Dalla stagione futurista agli anni maturi. In mostra 40 opere tra disegni e oli che testimoniano tutto il suo percorso artistico. 'Pittore e soldato futurista' come lui stesso si e' firmato in un disegno, nelle sue opere cerco' di dare forma alla modernita' dipingendo un'umanita' umile e quotidiana. La sua pittura si fece portatrice di una collera sociale che rifiutava ogni sorta di etichetta critica o di formula accademica, e che trovo' nel futurismo un canale per esprimersi e recuperare tradizioni locali e nazionali.
Dalla stagione futurista agli anni maturi
a cura di Stefano De Rosa
Nelle sale restaurate del quattrocentesco Convento degli Agostiniani, il Museo Nazionale delle Arti Naïves, apre al pubblico la mostra Ottone Rosai. Dalla stagione futurista agli anni maturi, a cura di Stefano De Rosa.
La rassegna è promossa dalla Fondazione Un Paese e dal Comune di Luzzara, in collaborazione con il Comune di Fiesole e Fiesole Musei.
In mostra 40 opere tra disegni e oli testimoniano tutto il percorso artistico di Rosai, dal periodo futurista fino agli ultimi anni.
Ottone Rosai, "pittore e soldato futurista", come lui stesso si è firmato in un disegno, nelle sue opere cerca di dare forma alla modernità e dimostra che è possibile conservare una memoria lontana, dipingendo un'umanità umile e quotidiana, ma carica di una silenziosa potenza espressiva. La sua pittura si fa portatrice di una collera sociale che rifiuta ogni sorta di etichetta critica o di formula accademica, e trova nel futurismo un canale per esprimersi e recuperare tradizioni locali e nazionali. Alla continua ricerca di un equilibrio nell'arte e nella vita, Rosai, non ha mai cessato di pensare e agire da pittore, divenendo testimonianza di "...un'arte fatta di poesia e di sogno" (come scrive il curatore della mostra Stefano De Rosa), che indaga nell'universo intimo dei gesti silenziosi e rimanda alla vita nei suoi ritmi quotidiani.
La Fondazione Un Paese -attiva nell'ambito della progettazione di mostre, percorsi didattici e manifestazioni culturali- è una nuova entità istituzionale alla quale il Comune di Luzzara ha affidato la gestione delle mostre e del patrimonio costituente il Museo Nazionale delle Arti Naïves.
La mostra è affiancata da una sezione didattica rivolta ai bambini delle scuole materne ed elementari, e comprende visite guidate seguite da rielaborazioni pittoriche.
Accompagna la mostra un catalogo edito dalla Fondazione un Paese, con testi di Stefano De Rosa e presentazione di Vanni Marchetti, comprendente le immagini di tutti i lavori esposti.
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OTTONE ROSAI A LUZZARA
Firenze e l'oltrarno di Rosai come Vitebsk, la città che per Marc Chagall non fu mai solo un luogo fisico, ma il centro nel quale convergevano tutte le nostalgie, le fantasticherie, le memorie di un tempo continuamente ripercorso e desiderato.
A questo binomio, nato da interpretazioni rosaiane che negli anni '30 apparivano eretiche ed erano, al contrario, ricche di significato, si aggiunge oggi Luzzara, sotto il segno di Cesare Zavattini, della pittura naïf e di Danilo Donati.
Rosai, i cui prolungati silenzi erano latori di verità spesso indicibili, fu capito e amato dai letterati e dai poeti, prima che dagli storici dell'arte.
Il suo segno violento e rancoroso, fiero dei propri retaggi plebei, accompagna con una dolente autorità la XXXVI edizione della Mostra Nazionale delle Arti Naïves ideata da Zavattini.
Pochi artisti del '900 sono stati capaci, come Rosai, di indirizzare la pittura verso un esito nel quale le ragioni espressive, i conseguimenti della forma e le urgenze del vissuto si compongono in un nucleo di poesia sincera e sovente amara.
Di tale autenticità , che connotò il rude carattere dell'uomo, perennemente in bilico fra la disperazione e la tenerezza, fu testimone Danilo Donati, che di Rosai fu allievo prima di mettere il proprio talento di scenografo e costumista al servizio dei migliori registi del cinema italiano.
Per questo singolare intreccio di vicende biografiche e di valori artistici, la mostra di Luzzara si ritaglia uno spazio preciso, nel cospicuo numero di antologiche che dal 1957 a oggi hanno reso omaggio a Rosai.
I capolavori sono accompagnati da un'appendice riservata alla giovanile e necessaria parentesi futurista.
Da giovane compagno di strada dei futuristi a scomodo maestro dell'arte italiana del '900: la grandezza di Rosai risiede anche in questa complessa coerenza, che la mostra cerca di documentare.
Stefano De Rosa
Inaugurazione domenica 23 maggio 2004 alle ore 17.00
In collaborazione con Comune di Fiesole
Fiesole Musei
Coordinate della mostra:
Orario Venerdì e sabato 10-13 / 15-19. Domenica 10-19.
Lunedì chiuso. Da martedì a giovedì su prenotazione
Ingresso Intero euro 3,50. Ridotto euro 2,50
Catalogo Fondazione Un Paese Euro 15,00
Informazioni al pubblico: Fondazione Un Paese - Via Villa Superiore, 32 - Luzzara (RE)
Tel. 0522.977283 - fax. 0522.224830
Ufficio stampa Irma Bianchi Comunicazione
Tel. 02.89404694 - 02.89400732 fax 02.8356467 info@irmabianchi.it Testi e immagini disponibili sul sito: http://www.irmabianchi.it
Luogo Museo Nazionale delle Arti Naïves – Via Villa Superiore 32, Luzzara (RE)