e complementari dell’opera della scultrice romana: La prima, in linea con il progetto espositivo globale dello showroom di via del Corso, presenta 20 opere immaginate come un tutt’uno con l’architettura e l’arredamento che le circonda. Le opere prendono così vita dal dialogo tra pieni e vuoti creando un gioco di luci continuo e dinamico. La seconda, presenta 10 pezzi, diversi per formato e materiale, che si stagliano nel bianco delle sale espositive della galleria. Tra questi la grande istallazione “Territori mediterranei”, presentata alla Biennale Internazionale d’Arte del Cairo nel 2008. Pannelli svolti come papiri che scivolano dalla parete al suolo in una stretta relazione ambientale.
Artista poliedrica e vivace, Alessandra Porfidia coniuga una costante e attenta ricerca delle potenzialità della materia e del segno con lo studio profondo della relazione di essa con la luce e con lo spazio circostante. Questo binomio tra creazione artistica e spazio architettonico diventa per l’artista imprescindibile e fortemente stimolante.
Porfidia sperimenta le potenzialità di materiali, i più diversi: dal marmo all’acciaio, al bronzo, passando per la gomma, le carte artigianali ed il perspex. E proprio il perspex, è il protagonista della serie dei grandi pannelli scultorei dal titolo “Levitazione” che aprono questa mostra. Vere e proprie candide “strutture scultoree” i cui sapienti tagli di luce producono sullo spettatore un forte impatto emozionale.
Nei 9 pannelli riconducibili alla serie: “Bianchi territori” presentati negli spazi di CORSO440, Porfidia parte da supporti tradizionali come tela o tavola, per giocare poi “per stratificazioni” di bianchi e neri con il carton plume, il feltro e le gomme.
Alla base della ricerca di Porfidia vi è sempre un legame con la natura, con lo spazio circostante, che osserva e interiorizza durante i suoi frequenti viaggi tra Roma e Firenze, dove insegna.
Tra le sculture presentate in mostra, la grande Circe in marmo nero Marquina e bianco puro, manifesta più di ogni altra la volontà da parte della scultrice di portare al limite le potenzialità della materia che plasma.
Gran parte della produzione recente dell’artista nasce come progetto legato fortemente allo spazio e in particolare alla città,. E’ il caso della scultura inedita in acciaio silver dal titolo: “Spazi di luce circolare” del 2014, ispirata al tema romano dello spazio aperto, circolare appunto, che trae origine tanto dal ricordo delle forme barocche quanto da quello dell’architettura ad anfiteatro d’epoca romana.
Artista di livello internazionale, Alessandra Porfidia è sostenuta dalle maggiori firme della critica d’arte. In occasione di questa mostra la critica d’arte Lorenza Trucchi scrive: “Luce e Suono. L’ombra e il suo richiamo. L’alta decorazione corre parallela a una costruzione paziente. Rigore e fantasia gioiosa. Un mondo plastico e un richiamo grafico. Sapiente e nello stesso tempo del tutto innovativa”.
Opere dell’artista romana sono conservate presso prestigiose collezioni pubbliche e private tra cui il Museo d’Arte Contemporanea di Osaka (Giappone), il Museo Macro di Roma e l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Inaugurazione 11 novembre su invito
Corso440
via del Corso, 440, Roma
Lunedì – Venerdì solo su appuntamento
ingresso libero