Sergio Campagnolo, Studio Esseci
I manifesti della Raccolta Salce. Donne, donne e ancora donne: ammiccanti e maliziose, eteree e aristocratiche, a rappresentare una città che offre con pari dignità ed opulenza, eventi culturali e sfrenato divertimento. A far rivivere il clima sfavillante della Parigi della "Belle Epoque" provvede, a Treviso, la mostra di affiches datati tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento.
I manifesti della Raccolta Salce.
Donne, donne e ancora donne: ammiccanti e maliziose, eteree e aristocratiche, a rappresentare una città che offre con pari dignità ed opulenza, eventi culturali e sfrenato divertimento.
A far rivivere il clima sfavillante della Parigi della "Belle Epoque" provvede, a Treviso, la mostra di affiches datati tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento, allestita dal 7 ottobre 2000 al 28 gennaio 2001 a Palazzo Giacomelli.
I manifesti sono tratti dalla Raccolta Salce che, con quella del Musée dell'Affiches di Parigi, è tra la maggiori collezioni al mondo di manifesti d'epoca.
Intorno a questa Collezione, ha preso vita il "Progetto Salce" voluto dai Civici Musei, dalla Soprintendenza ai Beni artistici e Storici del Veneto e dall'Associazione Industriali di Treviso. Il progetto, coordinato da Eugenio Manzato, direttore dei Musei Civici e responsabile scientifico della Collezione, prevede, a rotazione, un ciclo di esposizioni tematiche tratte dall'infinita "miniera" dei 25 mila pezzi della Raccolta.
Sede di questa Mostra e delle successive è Palazzo Giacomelli, splendido edificio storico situato in uno dei siti topici di Treviso, là dove, per dirla con Dante, "Sile e Cagnan s'accompagna".
E' una netta dicotomia quella che si evince dai manifesti proposti. Da una parte, un filone festoso e dinamico che fa capo a Jules Cheret, cartellonista di spicco, divulgatore dei modi del grande Toulouse Lautrec. Sue sono le donnine allegre e guizzanti, soggetto sia dei manifesti che pubblicizzano i più noti luoghi di ritrovo parigino, come il "Palais de Glace", o il cognac o i grandi magazzini Louvre o le "peccaminose" e allusive sigarette Job.
L'altro filone si pone su un piano di raffinato rigore "secessionista", di cui è straordinario interprete il boemo Adolphe Möucha, naturalizzato parigino (tanto che se ne pronuncia il cognome alla francese: Möscià ): dame stilizzate, come vergini nelle vetrate gotiche, ma non prive di un sottile erotismo; tenue colorismo, esuberanze floreali.
E' l'erotismo, sottile ed intrigante, che connota tutti i manifesti esposti a Treviso. Forte o sottinteso, lo si ritrova nella carica sensuale e tragica di Sarah Bernard che impersona la "Dama aux Camelias", nelle movenze del nudo, molto ammiccante e "parigino", scelto da Pal (Jean de Peleologue) per pubblicizzare l'illuminazione pubblica a gas, o nelle sbarazzine donnine del combustribile Saxoline. Persino le vestitissime pattinatrici del Palais de Glas propongono, sul nitore del ghiaccio, la sensualità forte delle ballerine di can can.
Una postazione multimediale affianca il percorso espositivo: attraverso essa si può virtualmente accedere alla visione dell'intera Collezione Salce, per temi, epoche, autori, nazionalità , marchi, generi ecc.
La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Eugenio Manzato con saggi di Roberto Curci.
Inaugurazione: venerdì 6 ottobre 2000, ore 18,30.
Palazzo Giacomelli, sede di rappresentanza di Unindustria, Piazza Garibaldi 13.
Orario: tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19. Ingresso lire 5 mila, ridotti per gruppi lire 3 mila; scolari e terza età lire 2 mila.
Per informazioni: tel. 0422.2941 fax 0422.412238 (Unindustria); tel. 0422.591337 (Civici Musei)