Come sul palcoscenico di una commedia dell'assurdo, il tavolo-scultura di Giuseppe Buffoli che ha perso la sua funzione, si protende come un ponte nello spazio verso un disegno ermetico di Sergio Breviario la cui cornice diventa contrappeso.
Meglio sul proprio culo che sui piedi (Buffoli vs Breviario)
Gli incontri nascono da affinità elettive, le stesse che legano gli elementi chimici in natura. Sono però affinità più leggere che sottendono legami celati, pensieri comuni, affetti e prossimità che, a prima vista, possono sembrare apparentemente incongrue. Lo stesso accade per le opere d’arte. Così un disegno lieve e quasi impercettibile incontra una scultura in bilico e diventandone inaspettatamente il fattore essenziale della sua momentanea stabilità.
Come sul palcoscenico di una commedia dell’assurdo, il tavolo-scultura di Giuseppe Buffoli, che ha perso la sua funzione trasformandosi in macchina celibe e precaria, si protende come un ponte nello spazio verso un disegno ermetico di Sergio Breviario la cui cornice diventa contrappeso che bilancia il tutto: i due oggetti estranei si compensano, arrivando alla stabilità meccanica, nuova configurazione di una convivenza armonica e asimmetrica che sembra contraddire il buonsenso.
Ma una live variazione della massa e del peso altera l’equilibrio delicato e la sproporzione causa la caduta del piano dal suo unico cavalletto.
La scultura, tutt’altro che eterna, è metafora della precarietà e del caso: ha in sé il principio della sua distruzione mentre il suo ideale equilibrio implica il suo fallimento. La scommessa è solo sulla durata, mentre il volto disegnato, uno e molteplice che si offre nelle sue diverse prospettive incurante del tempo, resta a guardare. (Rossella Moratto)
Inaugurazione 20 Dicembre 2015 ore 18
Surplace
via San Pedrino, 4 Varese
c/o Zentrum - su appuntamento
Ingresso libero