Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, installazione multimediale. Un vagone ferroviario, una storia: lo scambio epistolare tra due sposi durante la Seconda Guerra Mondiale. Lei e' a casa con i figli, lui e' deportato in Germania come prigioniero politico. Nicola legge le lettere della donna, Ottonella quelle dell'uomo. Nel vagone, al buio, le voci si alternano mentre due immagini sono proiettate ad intervalli su due finestrini. Tratte da filmati storici, mostrano una donna nell'atto di trasportare una bara e un uomo che sorregge una culla. La restituzione di una memoria, attraverso la voce
Installazione multimediale di
Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini
Un vagone ferroviario, una storia: lo scambio epistolare tra due sposi durante la Seconda Guerra Mondiale. Lei è a casa con i figli, lui è deportato in Germania come prigioniero politico. Nicola Pellegrini legge le lettere della donna, Ottonella Mocellin quelle dell'uomo. Nel vagone, al buio, le voci si alternano mentre due immagini sono proiettate ad intervalli su due finestrini. Tratte da filmati storici, mostrano una donna nell'atto di trasportare una bara e un uomo che sorregge una culla. ''così lontano così vicino'' è la restituzione di una memoria, attraverso la voce. Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini hanno fatto della rielaborazione di storie e memorie uno dei temi del loro lavoro e la voce, non a caso, è uno dei mezzi più usati; colpisce direttamente il corpo, lega chi parla a chi ascolta. Elemento dominante di ''così lontano così vicino'', la voce è suono e parola che non recita e rappresenta, ma fa accadere, nel senso che rende la storia svolgersi nel presente, racchiusa nel preciso istante spazio-temporale del «qui ora», vissuto da chi sale sul vagone. In più, il luogo: la carrozza del treno, già di per sé contesto che isola dall'esterno, funziona da «cornice» e «recinto».
Salire sul treno di ''così lontano così vicino'' significa farne parte, ma anche condividere un'esperienza intima.
Questa struttura «partecipativa» è supportata anche da una funzione che i due artisti assumono e che attraversa tutto il loro lavoro, quella di fare da specchio.''(testo critico di Alessandra Pioselli).
In occasione dell'inaugurazione del CAMeC Centro per l'Arte Moderna e Contemporanea di La Spezia, a cura di La Marrana arteambientale (creata da Grazia e Gianni Bolongaro nel 1997 a Montemarcello - Ameglia - SP) - ove gli artisti di notorietà internazionale invitati nel corso degli anni hanno realizzato un ampio corpus di installazioni all'aperto e che, per la prima volta, opera all'esterno del Parco d'Arte ambientale), con la determinante partecipazione del Museo Nazionale dei Trasporti di La Spezia (che ha messo a disposizione le storiche carrozze e il supporto di tutti i collaboratori) e il sostegno del suo Presidente Avv. Pier Gino Scardigli, nella sede del Museo dei Trasporti viene presentata l'installazione multimediale ''così lontano così vicino'' di Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini. Una carrozza del 1922 è l'ambiente naturale e più idoneo per questa straordinaria installazione d'arte che recupera i legami affettivi tra marito e moglie, in una situazione di ascolto estremamente coinvolgente e in uno spazio – quello della carrozza ferroviaria splendidamente restaurata – in perfetta sintonia temporale con il periodo a cui risalgono le lettere lette dai due artisti e i video proiettati.
OTTONELLA MOCELLIN / NICOLA PELLEGRINI
collaborazioni
2004 Z.A.T. Zone Artistiche Temporanee, XXI-XXII Edizione del Premio Gallarate, Gallarate
Our personal vision, Futura centre for contemporary art, Prague a cura di Paola Capata On Air , Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone a cura di Andrea Bruciati e Antonella Crippa
2003 Le mille e una notte, Isola Dell'arte, Stecca degli Artigiani, Milano, a cura di IDA
Eco e Narciso, Museo della Ferrovia, Bussoleno (TO), a cura di S. Risaliti
''U-Topos'' Tirana BIENNALE 2, Tirana, a cura di E. Muka, G. Qëndro
I'm too sad to tell you, (personale), MUAR, Moscow, a cura di Liza Plavinsky
Initinere, Ipogeo Leuca Piccola , Barbarano, Lecce, a cura di N. Sanso', G. Scardi
Riflessioni sugli effetti delle guerre, Galleria Milano, Milano, a cura di D. Palazzoli
Visibilita' zero, Castello di Colonna, Genazzano, a cura di V. Valentini
2002
Listening to new voices, PS1, New York, a cura di D. Marzona e L. Harris
Unisci I Punti, Atelier D'Artistes, Marseille, a cura di D. Filardo
Happy Together, (personale), Lia Rumma, a cura di D. Gallo, Napoli
2001
Il gioco della verità , (personale), Adriano Olivetti, Roma, a cura di B. Pietromarchi
A sense of wellbeing, Imperial Baths, Karlovivari, Check Republic, a cura di M. Scotini
Videorom, Valencia Biennial, Valencia, a cura di C.Perrella
2000
Atmosfere metropolitane, Openspace, Milano, a cura di Viafarini/Care Off
Trends: Milano, Salara, Bologna, a cura di A. Galasso and G. Maraniello
Vedere Voci, Luigi Franco Arte Contemporanea, Torino, a cura di G. Bertolino
1999
You are what you eat , (personale), Il Graffio, Bologna, a cura di A.Radovan, testo di A. Pioselli
Luogo Comune, Open Space, Milano a cura di A. Pioselli, G. Scardi
OTTONELLA MOCELLIN
selezione progetti individuali
2004
Art of fleeing, GDK; Berlin, a cura di S.Lai, E. Bradlawski
2003
Enduring love, (personale), LFAC, Turin, a cura di G. Bertolino
Separarsi é una pena così dolce che vorrei dire addio fino a domani, (personale), Studio 25, Milano, a cura di G. Zanchetti
My mother's an artist, The Educational Alliance, The Ernest Rubebnstein Gallery, NY, a cura di S. Pepe
La percezione di sé, Psicofestival 2003, Bologna, a cura di A. Madesani
Transmanchurian Video Festival, China
2002
Videozone, International Video Biennial, Tel Aviv, a cura di S. Eldzlestin
In Alto Arte Sui Ponteggi, Arco della Pace, Milan,
Towards Uncertainty, Bell Gallery, Brown University, Providence, a cura di C. Bertola
ExIT, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, a cura di F. Bonami.
Private affairs. Kunst Haus Dresden, a cura di A. Richter.
Flirt. SMART Project Space, Amsterdam, a cura di U. Henry, T. Peutz
2001
Potremmo chiamare ossessione questo versante notturno della parola, (personale), GAM, Bologna, a cura di D. Auregli, testo di E. De Cecco
Short stories, Fabbrica del Vapore, Milano, a cura di R. Pinto
Magic and loss, Pandaemonium Festival, Lux Cinema, London-Contemporary Art Centre, Vilnius, a cura di L.Cerizza e C. Perrella
Melancholy, Dream Operator, Z bar Cinema, Berlin, a cura di A. Richter
Arte all'Arte 6, Associazione Arte Continua, San Gemignano, a cura di J. Sans, P. Tazzi
2000
Fuori uso, Associazione Culturale Artenova, Pescara, a cura di E. De Cecco
Videomedeja, Yugoslav Video Art Association, Novi Sad, a cura di D. Soskic
Un disordine musicale, strana e profumata è la materia di cui sono fatti i sogni, (personale), LFAC, Torino, a cura di G. Bertolino
1999
A darkness just beyond the reach of vision, (personale), LFAC, Torino a cura di G. Bertolino, testo di E. De Cecco
Biennale internazionale di fotografia, Palazzo Bricherasio Torino, a cura di D. Curti
999, Centro Arte Contemporanea Ticino, Bellinzona, a cura di M. Casanova e G. Carmine
1998
Eye contact, LFAC, Torino, a cura di G.Bertolino
No sugar added, (personale), Fabia Calvasina Arte Contemporanea, Milano, a cura di A. Pioselli
1997
Smitta (Contagio), a cura di Fa+, Nicola Pellegrini, Malmö
Konstmuseum, Malmö, (SW)
1996
The ship naviga tranquillamente in the sea, Galleria Emi Fontana, Milano
NICOLA PELLEGRINI
selezione progetti individuali
2003
Viaggio al termine della notte, (personale), LFAC, Torino, a cura di G. Bertolino
Tuscia Electa, Arte Contemporanea nel Chianti, a cura di A. Natalini.
A Snare For The Eye, a cura di A. Smits, SMART Project Space, Amsterdam
2002
FIAV 2, a cura di Roger Bouvet Musée d'Art contemporaine Carré d'Art, Nimes, (First prize)
2001
Boom, Espresso Art Now in Italy, a cura di S.Risaliti e L. Cerizza, G. Maraniello, Manifattura Tabacchi, Firenze
Espresso Art Now in Italy, a cura di L. Cerizza, G. Maraniello,
ACC Galerie Weimar, Weimer, Germany
Tranches de vie, a cura di M. Zanelli, Ex Convento di S. Maria, Gonzaga (Mantova).
2000
Sight specific, (personale), a cura di G. Bertolino, LFAC, Torino
Trends: Milano, a cura di A. Galasso, G. Maraniello, Salara, Bologna
1999
SopravVivere, (personale), a cura di G. Zanchetti, Studio 25, Milano
FWD>>Passaggi invisibili, a cura di D. Filardo e A. Natalini, Palazzo delle Papesse Centro Arte Contemporanea, Siena.
Biennale Internazionale di Fotografia, L'occidente imperfetto, a cura di D. Curti, Palazzo Bricherasio, Torino
1998
Sight Seeing, (personale), galleria Bruna Soletti, Milano
Just for the record, a cura di FA+, Swedish Accademy, Stockholm
1997
Smitta (Contagio), a cura di Fa+, Nicola Pellegrini, Malmö
Konstmuseum, Malmö, (SW)
Trash. Il volto Tragico della Merce, a cura di Lea Vergine, Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Trento.
IL MUSEO NAZIONALE DEI TRASPORTI - LA SPEZIA
CENNI STORICI
Il Museo Nazionale dei Trasporti è un ente storico museale costituito da una associazione senza fini di lucro, nato nella città di La Spezia il 17 aprile 1986.
Il Museo Nazionale dei Trasporti, (MNT), in accordo con i dettami dell' archeologia industriale, si propone di reperire, restaurare e conservare veicoli particolarmente rappresentativi della storia del trasporto pubblico italiano, quali filobus, autobus, tram, locomotive e carrozze ferroviarie, operando nel contempo un'azione educativa e promozionale rivolta tanto al grande pubblico quanto gli operatori del settore.
Il MNT è oggi forte della presenza di 85 soci individuali e di ben 30 REALTA' COLLETTIVE, tra cui figurano importanti enti pubblici e privati, locali e nazionali (tra cui le Ferrovie dello Stato nonché alcune delle più grandi aziende di trasporto pubblico
La collezione del MNT è attualmente costituita da un parco filoviario di 19 filobus, 40 autobus urbani ed extraurbani, 3 Tram, 8 veicoli di servizio, 7 locomotive e 5 carrozze ferroviarie.
Un discreto numero di questi mezzi, sono stati faticosamente restaurati, ed oggi si trovano in perfetto stato e funzionanti.
Alcune delle aziende di trasporto associate, conservano inoltre, in collaborazione con il museo, un minor numero di mezzi che in passato hanno fatto parte del proprio parco veicolare.
Per meglio gestire le attività relative a categorie di veicoli così diverse tra loro, (pur essendo accomunate dal fatto di essere tutti mezzi di trasporto pubblico), il Museo è organizzato in tre differenti sezioni:
Filoviaria, Ferroviaria ed Automobilistica, (autobus/camion).
Inaugurazione: sabato 22 maggio 2004 dalle ore 18.00 alle ore 20.00
Inaugurazione:
l'installazione verrà inaugurata il 22 maggio 2004 dalle ore 18.00 alle ore 20.00, in collegamento con l'inaugurazione del CAMeC Centro d'Arte Moderna e Contemporanea di La Spezia. Un servizio navetta garantirà il collegamento tra il CAMeC e il Museo dei Trasporti.
Indirizzo del Museo: Via Fossitermi (senza numero civico) adiacenze P.le Boito – La Spezia
(vicino alla Stazione Ferroviaria)
Segreteria: Antonella Chavan - tel. 02.86464733 86464740 - fax 02.86464809
Orario di visita: da martedì a domenica dalle 15.00 alle 19.00