Fratelli Alinari - Ufficio Stampa
Invito al viaggio. La mostra con un percorso iconografico suddiviso in due parti, nasce dalla selezione di centinaia di fotografie e si propone di definire il profilo critico dell'autore.
a cura di Paola Zamboni
Invito al viaggio Fotografie di Nicola Savoretti.Il titolo del progetto, curato da Paola Zamboni, si ispira a “L’invitation au voyage” di Charles Baudelaire, dall’opera “Les Fleurs du mal”. Nicola Savoretti nasce a Torino. Il padre Piero fu una leggenda in questa città e a Mosca, perché¨ artefice del contratto con la Fiat per la costruzione del complesso automobilistico in Unione Sovietica. La madre è russa. Nicola passa l’infanzia in Italia e poi andrà con la famiglia in Unione Sovietica. Oggi è presidente della Agenzia internazionale per il supporto ed il coordinamento della protezione civile internazionale, con sede a Ginevra. Gli impegni istituzionali diventano l’occasione per fotografare: nascono i reportages dal Tibet, dalla Corea del Nord, dalla Thailandia, dalla America Latina, per citarne alcuni. E saranno migliaia di fotografie.
La mostra, ed il relativo volume, a cura di Paola Zamboni, nasce dalla selezione di centinaia di fotografie e si propone di definire il profilo critico dell’autore. Il percorso iconografico è suddiviso in due parti: Occidente ed Altri Mondi, che corrispondono ad una diversa modalità di visione e quindi di registro espressivo utilizzato. Una ulteriore divisione in capitoli, preceduti da brevi introduzioni o dal commento delle immagini, evidenzia la ricchezza del lavoro fotografico.
Lo sguardo sull’Occidente, è quello indirizzato sul mondo cui l’autore appartiene e di cui conosce inganni e seduzioni. Le persone che abitano New York, Parigi, Mosca, vivono luoghi e vicende disancorate da ragionevolezza e ordine. Narrazioni in un bianco e nero da grande cinema o nel technicolor che rende improbabile ogni realtà. Ma è in quella sorta di reportage ininterrotto ed onnivoro, attraverso i tanti continenti visitati, che l’autore coglie il mondo con sguardo limpido. Di particolare interesse la documentazione fotografica in Corea del Nord, tra il racconto della quotidianità e l’ illustrazione di grande suggestione visiva dello spettacolo di massa di Arirang, dove il respiro del regime è il filo sotteso su cui tutto sta in precario equilibrio.
Da sottolineare l’empatia con cui l’autore si avvicina agli abitanti degli altri mondi: donne, uomini, giovani, vecchi, bambini ed animali, nei luoghi che essi vivono in tutta la loro dignitosa interezza. Il libro contiene circa 90 foto, una selezione delle quali sono presentate in mostra
Inaugurazione 12 novembre 2015, ore 18
Archivio di Stato di Milano
via Senato 10 Milano
ore 10-13, esclusa la domenica
ingresso libero