Io vivere vorrei addormentato. Ho iniziato a fotografare questi dormienti circa una decina d'anni fa: prima qualche scatto casuale, durante il peregrinare per altre ricerche fotografiche, e poi un interesse antropologico sempre piu' vivo ha fatto si' che tutti questi scatti diventassero a loro volta un progetto.
Io vivere vorrei addormentato.
L'umanità indifesa
Ho iniziato a fotografare questi dormienti circa una decina d'anni fa: prima qualche scatto casuale, durante il peregrinare per altre ricerche fotografiche, e poi un interesse antropologico sempre più vivo ha fatto sì che tutti questi scatti diventassero a loro volta un progetto.
Ho sempre pensato che nessuno sia più indifeso di colui che si addormenta tra la gente, in mezzo a sconosciuti, en plein aire. Non nel chiuso di una stanza, rilassati nella propria intimità , ma davanti agli occhi di chi potrebbe approfittare di quella momentanea assenza dalla realtà per fare del male. Accompagnati dal tepore solare, o da leggere brezzoline, si scivola dolcemente in un limbo ovattato, fino a quando rumori e insetti ci riportano bruscamente alla realtà , interrompendo magari un sogno appena iniziato.
I dormienti spesso sono professionisti della pennichella. Ci sono quelli attrezzati per il riposino post prandium, magari dopo una bella scampagnata domenicale, oppure chi per scelta di vita o infelici vicende ha per tetto un cielo di stelle ed è abituato a dormire ovunque; il turista che spossato da visite a marce forzate crolla su un prato o su una panchina, o il viaggiatore che si lascia cullare dal movimento del mezzo di trasporto occasionale.
I dormienti spesso suscitano l'invidia di chi li osserva (anche la mia), il quale vorrebbe essere al loro posto, per la capacità di prendersi un momentaneo congedo dalla frenesia della vita.
E' un po' come l'invidia che si prova per i giovani, ancora capaci di baciarsi davanti a tutti, incuranti della gente.
Emilio Ingenito
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