Nella performance 'Onig', anziche' produrre oggetti veri e propri, Mercuri ha pensato di utilizzare il suo percorso artistico come materia con cui escogitare il suo ennesimo marchingegno. Presentera' la descrizione del suo percorso artistico, dai primi passi nel mondo dell'arte, alle gallerie con cui ha lavorato, ai critici con cui ha collaborato. 'Onig' nasce come riflessione sul tempo, sulla durata e l'inconsistenza delle cose, sulla vanita' degli avvenimenti e la loro assurdita'.
Onig
[uno speciale ringraziamento a Valeria Camerino]
Maurizio Mercuri accatasta, unisce, smonta,
distrugge e ricrea tutto ciò che nel tempo
raccoglie nel suo studio a San Donato, una
piccola località nella campagna di Fabriano,
nelle Marche, dove vive e lavora. Tanta parte dei
suoi lavori è caratterizzata dalla miscela di
scarti tecnologici trovati nei suoi viaggi
esplorativi, ruderi elettronici ed
elettrodomestici obsoleti fusi per creare
macchine ludiche. Riutilizzare trasformando
sembra essere il motto del suo operare, la
formula o il metodo che trama buona parte dei
suoi lavori. Come un gioco ad incastri o, se
fosse un filosofo, come nei 'giochi linguistici',
ama ribaltare la funzione delle cose (la fontana
che fa zampillare birra; la valigia con i
germogli, il vaso rotto e siliconato ecc.),
mutare la direzione del senso ('Pronto Zucchi?'
'Cosa prendi?'), rimuovere la precisione dei
meccanismi fisici o mentali. Buona parte delle
opere che Maurizio ha prodotto stupiscono e
suscitano curiosità proprio per la loro capacitÃ
di dissacrare i luoghi comuni, di invertire le
previsioni e di amplificare le assurdità che
tramano la realtà , i suoi paradossi e la sua
follia. Ci si chiede: dove inizia l'arte e dove
comincia il gioco? Quanto incide il caso, la
negligenza, il tempo, il pubblico, l'orario dei
treni, la pazienza, la pioggia, lo spazio nel suo
lavoro?
Nella performance 'Onig', anziché produrre
oggetti veri e propri, Mercuri ha pensato di
utilizzare il suo percorso artistico come materia
con cui escogitare il suo ennesimo marchingegno.
In un breve arco di tempo saremo testimoni della
descrizione del suo percorso artistico, dai primi
passi nel mondo dell'arte, alle gallerie con cui
ha lavorato, ai critici con cui ha collaborato.
'Onig' nasce come riflessione sul tempo, sulla
durata e l'inconsistenza delle cose, sulla vanitÃ
degli avvenimenti e la loro assurdità . Come De
Chirico nel quadro 'Enigma dell'ora', opera che
nasce dalla volontà del pittore di rappresentare
il tempo attraverso un orologio fermo, così
Mercuri brama descrivere sè stesso attraverso il
racconto della sua opera decennale. Ma chi verrÃ
descritto veramente? Di chi sentiremo la storia?
Elena Bordignon
neon/projectbox > mercoledì 9 giugno 2004 > ore 19.00
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