Musei Civici Veneziani - Marketing e Comunicazione
Navis. Ottanta opere tra dipinti e acquerelli, opere recenti dell'artista veneziana che riprende, nelle vibrazioni luminose, la tradizione della pittura veneta all'interno delle sue 'architetture della visione'.
Navis
Organizzata dai Musei Civici Veneziani e allestita da Daniela Ferretti, sarà aperta al pubblico dal 5 giugno al 4 luglio 2004, con orario 13/18 e ingresso libero.
Ottanta opere tra dipinti e acquerelli, opere recenti dell'artista veneziana che riprende, nelle vibrazioni luminose, la tradizione della pittura veneta all'interno delle sue 'architetture della visione'.
La laguna come metafora di uno spazio fra gli spazi, tra Venezia, la terra e il mare, in continuo mutamento; la nave come espansione dell'architettura in questo spazio acquatico.
Sono alcune delle suggestioni richiamate dall'esposizione, che ben si colloca nel contesto della vocazione primaria del museo dedicato all'eclettico artista spagnolo.
La mostra comprende trenta dipinti a olio di grandi dimensioni, tra cui dittici e trittici, e cinquanta acquerelli, capaci di documentare con vibrante intensità gli ultimi esiti della ricerca dell'artista.
Scrive della sua pittura lo storico dell'architettura Ennio Concina: 'Spazi indistinti d'acqua di laguna e di etere velato, grigiazzurri, dove immagini e forme, trame e moti s'inscrivono per riflessione di luce; così come lineamenti di strutture lontane e geometrie lievissime evocate al di là di superfici ialine; o talora lineate su umide sabbie gessose e crete dilavate.
Non luoghi. Acque, estensioni senza orizzonti, campi marini rigati di vento: come li vedono chi si fa angelo o gabbiano.
Flussi lenti – maree vive e dormienti – che trapassano in atmosfere di altrettanto silenziose brume. Atmosfere equoree – ma pure palpabili veli materici - attraverso i quali traluce la visione di forme della memoria in mare aedificatae, dissolventi in tracce di luce salina.
E la nave senza vele, altrettanto, è trans-figurata, lontana da ogni riva e da ogni porto, fluttuante, senza rotta (né seguita, né perduta).
Parole d'una pittura che naviga il mar de l'eterno. L'alito dei venti, le correnti profonde, il solco della carena, l'ombra della chiglia segnano meno di un momento: è cosa misteriosa la traccia della nave in mezzo al mare, fino dai tempi della sapienza antica dei Proverbi (30.19).
Immagini – quelle di Ileana Ruggeri – attente e attonite: sorprese immagini del mutamento, che traccia dopo traccia si compongono e si ricompongono, metafore oltre lo sguardo.
Ileana Ruggeri vive a Venezia -dove si è formata sotto la guida di Carlo Scarpa e Giuseppe Mazzariol - e ha al suo attivo numerose mostre in Italia e all'estero.
La mostra di Palazzo Fortuny segue quella realizzata a Mantova, a Palazzo Te, dedicata al rapporto tra le due città d'acqua.
Hanno scritto di lei, tra gli altri, Giuseppe Mazzariol, Manlio Brusatin, Ennio Concina, Chiara Bertola,Virginia Baradel, Coriolan Babeti, Giuseppina Dal Canton, Enzo Di Martino, Toni Toniato, Maria Grazia Torri, Giuliana Carbi, Giovanni Soccol, Giovanni Bianchi, Dino Marangon, Maria Grazia Savoia, Mark Di Suvero.
La mostra inaugura Venerdì 4 giugno 2004 , alle ore 18, a Venezia, Palazzo Fortuny, nelle aree espositive al piano terra
Catalogo Canova con testi di Silvio Fuso, Ennio Concina e Luca Massimo Barbero.
Musei Civici Veneziani, Marketing, Immagine e Comunicazione
Monica da Cortà Fumei, Riccardo Bon, Alessandro Paolinelli, Sofia Rinaldi tel.++390412747607/08/14/18 fax/04
Palazzo Fortuny
S. Marco 3780 Venezia