Teatro Vascello
Roma
via Giacinto Carini, 78 (Monteverde Vecchio)
06 5881021 FAX 06 5816623
WEB
Chrom expo-live act
dal 28/5/2004 al 30/5/2004
06 5881021
WEB
Segnalato da

raffaella bordini




 
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28/5/2004

Chrom expo-live act

Teatro Vascello, Roma

Francesco Fragapane. Basiq: tre colori, due sguardi. Chrom propone Basiq: un'expo-live act il cui leit-motiv e punto di contatto formale sta nell'utilizzo espressivo di tre gamme cromatiche: bianco, nero e rosso, già di per se' simbolicamente rappresentative di un punto di vista radicale sulla realta'.


comunicato stampa


BASIQ: tre colori, due sguardi
A cura di RaffaellaBordini

29 Maggio 2004, 22.30

'Chrom è casuale, sudato e stanco. Presenta ora 'basiq', un progetto che si basa sull'utilizzo elusivo di tre gamme cromatiche, che possono rispondere all'esigenza di scarnificare, esplorare la realtà e portarne alla luce gli elementi basici, per approdare all'idea di un uomo confuso con la sua natura, espanso nelle perdizioni di tutti, scevro da un costrutto identificativo, ripetuto e rigenerato da, con e per sé stesso.
A questo si accompagna una ricerca corporea, nella perdita della persona, degli elementi strutturali che spesso vengono trasfigurati in orride ossessioni, per un sano quieto vivere con i nostri mostri.
L'unione di due formanti che, nell'esposizione fotografica e pittorica, si concretizza in risultati equivalenti attraverso procedimenti diversi, nella body performance fonde due linguaggi che descrivono personali momenti introspettivi di vita quotidiana con linguaggi corporei similmente crudeli.Un passo intermedio di un percorso sperimentale di scoperta e dissoluzione di spazi fisici e mentali'.
(CHROM)

Chrom è l'emblema di un'umanità errante, confusa e stanca.
Entità rappresentativa di due riflessioni personali sull'esistenza,
di due pensieri che prendono corpo attraverso modalità espressive diverse ma convergenti, individuali ma tangenti. Due linguaggi: pittura e fotografia, per mezzo dei quali indagare e interpretare il proprio essere-nel-mondo.Graffiare in silenzio la carne che avvolge l'esistente, destrutturare la realtà, 'colpire direttamente al sistema nervoso' e restituire la sensazione attraverso colore, materia e immagini.

Il 29 maggio 2004 Chrom propone Basiq :un'expo-live act il cui leit-motiv e punto di contatto formale sta nell'utilizzo espressivo di tre gamme cromatiche: bianco, nero e rosso, già di per sè simbolicamente rappresentative di un punto di vista radicale sulla realtà.
Il bianco: achrom, colore non colore, simbolo del vuoto, della purezza, dello spirito
Il nero, saturazione, nulla, buio, morte...
Il rosso sempre e comunque vita, passione e soprattutto sangue, carne, esistenza.
Il b/n, il modo migliore per catturare la dimensione più ambigua e affascinante del reale, rendere il visibile oltre l'apparenza retinica, sospendereil mondo in una dimensione atemporale.
Due sguardi dunque che parlano con e di tre colori, che analizzano e reinterpretano attraverso di essi una realtà da scarnificare,per raggiungerne gli elementi ultimi, elementari, ancestrali.
Un tentativo di decostruire le strutture inglobanti e ipocrite che intrappolano la realtà in sistemi rassicuranti e insieme soffocanti; distruggere la forma per arrivare alla materia, vicino a tal punto da non distinguerne i confini. Scorticare, quindi, l'esistente per svelarne la verità più profonda, spogliarlo di un'apparenza consolatoria e a volte castrante, inscenare l'orrore, enfatizzare un incubo per poterlo dimenticare, affrontare il mostro per potersene liberare.

In Basiq Francesco Fragapane scompone e ricompone la realtà della tela in pochi elementi basilari: materia, supporto e tre colori (bianco, nero e rosso) le cui dinamiche compositive scaturiscono da e determinano la sensazione.
Più che una ricerca formale la serie Basiq è un tentativo smanioso di trovare un appiglio, una verità attraverso la pittura, tramite i rapporti cromatici e materici di tele e tavole intrise di un sentire che si formalizza proprio nel drammatico porsi di carnosi rossi su bianchi o neri, o in ciò che rimane di un gesto di rottura o del passaggio di un ago che trafigge la materia. In virtù del suo valore seriale inoltre, ogni singolo quadro è di per sè, un diverso ordine della medesima riflessione, un sentire 'accumulato' , una 'coagulazione di segni non rivolti alla rappresentazione'. Dunque è esso stesso ricerca di elementi, e non può fare a meno di essere il prodotto di un gesto, di un' azione sulla materia in quanto riflessione di un'artista che è anche e profondamente un body performer.
Lo stesso, in Basiq , Silvio Ionta propone specularmente il suo punto di vista cogliendo, nella dura e variegata realtà che va a fissare, gli elementi basici, minimali. Catturandone una natura ambigua e tragica tramite scatti in bianco e nero, arricchiti da complementi in rosso, approda a scarnificare le apparenze per allontanarsene, dissociarsene e andare al fondo delle cose in maniera crudele, violenta.
Gli sguardi affini dei due Chrom convergono poi nell'ambito della body performance completando così un discorso comune che rappresenta un momento sperimentale e funzionale ad un' arte che non è ferma al piano visivo ma che si evolve e si esprime anche sulla superficie del corpo.
Basiq è un rito di passaggio e la logica conseguenza nel percorso di questi due artisti che, in quanto performer, oltre a comunicare con la luce e col colore, traspongono i loro messaggi sul piano del corporeo.
Le loro azioni estreme portano in superficie ossessioni, paure, latenze, evocano e inscenano immaginari morbosi, perversioni, viaggiano attraverso i propri incubi esistenziali e, strappandoli dalla dimensione intima e mentale in cui risiedono li esorcizzano. Nel 'teatro della crudeltà' che li vede protagonisti essi diventano carnefici di se stessi. Provocano e 'violentano' lo spettatore rendendolo al tempo stesso complice e voyeur di un rituale malato e ossessivo, lo colpiscono e aggrediscono materializzandone le perversioni, portandone in luce i misteri della carne.
Il Corpo quindi si dà come materia e dolore, come perdita d'identità, rivolta nei confronti di una società marcia, cieca, passiva e la ferita diventa emblema del passaggio da un mondo di rappresentazione ad una realtà viva che può sanguinare.
( R.B.)

NOTIZIE UTILI:
DATA: 29 Maggio 2004

ORARIO : dalle 22:30 alle 2:00

INGRESSO : libero

INDIRIZZO : 'SALA2 - Destini Incrociati' - Teatro Vascello, via Giacinto Carini 78
(Monteverde Vecchio) , Roma.
Autobus: 75, 44, 710, 871, 870

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