Opere abitate da opere 1959-1972. Una retrospettiva dedicata agli interni che la progettista milanese. Alle immagini si affiancano una selezione di oggetti originali, messi a disposizione dall'Archivio Nanda Vigo.
a cura di Luca Molinari e Alessandro Benetti
Dopo la monografica su Cini Boeri, SpazioFMG per l’Architettura chiude il 2015 con un’altra grande protagonista italiana del mondo dell’architettura, del design e dell’arte. Il 17 dicembre 2015 inaugura la mostra Nanda Vigo "Opere abitate da opere" 1959-1972, una retrospettiva dedicata agli interni che la progettista milanese ha realizzato tra gli anni ‘60 e ‘70.
SpazioFMG per l’Architettura continua il suo racconto dei grandi nomi dell’architettura moderna e contemporanea a Milano: dopo Cini Boeri sceglie l’architetto, designer e artista Nanda Vigo, attiva in città dalla fine degli anni ’50 ad oggi. Personaggio poliedrico e versatile, Nanda Vigo ha giocato un ruolo centrale nella ricerca artistica italiana degli anni ’60-’70 e fino ai giorni nostri, annoverando fra le sue collaborazioni più autorevoli quelle con Giò Ponti e Lucio Fontana.
Il 17 dicembre 2015 alle ore 18.30 SpazioFMG inaugura Nanda Vigo "Opere abitate da opere" 1959-1972, una personale che racconta il carattere trasversale dell’operato di Vigo, con un focus particolare sulla progettazione d’interni e sulla sua attività di designer.
La galleria showroom di Iris Ceramica e FMG Fabbrica Marmi e Graniti accoglie una serie di fotografie d’epoca che raccontano sei iconici interni monocromatici dell’architetto tra i quali la “Zero House” (1959-62), la Casa “Scarabeo sotto la foglia” (1965-68) – su progetto di Giò Ponti e di cui Vigo disegna gli interni e la “Casa Nera” (1970).
Alle immagini si affiancano una selezione di oggetti originali, gentilmente messi a disposizione dall’Archivio Nanda Vigo, tra cui la lampada “Golden Gate” per Arredoluce (1969-70), il divano “Top” per Fai International (1970) e la sedia “Due Più” per More Coffee (1971).
La narrazione di questi oggetti è arricchita e supportata da una prestigiosa serie fotografica firmata da Aldo Ballo, uno dei più celebri fotografi di design della storia italiana.
Luca Molinari, responsabile scientifico di SpazioFMG, introduce la mostra invitando a riflettere, attraverso i lavori e la poetica dell’artista, sull’evoluzione dello spazio abitativo: “Gli interni domestici, affascinanti e a tratti disturbanti, di Nanda Vigo sono veri e propri condensatori delle ricerche intensissime sul tema della casa di tanti architetti, designer e artisti italiani tra gli anni ’60 e ‘70. La tensione all’unità di arte-design-architettura del Gruppo Zero, le riflessioni sul tema dell’abitare contemporaneo e i progetti delle case-abitacolo di Bellini, Sottsass, Zanuso e Colombo rieccheggiano e si compongono nelle case monocromatiche di Vigo. Anche se molte di queste sono ormai perdute, le bellissime fotografie d’autore dell’epoca ci raccontano ancora oggi della necessità di mettere continuamente in discussione il modo in cui utilizziamo e viviamo il nostro spazio domestico”.
È possibile accreditarsi all’evento al seguente link:
http://www.eventbrite.it/e/biglietti-nanda-vigo-opere-abitate-da-opere
"Opere abitate da opere" è tratto da Lisa Ponti, Casa e quadri, in Domus n. 528, novembre 1973
Inaugurazione: 17 dicembre ore 18.30
SpazioFMG per l’Architettura
via Bergognone, 27 Milano
Giovedì - Venerdì 16.00 - 19.00 e su appuntamento