Padiglione d'Arte Contemporanea - PAC
Milano
via Palestro, 14
02 88446359 FAX 02 88446351
WEB
Kim Sooja
dal 22/6/2004 al 19/9/2004
02 76009085 FAX 02 783330
WEB
Segnalato da

PAC




 
calendario eventi  :: 




22/6/2004

Kim Sooja

Padiglione d'Arte Contemporanea - PAC, Milano

Conditions of Humanity. Le sue opere attingono al background culturale della sua terra d'origine e il tema centrale di molte di esse verte sul ruolo dell'essere umano nel mondo globalizzato. Dagli anni '80 il cucito e' divenuto l'elemento essenziale del lavoro dell'artista consentendole di passare dalla superficie bidimensionale della pittura alla tridimensionalita' degli oggetti. L'esposizione include diverse proiezioni video, la grande installazione A Laundry Woman (Lavandaia) del 2000, nella quale i tessuti tradizionali coreani sono fissati su sottili fili metallici tesi lungo il parterre del padiglione come panni messi ad asciugare. Nella galleria al primo piano l'Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana, presenta due opere di Mario Airo' e Francesco Vezzoli, vincitori rispettivamente del Premio ACACIA 2003 e 2004


comunicato stampa

Ideatore del progetto Thierry Raspail, Musée d'Art Contemporain de Lyon
Edizione italiana a cura di Jean-Hubert Martin, direttore artistico PAC

Nel 1954 il PAC, progettato da Ignazio Gardella, inaugurava la sua prima mostra. Per celebrare i cinquant'anni dalla nascita della principale istituzione civica milanese destinata all'arte contemporanea, l'ingresso alla mostra ''Kim Sooja. Conditions of Humanity'', in programma durante l'estate, sarà gratuito, così come gratuite saranno le attività didattiche e le iniziative collaterali.

La mostra di Kim Sooja, sotto la direzione artistica di Jean-Hubert Martin, è la prima importante personale tenuta dall'artista coreana in Italia. Nata nel 1957 a Taegu, nella Corea del Sud, dopo gli studi di pittura a Seoul e a Parigi, nel 1998 Kimsooja si è trasferita a New York, dove vive e lavora.

Le sue opere, estremamente poetiche e al tempo stesso contemplative, attingono al background culturale della terra d'origine dell'artista e il tema centrale di molte di esse verte sul ruolo dell'essere umano nel mondo globalizzato. Dagli anni ottanta il cucito, attività appresa al fianco della madre, è divenuto l'elemento essenziale del lavoro dell'artista consentendole di passare dalla superficie bidimensionale della pittura alla tridimensionalità degli oggetti. I Bottari, fagotti di tessuto realizzati a partire dal 1992 con coperte e vestiti usati, costituiscono ormai un elemento tipico del lavoro dell'artista. Presentati anche alla Biennale di Venezia del 1999, ammassati su un camion con il quale l'artista aveva ripercorso per 11 giorni itinerari a lei famigliari della Corea, questi fagotti di tessuto fanno riferimento alla tradizione coreana ma sono al tempo stesso una metafora universale di spostamento.

L'esposizione di Kim Sooja al PAC include, oltre a diverse proiezioni video, la grande installazione A Laundry Woman (Lavandaia), 2000 nella quale tessuti tradizionali coreani, grandi e coloratissimi, fitti di ricami dai motivi simbolici, sono fissati su sottili fili metallici tesi lungo il parterre del padiglione, come panni messi ad asciugare. Il visitatore è invitato ad aggirarsi fra i tessuti, che ondeggiano lievemente al passaggio, e a sperimentarne, da vicino e tangibilmente, la bellezza, la delicatezza e la grande energia cromatica. Percepiti nell'installazione dell'artista soprattutto come elementi estetici e simbolici, in Corea questi tessuti hanno una precisa funzione utilitaria: sono usati per il letto - una coperta per riposare, dormire, amare - per accogliere i defunti, ma anche per contenere e trasportare in un fagotto tutti i beni di una persona.

Se in A Laundry Woman sono i copriletto, talvolta confezionati cucendo insieme i tradizionali tessuti coreani, a rappresentare l'elemento centrale della creazione artistica di Kimsooja, nella video installazione A Needle Woman (Donna-ago), 1999-2001 è l'artista stessa ad ''agire'' come la punta di un ago. Kimsooja rimane immobile in mezzo alla folla dei passanti di metropoli come Shanghai, Tokio, New York o New Delhi, costringendo di conseguenza le fiumane di gente ad aggirarla e a deviare. Negli otto schermi della video installazione, esposta al PAC in due sale, l'artista si presenta di spalle e il visitatore può vedere i volti e le diverse reazioni delle persone che la evitano mentre, idealmente, le strade delle diverse città sembrano convergere al centro delle stanze.

Le attività dell'artista coreana, viaggi ed esposizioni, possono essere interpretate come una costante tessitura di nuove relazioni. Kim Sooja: ''È la punta dell'ago a penetrare il tessuto, e noi possiamo unire due diversi lembi di stoffa con il filo che passa per la cruna dell'ago. L'ago è un'estensione del corpo, il filo è un'estensione della mente. Nel tessuto rimangono sempre le tracce della mente, invece l'ago abbandona il campo non appena terminata la sua mediazione. L'ago è medium, mistero, realtà, ermafrodita, barometro, un momento, e uno Zen.''

In occasione della personale di Kimsooja, la Sezione Didattica del PAC organizza ''Gira il mondo con Kim Sooja!'', laboratori e attività per i bambini, le famiglie e i centri estivi, visite guidate per il pubblico, con un programma di iniziative legato alle tematiche della mostra e realizzato con il sostegno del Gruppo COOP Lombardia. Si terrà inoltre la quarta edizione della rassegna PACinConcerto, cinque appuntamenti fra arte e musica contemporanea.

La mostra è accompagnata da un catalogo riccamente illustrato, con testi in italiano, francese e inglese, edito da 5 Continents Editions.

Conferenza stampa martedi' 22 giugno ore 11.30

Inaugurazione mercoledi' 23 giugno ore 18.30
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Nella galleria al primo piano, accanto alla mostra di Kim Sooja, il PAC ospita ACACIA, associazione amici arte contemporanea italiana, che presenta le opere 'Là ci darem la mano' di Mario Airò e 'Francesco by Francesco' di Francesco Vezzoli, vincitori rispettivamente del Premio ACACIA 2003 e 2004. Le opere sono destinate alla collezione del futuro Museo d'Arte Contemporanea di Milano.

Con il Premio ACACIA 2004 si celebra la seconda edizione di questa importante iniziativa organizzata dall'Associazione ACACIA, Amici Arte Contemporanea Italiana. Il Premio quest'anno è stato conferito all'artista Francesco Vezzoli.

Francesco by Francesco è il titolo dell'opera che Vezzoli ha offerto ad ACACIA per l'occasione ed è presentata ed esposta nella galleria del primo piano del PAC, in concomitanza con la mostra Kimsooja. Conditions of Humanity.

Francesco by Francesco è un'installazione composta da tre dittici che fanno parte della serie di ritratti di star e di autoritratti che Francesco Vezzoli ha realizzato a partire dal 2002, in una collaborazione con il celebre fotografo americano Francesco Scavullo.
L'idea di questo ciclo di opere è scaturita, come racconta lo stesso Vezzoli, da un lavoro realizzato precedentemente dal fotografo di moda Scavullo, il quale aveva scattato una serie di pendant che ritraevano dive del cinema o della moda, prima e dopo il trucco in un vero e proprio 'before and after'.
Questa operazione ha subito suggerito a Francesco Vezzoli la possibilità di esprimere temi a lui cari come le velleità dello star system, il narcisismo, il sarcasmo e, non ultimo, il languore della caducità della bellezza.
L'installazione che ACACIA presenta al PAC è composta da tre dittici in cui l'artista ci propone, 'before and after', la sua stessa immagine al naturale e trasformata attraverso una serie di travestimenti.

Accanto all'opera di Francesco Vezzoli, viene esposto anche un lavoro di Mario Airò, artista vincitore del Premio ACACIA 2003. L'opera è un'istallazione intitolata Là ci darem la mano che prende il nome da una celebre aria di Mozart.

Il Premio ACACIA rappresenta per l'Associazione la possibilità di realizzare una vera e propria collezione per il futuro Museo d'Arte Contemporanea di Milano.

Conferenza stampa martedi' 22 giugno ore 11.30

Inaugurazione mercoledi' 23 giugno ore 18.30

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