Elogio della malinconia. La sua pittura e' una lezione che riconcilia la grande arte del passato con l'arte contemporanea: e' rappresentazione onirica o meglio reinvenzione della realta'.
Un osservatore attento ha individuato il cammino espressivo di Maurizio Colombo come l’eclettica fantasia di un artista che in una genesi di nuove forme, in spazi inediti, si ricrea in ogni quadro, che nelle apparenze omette le opere anteriori per esplorare ogni volta un mondo di fantasia, rivelando immagini e suggestioni distinte. In ogni singola opera ci mostra la sua variegata abilità, la sua maestria pittorica, per esplorare qualsivoglia forma…… con la magia di nuove proposte. Ogni quadro, una genesi pittorica. Ogni opera, un mondo. Il mondo espressivo di Maurizio Colombo è laboratorio e manifesto d’ironia, che distrugge l’ordine per contraddire le apparenze, seduce l’intelligenza, come provocatore di immagini. Più analiticamente, plasma la sua arte nell’effimero del surrealismo americano, sperimentando costantemente, suggerendo nuovi generi e forme pittoriche: un visionario pre-iperrealista fantastico.
La sua pittura è una grande lezione che riconcilia la grande arte del passato con l’arte contemporanea: è rappresentazione onirica o meglio “reinvenzione della realtà”, però come ideogramma metaforico, come allusione al mito del Rinascimento. Enfasi della memoria e della bellezza in una densa e variata dinamica creativa, la sua pittura si trasforma in processi di immagini rivelate e di garbate poesie dalle fragili contraddizioni legate a effimere mitologie moderne.
(dagli scritti di Laura Graco Marroquin, Gonzaga Artiaga, Arturo Alarcon Guzman, Rodolfo Davila Chang, Sabino Gonzalo Portocarrero, Luis Alberto Viviani Rojas in Rassegna critica dal Guatemala).
La produzione di Maurizio Colombo è caratterizzata da un fil rouge che affonda le sue radici nella figurazione classica, da lui interiorizzata in anni di studio fino a far propri sia le più raffinate tecniche pittoriche, dallo sfumato alla resa anatomica, sia i vasti repertori dell’arte, dall’antica alla contemporanea. A queste conoscenze sono andati nel tempo sovrapponendosi studi in Sociologia dell’Arte ed in Filosofia Morale. Il dilatarsi del suo bagaglio estetico è frutto anche dalla sua attività di grafico - pubblicitario, tenuto ad anticipare le esigenze del mercato. Si sono pertanto acuite in lui le capacità di decodificare il reale e di far proprie tutte le sollecitazioni provenienti dal mondo circostante.
Nel tempo Colombo ha maturato la consapevolezza che nulla è “solo” come appare, pertanto investiga il reale accogliendone gli aspetti “esteriori”, ma cercando anche di penetrare oltre la superficie. Ne deriva un’alternanza di soggetti e di rese pittoriche che corrisponde alle singole fasi meditative, in un altalenante andamento diacronico e sincronico. In ciascun’opera traspare la fugacità e la relatività delle cose e la complessità del mondo da cui emerge un sentimento di melanconia che pervade sottilmente tutti i dipinti.
Nelle opere emerge il dato inconfutabile che in ciascuna è sottesa una meditazione complessa. Ogni dipinto affronta una tematica e la sviluppa con una vasta articolazione di ragionamenti correlati. La riflessione, alla base di ciascun percorso creativo, dall’idea alla sua concretizzazione, è essa stessa melanconia perché è ripiegamento per raggiungere una visione profonda che il fruitore non può esimersi di osservare, entrando in quella dimensione di melanconia che caratterizza il tutto.
(Stefania Severi)
Maurizio Colombo nasce a Torino nel 1948, vive in Guatemala (centro America) dal 1987. Frequenta l’Istituto d’arte di Roma sezione Pittura decorativa e arti applicate; nel 1971 riceve la medaglia d’oro del Senato della Repubblica per il migliore esponente dei giovani pittori italiani. Nel 1972 s’iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Roma dove incontra come maestri e amici Ziveri, Sadul, Dorazio, Ceroli, Turcato, Perilli, Accardi, Pistoletto, Mattiacci, De Dominicis, Pascali ecc.. Partecipa a varie esposizioni a Roma, Napoli, Ancona, Ravenna, Catania, poi sei mesi a Parigi e nel 1974 espone anche a New York. Nel 1978 è inviato dal Ministero degli Esteri come esperto in un programma tecnico di Cooperazione e Sviluppo in Nicaragua. Apre uno studio laboratorio per scultura e ceramica a San Jouan de Limay; è professore di estetica e arte nel Politecnico di Managua. Dal 1987 Maurizio Colombo è in Guatemala dove svolge attività di comunicazione strategica e disegno grafico sviluppando la sua tendenza all’iper-realismo e agli effetti d’illusione ottica. La sua pittura si interessa della vita: avventure, passioni, incontri, esperienze, sempre sul filo dell’ironia e del nonsense. Ultimamente ha esposto anche in Italia, invitato nel 2011 alla Biennale di Venezia, nella sezione degli italiani residenti all’estero, diretta da V. Sgarbi e nel 2015 alla Biennale di Firenze dove è stato anche premiato.
Inaugurazione 21 novembre ore 18
Studio DR Spazio Visivo
via Angelo Brunetti, 43 Roma
lun-sab 11-13 e 17-20 o su appuntamento
ingresso libero