Un percorso creativo condotto da Giovanni Fornoni a partire dall'opera "Trenta studi di erbe e fiori" di Giacomo Manzu'. In mostra i disegni originali realizzati dai detenuti della Casa Circondariale.
Esposizione a cura dei Servizi Educativi della GAMeC
In collaborazione con la Casa Circondariale di Bergamo e con l’Orto Botanico “Lorenzo Rota”
Nove anni sono passati dal primo progetto della GAMeC nella Casa Circondariale di Bergamo, volto a creare un legame tra i detenuti, l’arte e la città attraverso una partecipazione creativa che, di volta in volta, ha preso spunto da opere esposte in museo per trasformarle in una suggestione da condividere con chi sta al di là di quel muro.
Declinata ogni anno in modo differente, la collaborazione con la Casa Circondariale della città ha sempre un fil rouge riconoscibile: l’arte contemporanea visibile in GAMeC, dalle collezioni permanenti alle mostre temporanee. Questo per la scelta di partire dall’oggetto visibile, identificabile, vicino nel tempo e nello spazio: un modo per ‘contestualizzare’ l’arte contemporanea, legandola all’esperienza identitaria di ciascuno.
La mostra Effetto Serra II – che apre il 22 dicembre nello Spazio Caleidoscopio della Collezione Permanente del museo – conclude due anni di un percorso condotto a partire dall’opera Trenta studi di erbe e fiori di Giacomo Manzù, segno d’attenzione dell’artista, in tempi di guerra, per la resilienza della natura. Questo prezioso erbario, depositato presso la GAMeC ma di proprietà della Fondazione Credito Bergamasco, che ha sostenuto il progetto, è stato portato nella Casa Circondariale come spunto per il lavoro di illustrazione delle piante dormienti dell’Orto Botanico “L. Rota” di Bergamo, condotto dall’artista ed educatore museale Giovanni Fornoni.
Grazie alla sua guida, con l’utilizzo della penna Bic come strumento di disegno – semplice da utilizzare, capace di effetti di grande suggestione – i detenuti hanno illustrato le piante dormienti dell’Orto Botanico, mettendo la propria creatività e il proprio tempo a disposizione di un progetto rivolto al pubblico, destinato a uscire dalle mura del carcere per trovare vita all’aria aperta, in Città Alta.
In mostra, quindi, sarà possibile vedere le tavole originali dei disegni realizzati dai detenuti, insieme a due disegni di grandi dimensioni, destinati ad abitare le pareti della Casa Circondariale.
Diventa così evidente quanto l’arte possa essere vettore straordinario di inclusione sociale e come terreno di coltura della valorizzazione del legame tra il singolo e la collettività.
Museo, Carcere e Orto botanico: tre luoghi apparentemente distanti per localizzazione, funzione, frequentazione, si intrecciano e collaborano per offrire un servizio alla città, ai turisti, alle scuole, rendendo visibili ai visitatori tutte quelle piante che spesso stanno compiendo sotto terra una parte importante del loro ciclo vitale.
Come le piante, anche l’arte spesso lavora sotto traccia ma quando poi viene alla luce, come in questo caso, tutti ne possono apprezzare i frutti.
A corredo della mostra è disponibile – sia presso GAMeC che presso l’Orto Botanico – una pubblicazione che restituisce il percorso condiviso negli ultimi due anni e che guida il visitatore alla scoperta delle piante esposte nell’Orto Botanico.
Martedì 22 dicembre 2015, dalle ore 17:30 alle 19:00 Giovanna Brambilla – Responsabile dei Servizi Educativi della GAMeC e Giovanni Fornoni saranno a disposizione dei visitatori per accompagnarli alla scoperta della mostra.
Ufficio Stampa GAMeC
Manuela Blasi Tel. + 39 035 270272 – int. 420 E-mail: manuela.blasi@gamec.it - comunicazione@gamec.it
Spazio Caleidoscopio GAMeC, Collezione Permanente
via San Tomaso, 53 - 24121 Bergamo
Orari di apertura: da martedì a domenica, ore 9:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00
Ingresso libero