Palazzo Te
Mantova
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Il mondo a fuoco
dal 23/9/2000 al 5/11/2000
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Segnalato da

Palazzo Te



approfondimenti

Romano Cagnoni
Renzo Zorzi



 
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23/9/2000

Il mondo a fuoco

Palazzo Te, Mantova

In mostra le fotografie di Romano Cagnoni a cura di Renzo Zorzi. Romano Cagnoni emigra giovanissimo da Pietrasanta (Toscana) nel 1958 stabilendosi a Londra dove riesce ad affermarsi nel giornalismo internazionale. Fa il giro del mondo nel 1962 ed inizia a lavorare con Simon Guttman, maestro di Robert Capa, fotografando tutta la campagna politica per conto dei Laburisti nel 1963...


comunicato stampa

In mostra le fotografie di Romano Cagnoni a cura di Renzo Zorzi.

Romano Cagnoni emigra giovanissimo da Pietrasanta (Toscana) nel 1958 stabilendosi a Londra dove riesce ad affermarsi nel giornalismo internazionale. Fa il giro del mondo nel 1962 ed inizia a lavorare con Simon Guttman, maestro di Robert Capa, fotografando tutta la campagna politica per conto dei Laburisti nel 1963.
Nel 1965 è il primo fotografo del mondo, legato a nessun partito, cui viene concesso di entrare nel Vietnam del Nord insieme al giornalista James Cameron.
Nel 1966 è in Africa per il primo festival delle arti negre per conto del Sunday Times. Documenta per primo la guerra del Biafra in vari viaggi tra il 1968 al 1970 e riceve per questo un Editor’s note su Life e l’Overseas Press Club Award negli Stati Uniti.
The Spectator Magazine organizza una mostra di Cagnoni sul Biafra a Londra con un comitato comprendente Bertrand Russell ed altri personaggi della cultura inglese.
Nel 1970 fotografa la guerra in Egitto e i guerriglieri di Al- Fatah.
Nel 1971 è contattato dall’Agenzia Magnum, ma dopo sei mesi preferisce ritornare a lavorare autonomamente.
E’ il primo fotografo ad entrare clandestinamente a Dakka, città occupata e chiusa ai giornalisti durante la guerra del Bangla Desh, ma da Calcutta abbandona tutto per rientrare in Italia ed essere presente alla morte del padre a Pietrasanta. Passa tre mesi in Sud America documentando, con lo scrittore Graham Green, il Cile di Allende, Fidel Castro, il Brasile, l’Argentina e il Paraguay. Fotografa la guerra del 1973 in Israele e la Cambogia nel 1975.
Il direttore del Times, Harold Evans, nel libro Pictures on a page lo cita fra i sette fotografi più famosi del mondo. Nel 1978 torna in Italia per un anno per fotografare la cultura del Sud, le fabbriche della Fiat e l’ostensione della Sindone a Torino. Viene invitato a Bologna dall’Ente Manifestazioni Artistiche e tiene conferenze all’Università e nei quartieri. Realizza anche campagne internazionali per la pubblicità Olivetti. Nel 1980 fotografa clandestinamente l’Armata Rossa in Afghanistan e ripete la stessa operazione in Polonia nel 1981.
Nel 1982 è l’unico che riesce a fotografare clandestinamente gli aeroporti in Argentina durante la guerra delle Falklands. Nel 1983 per l’Observer è in Oriente per un reportage sul 'Triangolo d’oro'. In maggio muore la moglie Berenice Sydney, sua compagna per vent’anni e preziosa consigliera nel suo lavoro.
La Photographers Gallery di Londra gli commissiona una documentazione sulla desertificazione del Sahara, ma ritorna in Italia per realizzare un libro per Time-Life e un libro sulla sua città natale di Pietrasanta. Per 5 anni fotografa le cave di marmo di Carrara.
Nel 1988 fotografa per tre mesi i malati di mente in Italia e un anno più tardi per due mesi è in Sud Africa per l’Observer ed il Corriere della Sera.
Nel 1989 documenta la caduta del muro di Berlino, la rivoluzione in Romania, nel 1990 il popolo Curdo ed Israele prima della Guerra del Golfo.
Nel 1992 riceve la medaglia di bronzo dall’Art Directors Club of Germany. In una serie di viaggi in Yugoslavia, dal 1991 al 1995, realizza con il banco ottico 10x12 una documentazione sulla distruzione bellica mai vista in Europa dopo l’ultima guerra mondiale, oltre a vari reportages sui bambini di Sarajevo e sui profughi, pubblicati su tutte le più importanti riviste del mondo.
Nel 1995 durante la guerra in Cecenia realizza un servizio esclusivo sui guerriglieri ceceni a Grozny. Nel 1996 svolge una campagna pubblicitaria per gli Emirati Arabi Uniti, pubblicata su tutte le riviste e quotidiani più importanti del mondo.
Tra il 1997 e il 1998 lavora in Israele per documentare lo sviluppo del paese a 50 anni dalla sua fondazione. Si reca più volte ad Assisi per fotografare per diversi settimanali del mondo il restauro dopo i danni causati dal terremoto ai beni artistici.
Nel 2000 è in Medio Oriente per conto di Newsweek.

Informazioni:
Biglietteria di Palazzo Te
Tel. 0376323266
viale Te 19 - 46100 Mantova

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Aldo Andreani Architetto
dal 5/11/2015 al 30/1/2016

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