Opere che spaziano dalle tele alla fotografia, dalle installazioni integrate con i video ad interventi urbani/sociali, ai testi scritti con istruzioni d'uso di un apparente nuovo prodotto di mercato: una maschera antigas da usare tutti i giorni, come fa chi prende i valium per riposare.
Is it worth living? (XP project)
pittura
proiezioni
VERNISSAGE 21 maggio 2004 ore 19,30
curator antonio arévalo
testo critico in galleria - presenti artista e curatore - opere progettate per lo spazio
IS IT WORTH LIVING?[XP- project]
Nome generico della serie di lavori iniziati da Alfredo Fagalde nei primi giorni del 2003.
Opere che spaziano dalle tele alla fotografia, dalle installazioni integrate con i video ad interventi urbani/sociali, ai testi scritti con istruzioni d'uso di un apparente nuovo prodotto di mercato: una maschera antigas da usare tutti i giorni, come fa chi prende i valium per riposare.
La ripetitività diviene ossessione: trasmettere lo stesso messaggio adoperando diversi mezzi espressivi, perché l?effetto sia sempre più forte ed incisivo. Per dare una visione globale di una situazione a cui siamo ormai sempre più vicini. Come una realtà imminente, alla quale non possiamo scappare o sottrarci: la clonazione umana diviene oggetto d'indagine e riflessione artistica.
Nelle tele quasi monocrome è vivissimo questo segnale d?allarme verso un futuro incerto, ma che pare farsi sempre più vicino. Che vive accanto a noi.
Nei personaggi soli di Fagalde - inseriti in fredde architetture minimaliste che rimandano alla stessa avanguardia minimalista guidata da Pawson e Silvestrin - è ravvisabile l?autoritratto dell'uomo di oggi. Nei suoi video lo vediamo entrare ed uscire da sottoscale metropolitane o palazzine abbandonate dopo una guerra nucleare, da cui - quale clone - inizia i suoi riti quotidiani: come lo svegliarsi da un letargo durato un giorno, un mese o un anno, per poi vestirsi ed assumere il suo normale ruolo di uomo, operaio, dirigente, delegato, assessore, essere comune. Lo si vede percorrere zone periferiche, per poi finalmente ritornare al guscio da cui è uscito, e poter nuovamente rimettersi, in forma fetale, alla situazione iniziale. Per vivere lì il proprio ''it's just a matter of time'', di cui parla Felix Gonzales Torres.
Vivere un mondo minimo, glaciale, marmoreo, quasi metafisico. Quasi alla maniera di un personaggio seriale, di un multiplo. Come a voler sottolineare la storia del nostro recente passato e le sue conseguenze. Che - in diretta - ci fecero protagonisti dell?inizio della distruzione umana.
L'artista, nato a Santiago del Cile nel '67, ha numerose esperienze di studio nel campo artistico, dal Cile a Valencia in Spagna. Espone dall'89 al 98 prevalentemente all'interno di associazioni culturali spagnole- Barcellona e Valencia- in cui ha prodotto numerose personali . Molto qualificate le recenti collettive: 2002 Premio-Morlotti ad Imbersago, provincia di Lecco.
2000 NO money no HONEY AREA [contenitore d'arte contemp.] a Palermo, a cura di A. Arévalo.''Calcio di Rigore'' Istituto Italo-Latinoamericano a Roma, a cura di Antonio Arévalo.
La mostra forma parte di ''FotoGrafia'' secondo festival internazionale di Roma. Frammenti Rassegna composta da Teatro, Musica, Cinema ed Arti Visive al Parco . Comunale Villa Sciarra a Frascati, Roma. Presenta la installazione XP, intruzioni per l'uso. La selezione di arti visive è stata curata dal critico Mariano Apa. Muta.menti & Mut.azioni. Galleria D406 Modena, a cura di Valerio Dehò.
gallery ARTECONTEMPORANEA_catania
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