1223. Per ogni video, in totale 6, la neve assume la forma di una determinata simbologia alludendo alla sacralita', all'uomo e alla natura. Regna il silenzio per invitare alla meditazione.
con un testo critico di Maria Arcidiacono
La riflessione dell’artista si incentra sui dogmi della religione cristiana quali il peccato originale e il mistero della sofferenza. Entrambi questi principi vengono considerati sovrastrutture culturali che hanno assoggettato la natura umana ad un sistema di sudditanza che l’ha deviata dalla sua reale coscienza.
Il 1223 è l’anno in cui San Francesco ha creato il primo presepe, vivente, e quasi per un’affinità con il pensiero del santo, Quintieri fa scendere della neve immaginata su riprese di presepi fino a ricoprirle totalmente di bianco. La cultura cattolica ha ricoperto la sacralità della nascita con sovrastrutture, ma essa può essere recuperata attraverso simboli primordiali con cui vengono caratterizzati i fiocchi che scendono; inoltre la neve va a ricoprire i presepi per cancellare i principi di peccato originale e sacrificio nella sofferenza così da andare a recuperare un senso più autentico nel rapporto con la natura e la natura umana.
Per ogni video, in totale sei, la neve assume la forma di una determinata simbologia alludendo alla sacralità, all’uomo e alla natura. Regna il silenzio per invitare alla meditazione e perché la neve scende senza fare rumore. Un’installazione e un disegno andranno a integrare i video, le cui riprese e post produzione sono a cura di Roberto Mariotti.
La mostra è visitabile su appuntamento dal 17 dicembre 2015 al 7 gennaio 2016: Claudia Quintieri 3476566153; claudia.quintieri@gmail.com
L’iniziativa non si prefigge finalità commerciali di alcun genere, ma fa parte delle attività culturali dell’associazione.
Ufficio stampa AIAC
Roberta Melasecca tel. 349 4945612 uffstampaaiac@presstletter.com
Inugurazione 16 Dicembre 2015 alle 18.30
L’evento è strettamente su invito e prenotazione: mandare una mail all'ufficio stampa
Interno 14 Associazione Italiana di Architettura e Critica AIAC
via Carlo Alberto, 63 Roma
su appuntamento