L'artista impiega con disinvoltura tecniche e materiali tradizionali diversi, mettendone alla prova le potenzialita' attraverso cambiamenti di scala e di contesto.
La pluralità di linguaggi con cui Calvin Marcus approccia la pratica artistica rivela come il suo procedere si alimenti di un fare in costante divenire, in cui un senso generale di apertura convive con una meticolosa ricerca di compiutezza che implica una sensibilità critica per la dimensione materiale, tecnica e formale del lavoro. Marcus impiega con disinvoltura tecniche e materiali tradizionali diversi, mettendone alla prova le potenzialità attraverso cambiamenti di scala e di contesto.
Il suo lavoro assume spesso una connotazione autoriflessiva, sottolineando lo spirito narcisistico che spesso accompagna la produzione di oggetti d'arte. L’analisi del concetto di identità è centrale e passa da riferimenti diretti al sé a riflessioni sulla natura stessa della pratica artistica e delle dinamiche che regolano l’esperienza estetica.
Le stesse tematiche sono centrali anche nel progetto di mostra ideato per Peep-Hole, in cui un insieme di opere di natura formale profondamente diversa, traducono questioni legate alla percezione, all’imitazione e al desiderio, così come la distanza tra la dimensione pubblica del contesto espositivo e quella intima, privata e domestica che riguarda la sfera personale dell’artista.
Calvin Marcus (1988, San Francisco) vive e lavora a Los Angeles. Tra le mostre personali: Green Calvin, C L E A R I N G, New York (2015); 43° 42’ 46.4148’’ N, 79° 20’ 30.5988’’ W, Public Fiction, Los Angeles (2014); So Cal, Chin’s Push, Los Angeles (2014). A gennaio 2016 una sua personale verrà presentata alla galleria David Kordansky di Los Angeles.
Inaugurazione 19 novembre, ore 18.30
Peep-Hole
via Stilicone 10 – 20154 Milano
Mercoledì – sabato 14.30 – 19.00 o su appuntamento