Biblioteca Civica A. Arduino
Moncalieri (TO)
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Carlo Giuliano
dal 14/6/2004 al 16/7/2004

Segnalato da

edoardo dimauro



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Carlo Giuliano



 
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14/6/2004

Carlo Giuliano

Biblioteca Civica A. Arduino, Moncalieri (TO)

Nell'ambito del progetto 'Moncalieri porta dell'arte' coordinato da Edoardo Di Mauro, che dal 2001 realizza eventi d'arte contemporanea ed installazioni permanenti nella citta' piemontese. Contemporaneamente alla mostra personale sara' presentata al pubblico un'opera murale permanente collocata su una parete della Biblioteca.


comunicato stampa

Martedì 15 giugno alle ore 18, nell'ambito del progetto "Moncalieri porta dell'arte" coordinato da Edoardo Di Mauro, che dal 2001 realizza eventi d'arte contemporanea ed installazioni permanenti nella città piemontese, si inaugura, presso la sala mostre della Biblioteca Civica A. Arduino la personale di Carlo Giuliano, artista, scenografo e Direttore dell'Accademia Albertina.
Contemporaneamente sarà presentata al pubblico un' opera murale permanente collocata su una parete della Biblioteca, simile a quella, ormai nota, realizzata da Carlo Giuliano per il Museo d'Arte Urbana di Torino.

Chi scrive ha sempre guardato con occhio il più possibile attento l'evoluzione fenomenologica delle arti, arrivando alla convinzione che il progresso della tecnologia gioca da sempre un ruolo centrale in quello che è l'adeguarsi del linguaggio a nuove impostazioni formali. Così come la modernità venne contrassegnata in origine dall'elaborazione della prospettiva come metodo di inquadramento spaziale, dove l'opera veniva delimitata nel recinto bidimensionale della tela, all'interno della quale l'artista dava sfogo alla sua inventiva in relazione al rapporto intercorrente tra figura ed ambiente circostante, che troverà piena applicazione con la visione aeiriforme ed il gioco di luci ed ombre tipico dell'arte barocca, di pari la contemporaneità non può essere interpretabile od addirittura concepibile senza tenere presente la rivoluzione scatenata dall'avvento delle tecnologie fondate sull'elettromagnetismo. Dopo l'ultima grande invenzione moderna, la fotografia, che libera l'artista dall'onere di essere l'unico possibile riproduttore della realtà, dando il via alla fase dell'espressionismo e dell'astrazione, la stagione della contemporaneità tende all'ambizione di far fuoriuscire l'arte dal suo classico confine, fosse esso lo spazio pittorico, od il classico monumentalismo, per invadere lo spazio circostante, esaltando il procedimento mentale e scapito di quello manuale, con l'arte vista come evento cerebrale ed immateriale e l'artista come lo sciamano in grado di 'virgolettare' artisticamente l'universo mondo. La non rinviabile necessità di violare tutti i dogmi e tutti i tabù, che troverà il suo culmine con la stagione del Concettuale degli anni '60 e '70, dove si arriverà al 'grado zero' dell'espressione artistica e dove la manualità, e quindi la pittura, verranno messe ignominiosamente al bando, porterà ad una fase successiva di grande libertà formale dove questi valori, affiancati da altri, torneranno decisamente in auge.
Questi primi anni del nuovo secolo, esauritisi fortunatamente gli eccessi di disordine teorico e produttivo degli anni '90, fase decadente del primo ciclo del post moderno, stanno permettendo, nell'ambito di una scena sempre estremamente affollata di sollecitazioni visive, ed è ormai inevitabile sia cosi, ma più fluida e contrassegnata, specie da parte dei giovani artisti, da un maggiore tasso di umiltà e rigore progettuale, momenti di importante verifica ed aggiornamento di fasi importanti dell'arte degli ultimi decenni del Novecento, sia rispetto ai flussi generazionali che alle singole personalità, di cui ora si può verificare con calma il progetto e l'attualità dello stile. Attualità è un termine che ben si confà all'opera di Carlo Giuliano. Pur gettando solide radici in una ben precisa porzione del terreno fecondo della ricerca artistica degli anni '60, il suo lavoro è stato in grado, all'interno di un coerente percorso progettuale, di germogliare frutti estetici assaporabili anche in seno alla nostra contemporaneità. La cifra stilistica dell'artista torinese si manifesta come simbolico ponte gettato tra 'modernità' e 'contemporaneità', mantenendo della prima alcune fondamentali linee guida di ricerca e di attitudine mentale, della seconda precise predisposizioni comportamentali. Per meglio intenderci, Giuliano incarna da un lato molti aspetti relativi al perfetto prototipo dell'artista rinascimentale, periodo simbolo della stagione moderna, in merito alla tipologia albertiana e poi leonardesca dell' artista – scienziato, in grado con la sua dottrina di spiegare le leggi della natura e di elaborare, con passione sposata al raziocinio, macchine e strumenti elaborati e complessi. Dall'altro la sua produzione si incunea nelle linee guida dell'estetica tardo novecentesca, conscia dell'importanza di una fruizione allargata e collettiva dell'evento artistico e dell'importanza dell'interazione tra opera, ambiente e pubblico. L'origine di Carlo Giuliano come artista può, per certi aspetti, essere inserita all'interno delle ricerche cinetiche dei primi anni '60, pur con una visione assolutamente personale, estranea a certe rigidità 'macchiniste' tipiche di quel movimento nei suoi aspetti organizzati, e rivendicante l'esigenza di tenere ben presente la primarietà dell'intervento manuale dell'artista rispetto alla 'secondarietà' assoluta simboleggiata dall'evidenziazione della nudità oggettuale. L'arte cinetica è una importante esperienza dell'avanguardia novecentesca, le cui radici si rinvengono all'interno del costruttivismo astratto russo, così come del Futurismo e di Dada, per poi sfociare, negli anni caratterizzati dall'ottimismo del 'boom' economico del secondo dopoguerra, in un'attitudine espressiva atta a privilegiare i meccanismi percettivi della fruizione condotti in parallelo ad una verifica analitica e rigorosa dei procedimenti creativi. L'esperienza di Giuliano presenta delle indubbie analogie con questa impostazione formale, pur nell'assoluto privilegio riservato alla rivendicazione della centralità della sua ispirazione pittorica ed al diniego manifestato nei confronti di ipotesi di lavoro di gruppo tendenti a relegare in un angolo la personalità del singolo artista così come alla serializzazione eccessiva del prodotto, frutto delle utopie di un determinato periodo storico nei confronti di un' alleanza, improponibile in quei termini, tra produzione industriale ed artistica. Le opere di Giuliano sono certamente 'mentali' nella loro genesi, privilegiano in prima battuta il procedimento intellettuale che porta all'elaborazione del progetto. Questo si evidenzia dalla pulizia formale che le contraddistingue, dalla linearità geometrica che caratterizza il sapiente dosaggio degli spazi, dove il ritmo alterna pieni e vuoti, luci ed ombre. Tuttavia la tensione lucida ma irrequieta dell'artista è lì, ben viva e presente, pronta ad intervenire per spezzare una linea formale altrimenti troppo razionale, ad introdurre la casualità come componente non eludibile di qualsiasi esperienza artistica ed esistenziale. In molti lavori di Carlo Giuliano la nudità espressiva dei materiali mostrati nella loro essenzialità archetipa è addolcita sia dall'inaspettato intervento manuale che dall'uso della luce, una luce essenziale, mai tendente a fini meramente spettacolari, eppure in grado di gettare un tramite poetico nei confronti del fruitore, di collegare non solo la sua mente all'interno dell'opera, ma anche la rete delle sue percezioni immaginative e sensoriali. Questa capacità di sposare con esiti felici fantasia e rigore, antica 'technè' ed estetica nella sua etimologia originaria di 'sentire con i sensi', dimensione privata e spazio pubblico, è, non a caso, assai ben simboleggiata dalle fondamentali esperienze professionali cui Giuliano ha armonicamente affiancato la sua attività di artista, quella di scenografo, dove spicca la responsabilità degli allestimenti del Teatro Stabile di Torino dal 1976 al 1990, e quella didattica, con la direzione dell'Accademia Albertina ricoperta dal 1992, in parallelo con un periodo di rilancio della storica istituzione torinese. Carlo Giuliano è presente in questa nuova edizione di 'Moncalieri Porta dell'Arte' con due importanti produzioni. Nelle sale espositive della Biblioteca Civica sarà allestita una personale di opere recenti. Questa mostra testimonia quella che è un'altra componente fondamentale del suo lavoro, la duttilità nei materiali prescelti e nella capacità di assemblarli con soluzioni formali mai ripetitive. Strutture minimali in metallo improvvisamente spezzate nella loro sequenzialità dall'irrompere epifanico della luce, o dall'irregolarità della forma che, improvvisamente, da geometrica si fa curvoidale, superfici specchianti in plexiglas intarsiate di regolari estroflessioni che simboleggiano il ritmo percettivo, punte acuminate di metallo che, collocate su supporti piatti e regolari, con tramite dell'illuminazione danno conto del cinetismo luminoso, carboncini che rappresentano intensi grumi di materia primaria, sono un'efficace sintesi della coerenza di quarant'anni di carriera. Il titolo 'Effetti speciali', non è privo di sagace ironia, in quanto indica la capacità di raggiungere risultati di intelligente stupefazione visiva, con l'avvallo e la capacità combinatoria di elementi semplici e primari. Il tutto suggellato dalla posa di un' installazione permanente studiata e prodotta per l'occasione, a testimonianza della costante vocazione pubblica nel percorso dell'artista. È come se uno dei lavori di scala più ridotta prima descritti si spostasse ad occupare lo spazio esterno, accrescendo la sua valenza espressiva, ma anche l'approccio divulgativo e didattico. Su una delle pareti esterne della Biblioteca, quella rivolta in direzione di Torino, Giuliano allestirà una serie di punte di metallo estroflesse e disposte negli spazi tra le finestre ed il tetto, installate in modo da rifrangere la luce e creare suggestivi effetti visivi, variabili e mai eguali, fedeli all'elementare eternità dei ritmi naturali.

Edoardo Di Mauro, maggio 2004.

Immagine: Opera murale di Carlo Giuliano per il Museo d'Arte Urbana di Torino

La mostra dura fino al 16 luglio, con il seguente orario :

dal 16/6 al 26/6 : dal lunedì al venerdì 14-19 sabato 9.30 - 13.30
dal 28/6 al 16/7 lunedì, martedì, giovedì 14 - 19 mercoledì e venerdì 9 - 13

Biblioteca Civica A. Arduino, Torino

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